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  La traccia n. 10 del cd di esordio del sassofonista
Piero Bittolo Bon alla testa del quintetto "Jump the Shark", una istruzione 
in linguaggio Basic, è un dichiarato omaggio al mitico Commodore 64, un computer 
in uso nei primi anni '80 del secolo scorso. 
Lo stesso vale per la copertina, che utilizza una grafica e dei caratteri maiuscoli 
che rimandano al Commodore (ma con delle sfumature di colore che la primitiva tecnologia 
di quel computer non supportava). Il buffo e misterioso titolo del disco, e gli 
ironici titoli dei brani, sono una chiave d'accesso a un mondo sonoro vivacissimo, 
ricco di sorprese sonore, una ulteriore conferma della vivacità del jazz italiano.
Un mondo sonoro che ha i suoi riferimenti in Berne, Threadgill, Zappa, 
nel quale il sax alto di Bittolo Bon, anche compositore di tutti i brani 
tranne uno, poggia su una solidissima base basso-batteria e sui colori di chitarra 
e vibrafono i suoi temi sghembi e il suo maturo solismo.  
La leggerezza dei titoli dei brani non corrisponde naturalmente a un disimpegno: 
le composizioni rivelano infatti un disegno musicale notevole, e una ottima capacità 
di coinvolgere i partner nel progetto, con sezioni costruite sapientemente intorno 
alle singole specificità degli ottimi musicisti coinvolti.  
Tra i brani di maggiore impatto, La loggia dello storione greco, 
con grande spazio per il vibrafono di Mirra, il breve duo tra il contrabbasso 
e il leader al flauto di Caporetto in My Mouth, le aspre sonorità urbane 
di Heavy Metal Miss Jones, la travolgente 20 GOTO 10. 
 
Vincenzo Fugaldi per Jazzitalia 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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			Data pubblicazione: 05/01/2010
	  
 
 
 
	
  
	
		
		
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