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Cristina Zavalloni
For The Living
Encore 2020
1. Soupir
2. Là-Bas vers l'eglise
3. Random Weather
4. Contagio
5. Un attimo
6. Light Spoken
7. Serenity
8. Radiance
9. Visitazione
10. Chanson de la mariée
11. For the Living
Cristina Zavalloni - voce Jan Bang - elettronica Eivind Aarset - chitarra ed elettronica Simone Graziano - pianoforte e fender rhodes Cristiano Arcelli - autore degli arrangiamenti jazz, sax soprano e clarinetto basso Francesco Ponticelli - contrabbasso
Claraensemble: - Mattia Petrilli - flauto Massimiliano Canneto - violini Federica Vignoni - violini Riccardo Savinelli - viola Luca Bacelli - violoncello Leonora Armellini - pianoforte Fulvia Gasparini, Camilla Serpieri, Miguel Angel Curti, Daniele Uccellari - voce
Cristina Zavalloni torna a collaborare con il norvegese
Jan Bang, mago del remixaggio, dopo un primo approccio nell'album precedente,
"Special moon", in cui il musicista di Kristiansand modellava alla sua maniera,
però, un solo brano. In questo caso, invece, Bang interviene in tutta l'incisione
e, anzi, magnetizza decisamente il sound complessivo della formazione, piegandolo
alle sue scelte estetiche e alle sue concezioni timbriche, beninteso in pieno accordo
con la bandleader. La Zavalloni, da parte sua, schiera due membri del suo gruppo
jazz abituale, Simone Graziano e Cristiano Arcelli, oltre al bassista
Francesco Ponticelli, più il Claraensemble, con archi, flauto,pianoforte,
e un coro, di impronta accademica. A questo organico, già piuttosto numeroso, si
aggiunge il chitarrista Eyvind Aarset, quasi a garantire un tratto scandinavo all'intera
operazione.
Il disco contiene tre pezzi di Maurice Ravel, uno di Charles Ives, due segmenti
di Jan Bang, uno del sodale Erik Honorè, una composizione della cantante emiliana,
uno strumentale di Cristiano Arcelli e due tracce a firma congiunta Zavalloni-Bang.
La musica del cd custodisce un carattere classico, con nuances impressionistiche,
filtrato dalla sensibilità, dal tocco elettronico del maestro norvegese.
I brani hanno un andamento lento o moderato e un ritmo mai accentato. Il movimento
è appena intuito, comunque avvertibile. Domina la quiete, una quiete viva, non certo
piatta. Le varie voci orchestrali confluiscono in una sorta di tappeto sonoro compatto,
ben amalgamato, su cui si posa e si innalza la Zavalloni, ora con toni lirici, da
soprano classico, ora con un mood algidamente jazzistico, ricco di fascino, ma sui
generis, perché vicino alle peculiarità stilistiche nordiche, pur con una specificità
e un colore italiani.
Fra le undici tracce si fanno preferire le riprese delle arie di Ravel, per aver
rinunciato ad una pura attualizzazione del repertorio novecentesco o ad un qualsivoglia
stravolgimento, compiendo una specie di rilettura sospesa fuori da ogni dimensione
temporale. Da non dimenticare, poi, l'esecuzione di "Random Weather" di Honorè per
la bellezza di una melodia romantica, cantata con un sentimento tenuto sotto controllo
dalla vocalist, che , cioè, non sfocia mai nel sentimentalismo.
"For the living" è un album molto pensato, elaborato con una cura certosina per
il dettaglio. E' un'opera anomala, sofisticata, che ci consente di apprezzare il
talento di una musicista capace di architettare una proposta così fortemente espressiva,
dove il jazz entra di traverso, accanto ad altri elementi, tutti adeguatamente padroneggiati.
Questo disco, infine, è il punto culminante di un percorso artistico in cui la ricerca
insistita di nuove combinazioni, di scenari inediti, si concretizza al meglio, grazie
alle doti immaginative della Zavalloni, accanto alla sua abilità nel pianificare
e nel far evolvere un progetto di simile complessità.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 28/08/2021
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