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Quintetto del Delirio - Pippo Starnazza
Jazz in Italy in The 40s
Riviera Jazz
1. Come ti chiami?, Pippo Starnazza voce 1941
2. Da quando penso a te, Rudy Solinas, voce 1941
3. O ciucci perché mi fai gli occhioni?, Carlastella voce 1941
4. La marchesa sinforosa, Pippo Starnazza voce 1941
5. Ua Ua Canapino, voce 1941
6. T'aspetterò alle nove, Carlastella voce 1941
7. Il solletico, Carlastella voce1941
8. Il fantasma innamorato, Carlastella voce 1941
9. Ritmando in sol Canapino, voce 1942
10. C'è sempre un ma, Canapino, voce 1942
11. Tu sei bella, Pippo Starnazza voce 1942
12. Starnazza, Pippo Starnazza voce 1942
13. Ciao Biondina, Angelo Servida, voce 1942
14. Sarà l'amore?, Enzo Passatore, voce 1942
15. Guarda un po', Enzo Passatore, voce 1942
16. Fragile, Carlastella voce1942
17. Se mi vien la mosca al naso, Pippo Starnazza voce1942
18. Ah, se fossi musicista, 1942
19. Non lo dir, Pippo Starnazza voce 1943
20. Oh bimba, Pippo Starnazza voce 1943
21. Chi lo sa perché, Pippo Starnazza voce 1942
22. Il giovanotto matto, Carlastella voce 1944
23. Così com'è, Pippo Starnazza voce 1947
24. I speak english, Pippo Starnazza voce 1947
25. Dinah, Pippo Starnazza voce 1962
26. Oh bimba, Pippo Starnazza voce 1962
Quintetto (Orchestra) del Delirio:
Pietro Di Salvatore - tromba
Astore Pittana - tromba
Franco Mojoli Clarinetto - sax alto
Piero Cottiglieri - sax tenore
Enzo Ceragioli (Elio Lotti si chiamava in realtà Aurelio Codognotto, Sampierdarena)
- piano
Armando Camera - chitarra solista
Angelo Servida - chitarra ritmica
Adriano Almangano - sax baritono
Luigi Redaelli ("Pippo Starnazza"), batteria, voc.
Altri musicisti:
Clinio Bergamini - trombone in 2 e 5- 21
Sergio Almangano - violino in 3
Quirino Spinetti - vibrafono in 3
Rinaldo Ferri - sax alto in 5-12 -10
Cosimo Di Ceglie - Chitarra solista in 5-16
Luigi Readelli ("Pippo Starnazza"): slide Whistle
Pippo Starnazza e gli Squa Men in 25 -26
Giuliano Bernicchi - tromba
Eraldo Romanoni - piano arr
Armando Camera - chitarra
Moschetti - sax baritono
Enrico Cuomo - batteria
Pippo Starnazza - voc
Adriano
Mazzoletti - A&R Manager
Ancora un'uscita di Riviera Jazz Records sul jazz italiano delle origini:.
ventisei brani, riversati su cd da 78 giri degli anni 40 (salvo le ultime due tracce)
e dedicati ad un gruppo di studio milanese molto eccentrico, per l'epoca, detto
appunto "Quintetto del delirio" (in realtà la formazione era molto "mobile" come
si può vedere dalla scaletta dei brani e degli interpreti). Insieme ad esso cantarono
molte delle voci del jazz italiano degli anni pionieristici, come Luigi Redaelli,
alias Pippo Starnazza, che fu anche attore, oltre che batterista e cantante
dal piglio cabarettistico. Basta ascoltare lo strampalatissimo gramelot che
il Nostro improvvisa su "Dinah " nella venticinquesima traccia per capire
il personaggio. O il buffo "La Marchesa Sinforosa " che allude ironicamente alle
condizioni di vita degli italiani durante e la guerra.
Le incisioni qui documentate ebbero allora un buon successo commerciale durante
gli anni di belligeranza, anche se la Radio di Stato li ignorava. La musica ed i
testi spesso surreali ed umoristici erano troppo distanti da qualsiasi retorica
guerresca e patriottarda, e d'altronde la libertà del jazz sempre si è mal sposata
con le ideologie totalizzanti del XX secolo.
La parte strumentale è davvero notevole. La conoscenza del jazz di quei musicisti
doveva essere, nonostante le limitazioni e della tecnologia di allora e l' atteggiamento
ostile dei media di regime, molto avanzata ed approfondita. I pezzi sono, ad eccezione
della succitata Dinah (incisa peraltro nel 1962),
tutti di autori italiani, fra i quali autorevoli personaggi come
Gorni Kramer, Lelio Luttazzi, Giancarlo Testoni (fondatore
di "Musica Jazz "). L'autarchia culturale non permetteva infatti di utilizzare materiale
d'importazione, ma qua e là si ascoltano citazioni di standard (Ad esempio "I
got Rhythm" nella traccia 11).
Ottime – e non poteva essere altrimenti - le note di copertina redatte da
Adriano
Mazzoletti e tradotte in inglese da Marcello Piras.
Un disco davvero straordinario, pieno di umorismo, garbo e buona musica, frutto
dello splendido lavoro dell'etichetta romana. Quale che sia il giudizio di un appassionato
sull' evoluzione del jazz non si possono affatto ignorare i pionieri coraggiosi
e brillanti che fecero conoscere questa musica nel nostro paese.
Un disco da non perdere, il cui ascolto si può (si deve) proficuamente abbinare
alla lettura delle recenti opere che autori come lo stesso Mazzoletti o Guido Michelone
hanno recentemente pubblicato sul jazz italiano d'antan.
Marco Buttafuoco per Jazzitalia
27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
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Data pubblicazione: 06/06/2010
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