Ed. DREYFUS 2005
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Aldo Romano
Chante
1. Les Enfants S’Ennuient Le Dimanche (Charles Trénet) 4’52
2. À St-Germain Des Prés (Léo Ferré) 4’02
3. Io Qui Tu Lì (Nicky Nicolaï / Aldo Romano ) (duo con Carla Bruni) 5’18
4. Avec Les Anges (Irma La Douce) (Marguerite Monnot) 2’53
5. The End Of A Love Affair (Edward Redding) 4’13
6. Sans Un Mot (Yves Simon / Aldo Romano) 4’35
7. La Valse Des Lilas (Eddy Marnay / Michel Legrand -Eddy Barclay ) 4’48
8. Les Papillons De Nuit (Claude Nougaro / Aldo Romano) 3’45
9. Estate (Bruno Martino) 4’19
10. Rue De Douai (Claude Nougaro / Aldo Romano) 4’06
11. L’Etang (Paul Misraki) 4’26
12. So In Love (Cole Porter) 3’58
13. Les Clowns (Gianni Esposito) 3’58
Aldo Romano - voce Baptiste Trotignon - piano Rémi Vignolo - contrabbasso André Ceccarelli - batteria Francesco Bearzatti - sax tenore, clarinetto Flavio Boltro - tromba Nelson Veras - chitarra Jean Claude Petit - arrangiamenti e direzione d’orchestra Carla Bruni - voce nella traccia 3
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Distributed by
Egea Distribution
Forse è il disco della "fuga dei cervelli musicali" italiani in Francia.
Aldo Romano,
Francesco Bearzatti,
Flavio Boltro.
Tutti all'unisono in questo lavoro. E ciò dovrebbe farci riflettere sui motivi di
tale exeat. Ma, al di là delle polemiche, è la revanche delle atmosfere
francesi perdute, impregnate di jazz. Di un jazz coinvolgente, caldo. Un trait
– d'union tra la cultura dello chansonnier e le sonorità jazz mittle europee.
Nasce, quindi, un naturale disimpegno sonoro che, in questo caso, è tessuto
con alta professionalità. Un lavoro scevro da leziosità, coerentemente descrittivo,
lucidamente teso ad una ricerca che ben coniuga sentimento e professionalità.
La catarsi di Aldo Romano sfiora, accarezza e fa propria le melodie
di Trenet (Les enfants s'ennuient
le dimanche), di Leo Ferrè nell'intensa
St Germain des Près e nell'impareggiabile
So in love di Cole Porter.
Si ascolta nell'espressionismo che trasuda dall'esecuzione di
The End of Love Affair,
con il dettare tra la voce di Romano e le strutture costruite dalla chitarra
di Nelson Veras.
Le melodie che Aldo Romano ha sempre tessuto con il suo cantabile
drive, si materializzano nella voce e trovano ampio respiro anche nelle sue composizioni.
Sans un mot,
Les papillons de nuit,
Rue de Donai profumano
di Francia supportate da quell'orchestrale nostalgia che Jean Claude Petit
è riuscito ad imprimere.
Arrangiamenti raffinati che vedono impegnati anche lo stesso
Bearzatti
e Rita Marcotulli.
L'intervento compositivo di Nicky Nicolai, in combine con il leader,
genera un brano sfizioso, suonato con sicurezza e cantato con classe da Carla
Bruni, seppur senza pretesa alcuna. Un brano radiofonicamente spendibile, ma
che al momento non è diffuso, almeno in Italia. Peccato, perché accosterebbe a delle
sonorità facilmente udibili, senza cadere nella deprimente commerciabilità di alcuni
pseudo crooner tanto osannati dai media.
L'amore di Romano per le note "eterne" di
Estate di Bruno Martino,
si era già materializzato anni orsono ed ebbe il suo apice nell'esecuzione canora
due anni fa a Copenaghen. Ora, trova la sua piena interpretazione vocale sostenuta
dal rapsodico pianismo di Baptiste Trotignon.
Le luci, le ombre, i colori dei bistrot, baciano ogni singola nota di
questo album. E non potevano mancare le flautate note di Michel Legrand. La sua
Le Vals de Lilas apre
le porte ad un emisfero sonoro privo di tagli temporali. Quasi l'emblema di questo
lavoro che si estranea dal tempo e, anzi, rimarca l'inutile incedere dello stesso.
Aldo Romano ha ceduto le bacchette, le spazzole e i tamburi alla creatività
di Andrè Ceccarelli, che lo ricambia con una solida prestazione e con scelte
ricche di varietà di tocco e di sonorità sempre accorte.
I fraseggi di
Bearzatti sono sempre elegantemente inquietanti, ariosi ed al
contempo concisi, tanto da esaltare la poetica del frammento.
Così come gli interventi di
Boltro,
liberi da stereotipi e sempre opportunamente pungenti.
L'incedere riflessivo del contrabbasso di Remi Vignolo, completa
un ensemble arricchito dall'orchestra diretta da Jean Claude Petit. Un combo
che ha inteso celebrare le varietà timbriche, così soffuse, di Parigi e mescolate
o semplicemente accostate all'identità jazzistica profondamente conosciuta dal Nostro.
Da ascoltare sorseggiando un ottimo cognac Fins Bois. Da riascoltare
con una Galoises tra le labbra, magari senza filtro.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/05/2011 | Giovanni Falzone in "Around Ornette": "Non vi è in tutta la serata, un momento di calo di attenzione o di quella tensione musicale che tiene sulla corda. Un crescendo di suoni ed emozioni, orchestrati da Falzone, direttore, musicista e compositore fenomenale, a tratti talmente rapito dalla musica da diventare lui stesso musica, danza, grido, suono, movimento. Inutile dire che l'interplay tra i musicisti è spettacolare, coinvolti come sono dalla follia e dal genio espressivo e musicale del loro direttore." (Eva Simontacchi) |
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| "Road Song" Tony Monaco,Eddy Palermo, Flavio Boltro,Ray Mantilla and friends Tuscia in Jazz 2008Tony Monaco,Eddy Palermo,Flavio Boltro,Paolo Recchia,Francisco Mela, Geggè Munari, Ray Mantilla,Carl PotterEddy PalermoArenown... inserito il 20/11/2008 da lermici - visualizzazioni: 6412 |
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Data pubblicazione: 09/08/2006
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