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Just Music Trio
Standpoint
Caligola 2153 (2012)
1. Song for Michel (A.Kondakov)
2. Nuovo Cinema Paradiso (E.Morricone)
3. Chovendo na Roseira (A.C.Jobim)
4. Standpoint (Y.Goloubev)
5. C'est ainsi que tu es (R.Olzer)
6. Parisian Episode V (Y.Goloubev)
7. Stella By Starlight (V.Young)
8. Plain Song (G.Simcock)
9. The second star to the right/Panic (S.Fain/G.Allevi)
Yuri Goloubev - contrabbasso Roberto Olzer - piano Fabrizio Spadea - chitarra acustica
Per questo nuovo lavoro il contrabbassista russo
Yuri Goloubev,
da tempo residente in Italia, sceglie un jazz morbido, raffinato ma godibile al
tempo stesso con l'ausilio di jazz-men come Roberto Olzer (piano) e Fabrizio
Spadea (chitarra acustica).
Ne risultano nove composizioni che spaziano tra cover e standards del jazz, del
pop e della bossanova il tutto con una formazione "drumless", intimista, a favore
di un approccio diretto con l'ascoltatore. Le personalità dei tre musicisti vengono
meglio messe a nudo e a momenti di intenso lirismo si alternano anche episodi coinvolgenti
e positivi.
Basta ascoltare la rilettura del classico di Morricone "Nuovo Cinema Paradiso" uno
degli episodi più convincenti dell'opera, un brano magico e suggestivo, mentre "Stella
By Starlight" sembra voler comunicare all'ascoltatore un senso di pace e positività
enfatizzato dalle note cristalline del piano di Roberto Olzer.
L'intimismo traspare soprattutto nell'omaggio al grande
Michel
Petrucciani in "Song For Michel" in cui eccelle la chitarra di Fabrizio
Spadea, mentre al medley "The Second Star To The Right/Panic" spetta il compito
di chiudere degnamente il disco. Quest'ultimo brano, semplice e complesso al tempo
stesso, mette bene in risalto l'abilità del trio a saper combinare classico e moderno.
Quello che sorprende in Standpoint è il costante desiderio da parte del trio
di mettersi in gioco con pezzi così diversi tra loro per genere e per epoca, a confermare
come la loro musica riesca ad essere credibile in vari contesti senza per questo
snaturarsi.
L'assenza dell'elemento ritmico, che rimanda al mittente qualsiasi accusa di manierismo,
si rivela azzeccata nel lavoro, rendendolo passionale e permettendo così i dialoghi
tra piano e chitarra molto frequenti nel lavoro.
Yuri Golubev ha fatto ancora una volta centro e qui si dimostra ricco di
inventiva come pure gli altri musicisti coinvolti. Tutti insieme danno vita ad un'opera
di spessore senza cadute di stile.
Francesco Favano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/07/2014
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