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Seven Steps Quintet
Elements
Caligola (2013)
1. 1° Elemento: Terra;
2. 2° Elemento: Acqua
3. 3° Elemento: Aria
4. 4° Elemento: Fuoco
5. 5° Elemento
Francesco Bearzatti - tenor sax, clarinet Francesco Pinetti - vibes Pierpaolo Cogno - piano, Fender Rhodes Mario Cogno - double bass Andrea Michelutti - drums
Pierpaolo Cogno è un pianista triestino residente in Svizzera, che pubblica il suo
terzo cd come "Seven steps" in una formazione modificata rispetto alle precedenti
incisioni. Ci sono Bearzatti e Pinetti in luogo di Max Spizio e Fabrizio Pontiggia.
Il vibrafono prende il posto della tromba e viene reclutata una voce sassofonistica
più caratterizzata e incalzante, almeno in linea teorica. Il disco, in realtà, contiene
musica curata con venature funky su climi, comunque, non incandescenti. E' tutto
sotto controllo. Si evitano di proposito le turbolenze. Anche al tenore di Bearzatti
sembra sia stato messo un freno per limitarne l'esuberanza. Il musicista friulano,
infatti, abitualmente spinge parecchio arrivando a livelli di tensione quasi parossistica.
Qui espone i temi o svolge i suoi soli in modo misurato Solo in qualche brano il
sassofono si accende a modo suo, ma sono sprazzi infuocati in un contesto per il
resto piuttosto stabile e lineare. E' chiaro che l'accoppiata pianoforte-vibrafono
e il tipo di sound complessivo del gruppo richiamino per certi versi gli Steps Ahead,
inevitabilmente. Qui, però, il ritmo è meno sostenuto e caricato. Pinetti, da parte
sua, non raddoppia di regola la parte del pianoforte. Spesso ha modo di uscire in
lunghi soli, in cui trova la maniera di dialogare con Bearzatti o di aggiungere
un commento a lato, mentre la ritmica è impegnata in un accompagnamento vivo, presente,
ma non ingombrante. La scrittura di Cogno è, poi, piana ed equilibrata. Ogni segmento
ha una sua fisionomia omogenea e concorre a comporre un quadro melodicamente e armonicamente
definito.
Le cinque tracce sono denominate come gli elementi costitutivi del pianeta: terra,
acqua, fuoco, aria più un quinto "dedicato a qualcosa di misterioso, indicabile
come quintessenza" come si legge nelle note di copertina.
Il brano migliore è proprio l'ultimo, dove Bearzatti imbraccia il clarinetto e trascina
il quintetto su territori apparentemente oscuri, illuminati, invece, dalle aperture
espressive, dai glissando dello strumento di ebano.
"Elements" è, in conclusione, un concept album educato, modernamente melodico, suonato
come si deve. Non apre indubbiamente nuove strade al jazz italiano. Cogno non coltiva
questo tipo di obiettivo o di ambizione.
Gianni Montano per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
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Data pubblicazione: 05/01/2015
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