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Esordio discografico per Tiziana Bacchetta ed il battesimo è di competenza
della Philology, come spesso accade. Sette standards, alcuni poco battuti, ed un
episodio originale che si concretizza nelle "Parole Confuse" di Raffaele
Cervasio, cantautore romano dominus anche delle note musicali d'arredo al
brano.
La selezione artistica della Bacchetta – anche arrangiatrice dei brani
- è di buona fattura e attinge dal vasto repertorio di Strayhorn, con l'immancabile
Lush Life, una delle più belle strofe di tutti
i tempi; rilegge con buona grinta Black Coffee
della coppia Webster-Burke; interpreta con eleganza uno dei cavalli di battaglia
di "the velvet fog" (soprannome attribuito al cantante e compositore di Chicago
Mel Tormè): Born To Be Blue. La vocalist romana
ritaglia uno spazio anche per la sua esperienza di gospel singer mettendo tutta
l'anima e la sua considerevole estensione vocale nell'esecuzione della emozionante
God Bless The Child di Billie Holyday e Arthur
Herzog Jr, qui arrangiata da Mario Donatone, anche al pianoforte. D'ausilio
v'è il World Spirt Choir che dà una mano di tinta afro-soul in più.
Tiziana Bacchetta ha una voce camaleontica, ricca di idiomi differenti
e la sua opera prima lo scrive a chiare lettere. L'auspicio è di poterla ascoltare,
prossimamente, in una produzione originale, libera da stereotipi e standardizzazioni.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 19/10/2009
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