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Beppe Aliprandi Jazz Accademy New 4tet
Natura Morta Con Flauto
Ultra Sound Records (2010)
1. I walked Bud
2. Limone e panna
3. Natura morta con flauto
4. Forsizia
5. XYZ
6. Thelonious hat
7. Very very blue
8. Blucobalto
9. Davito
Beppe Aliprandi - sax contralto,
sax tenore, flauto
Francesco Pinetti - vibrafono
Yuri Goloubev
- contrabbasso
Marco Zanoli
- batteria
Via Cascina Sparapina, 2 27011 Belgioioso Pavia
email:
info@ultrasoundrecords.it
Ultimo lavoro discografico per il sassofonista e flautista Beppe Aliprandi
e la sua Jazz Academy, una formazione notevole e spesso rinnovata negli anni ma
sempre composta da strumentisti di sicuro spessore e valore artistico. E' questo
il caso anche di "Natura Morta Con Flauto", ove assieme al front man vi sono
tre eccellenti performers come Francesco Pinetti (vibrafono),
Yuri Goloubev
(contrabbasso) e
Marco Zanoli (batteria).
La band propone due cover, reinterpretate con notevole autenticità e freschezza
armonica, e sette brani originali scritti ed eseguiti secondo uno stile filologico
tipico dell'hard bop - di cui Aliprandi è ampiamente veterano, sebbene siano evidenti
le sue aperture al free – unito ad un interplay flessibile e apparentemente slacciato.
I frequenti contrappunti e le melodie sottili presentano un disegno armonicamente
articolato, modulato in linee profonde dal lato improvvisativo. Le scritture, per
la loro godibilità estetica, appaiono originali e ben disegnate, imperscrutabili
in superficie ma perfettamente distinguibili se osservate attraverso le coloriture
brillanti dei singoli strumentisti, tendenzialmente immaginative ed ampie dal lato
emozionale.
Diversi i riferimenti artistici, come spiega lo stesso band leader nelle
note di copertina, tra i quali spicca in primis il fraseggio irregolare e
frastagliato di Thelonious Monk, il suo sense of humour e l'eccentrica
brilliance che lo collocarono ai margini di tutte le correnti stilistiche per
quel sardonico, imprendibile, ingegnoso ed instabile pianismo. L'interpretazione
dei temi del caposcuola di Rocky Mountain richiede un approccio tematico, e pochi
solisti riescono davvero a tanto. Abbiamo la sensazione che Aliprandi ne abbia la
forza perentoria e che il suo solismo ne ampli gli accenti nelle visioni armoniche
di Don Cherry, Eric Dolphy,
Ornette
Coleman, ma anche di Fats Walzer e Cal Tjader, come del resto egli stesso
sembra riconoscere.
Due sole le riletture: la prima è "In Walked Bud " di Monk stesso, interpretata
senza snaturare il tema originale ma ricostruendo la ritmica seguendo tempi composti
in una sequenza differente dal 4/4 classico con cui è stata composta originalmente.
E' il sound l'elemento più innovativo che viene proposto, manipolato con colorazioni
del tutto nuove e affascinanti: il vibrafono sostituisce con degna souplesse
le sonorità del pianoforte, il contrabbasso mantiene il controllo sull'interplay
con tecnicismi di grande virtuosismo.
La seconda cover è "Davito" di Cal Tjader, eseguita con una verve accesa e luminosa
in cui il flauto riesce a dar senso ad un'esecuzione distinta da una gradevole alchimia.
In quasi tutti i brani è il contrabbasso di
Yuri Goloubev
ad essere l'elemento preponderante e dinamico, dimostrando una grande precisione
ed una tecnica solida sia nel pizzicato che con l'archetto, con particolare riferimento
al brano "Limone e Panna" dove si alternano un tema più concreto ed essenzialmente
hard bop ad uno molto più free e cromaticamente rarefatto, dove egli interpreta
il momento di quiete con limature di archetto davvero intense.
Molto interessante il tema del brano "Natura morta con flauto" in cui l'immagine
dominante, come bene consiglia il titolo, è composta da punti di luce e cromatismi
statici. Sotto la scorza cupa e scura del contrabbasso si agita il sassofono di
Aliprandi, si dimena fra balzi timbrici di ampia flessuosità che scaturiscono in
un finale emozionante colorato con le tempere più chiare del sax tenore.
Prova convincente questa dell'Academy, anche se resta la sensazione che dal lato
estetico ci si possa attendere una finezza ancor più stimolante.
Fabrizio Ciccarelli e Andrea Valiante per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 07/02/2011
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