Balza subito all'orecchio l'assoluto interplay plasmatico della band di
Gianluca Petrella,
vero condottiero di un ricco manipolo di giovani musicisti che sviluppano creatività
e comunicativa in modo originale. La Cosmic Orchestra si era offerta, già da tempo,
nei live set di mezza Europa, senza ancora solcare l'alluminio del cd. Coming
Tomorrow è una summa dell'allenamento svolto sui palchi che omaggia –
in parte – la prolifica produzione dell' Arkestra di Sun Ra. In parte, perché disorienta
l'ascoltatore attraverso sonorità impregnate di planetari spazi, ed anche per la
presenza di quattro tracce firmate dall'iperuranico artista dell'Alabama: Space
In The Place, qui carica di rock elettrificato post-hendrixiano, complice la
ruvida chitarra di Baldacci e front-line dei fiati in bella mostra; Saturn,
epurata di tutto il suo swing in favore di un climax tribal-sweet impiattato sulle
trame delle percussioni di Padovani e arzigogoli elettronici a sostegno;
Bassism, che mantiene il suo piedistallo tradizionale ruotante attorno alle
alleanze strumentali, al mid-tempo, all'ovattato walkin' di Ponticelli ed
alle alchimie di Petrella al trombone; cambia il passo e rende più futuribile
We Travel The Spaceway che assume accenti groove-electro-rock.
Petrella & Company non copiano nessuno, si esprimono attraverso un linguaggio
energico ed un tracciato coerente di idee, anche negli episodi più estremi (Flexible,
A Little Beat Waltz) dove la creatività del trombonista pugliese diventa
lisergica ed attinge a piene mani dal repertorio psichedelico degli anni
'60, ammantato da effetti speciali elettronici.
Sottigliezze e cura del dettaglio sono determinanti anche nello spruzzare di baconiana
follia The Second Start To The Right.
Una menzione particolare meritano Giovanni Guidi, per la sua versatilità
e l'essenza blue che diffonde ed il fiatista Francesco Bigoni per
la sua qualità prestidigitante.
Un florilegio di energia, idee moderne e swing à la Petrella.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
28/11/2009 | Venezia Jazz Festival 2009: Ben Allison Quartet, Fabrizio Sotti trio, Giovanni Guidi Quartet, Wynton Marsalis e Jazz at Lincoln Center Orchestra, Richard Galliano All Star Band, Charles Lloyd Quartet, GNU Quartet, Trio Madeira Brasil, Paolo Conte e l'Orchestra Sinfonica di Venezia, diretta da Bruno Fontaine, Musica senza solfiti del Sigurt�-Casagrande Duo...(Giovanni Greto) |
21/06/2009 | Bologna, Ravenna, Imola, Correggio, Piacenza, Russi: questi ed altri ancora sono i luoghi che negli ultimi tre mesi hanno ospitato Croassroads, festival itinerante di musica jazz, che ha attraversato in lungo e in largo l'Emilia Romagna. Giunto alla decima edizione, Crossroads ha ospitato nomi della scena musicale italiana ed internazionale, giovani musicisti e leggende viventi, jazzisti ortodossi e impenitenti sperimentatori... (Giuseppe Rubinetti) |
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Data pubblicazione: 12/12/2009
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