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Ligia França
Mundo melhor
Caligola Records 2008 Distribuzione I.R.D.
1. A historia do Samba
2. Futuros amantes
3. Um girassol da cor de seu cablo/Cais
4. Mundo melhor
5. Me fala assim
6. Correnteza
7. Brasileirada
8. Basta de clamare inocencia
9. Noves fora
10. Sò de nos dois
11. Amanhã
Ligia França - vocals
Joca Costa - guitar
Vincenzo Vajarelli - piano, Fender Rhodes
Edu Hebling - electric & double bass
Marcio Pereira - drums
Taiata - percussion
Guests:
Piero Bittolo Bon - alto sax, bass
clarinet, flute on 1/6/7/9
Enrico Pagnin - soprano sax on 10
Stefano Scalzi - trombone on 4
Sandro Gibellini - guitar on 2
Ennio Righetti - guitar on 5
In un mondo dove le convenzioni sono dure a morire, per fortuna ci sono ancora artisti
che non devono fare i conti con ambienti diffidenti nei confronti di generi che,
ormai da decenni, in Italia consideriamo "di casa".
Nè new age, nè world music, nè sfumature pop: Ligia França nasce a Natal,
nel Rio Grande del Nord, terra di attenta tradizione culturale, ed il repertorio
musicale che ha scelto risente in modo naturale di queste profonde radici. Bossa
nova più che samba, le ampie sfumature delle sonorità del Nordest trovano realizzazioni
fortemente suggestive e di intima evocazione di paesaggi acustici dalle suadenti
connotazioni, esibite in chiave molto personale grazie anche al ricorso a temi ritmici
bahiani, secondo sfumature vocali raffinate che richiamano alla mente la lezione
di Elis Regina.
La timbrica di Ligia França è sensuale, brillante nei toni medio-bassi ed intensa,
finemente controllata, in quelli medio-alti: una voce perfettamente adatta per coloriture
agli undici brani dell'album, tra i quali ricordiamo con piacere gli omaggi al grande
Chico Buarque ("Futuros amantes"), a Milton Nascimento ("Cais"), a
Pixinguinha e Vinicius De Moraes ("Mundo melhor").
Non sempre condivisibili appaiono le convinzioni estetiche; in ogni caso non si
può non rilevare come l'interpretazione della vocalist risulti anche in questi casi
comunque coinvolgente e spesso faccia pensare ad una convinta adesione stilistica
ad un modus popolare, in alcuni casi asciutto, essenziale, lontano da virtuosismi,
in linea con le scelte per gli arrangiamenti e per l'accompagnamento strumentale,
perfino per la tecnica di registrazione, anzi, per meglio dire, di "ambientazione
sonora".
Tale espressività incontra da un punto di vista artistico intimo sostegno negli
arpeggi e nelle modulazioni di Joca Costa, chitarrista talentuoso già con
Gilberto Gil e Jacques Morelembaum, e nel pianismo descrittivo di Vincenzo Vajarelli;
forse al di sotto delle aspettative gli interventi degli ottoni, poco convincenti
nel contrappuntare le linee melodiche del canto.
"Mundo melhor" è un album da ascoltare "fisicamente", da leggere nei suoi
tratti più istintivi, scorrendo le pagine di un ottimo booklet che, una volta tanto,
delle canzoni regala i testi, davvero belli.
Fabrizio Ciccarelli per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/06/2010
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