Giampiero
Boneschi e il suo Complesso
Trio Gambarelli - Mojoli - Boneschi
Eraldo Volontè e la sua Orchestra
Jazz in Italy In the 40s
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Riviera
Jazz Record - 2000 ©
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1. Sixth avenue express
2. Tuxedo junction
3. Why do I lie to myself about you?
4. Moonlight becomes you
5. Oh Lady be good
6. Malinconica ispirazione
7. I wonder where my baby is tonight
8. Back door rag
9. Moderato in Re minore
10. Honeysuckle rose
11. I'm free
12. Boogie woogie per tre
13. Body and soul
14. I want to be happy
15. I'm beginning to see the light
16. Truckin'
17. Original woogie
18. Boogie and swing
19. Al gelo
20. Leave us leap
21. Apple honey
22. Boneschiana
23. Stringendo (On the Sunny Side of the Street) |
Giampiero
Boneschi: piano
Franco Cerri: guitar
Michele D'elia: bass
Giuseppe "Pinun" Ruggieri: drums
Franco Mojoli: clarinet
Claudio Gambarelli: drums
Roberto Nicolosi: arranger,
bass
Giorgio Poli: bass
Gorni Kramer: bass
(18)
Nino Impallomeni, Carlo Aspesi, Vincezo De Bernardis: trumpets
Athos Ceroni: trombone
Pietro Spairani, Rinaldo Ferri: altosax
Eraldo Volontè, Rocco Montaruli: tenor
sax
Gino Morgan: guitar
Rino Santolini: bass
Gil Cuppini: drums
Henghel Gualdi: clarinet
(23)
Paolo Mezzaroma: violin
Enrico Cuomo: drums |
Franco Mojoli,
Claudio Gambarelli, Eraldo Volontè e un giovanissimo
Giampiero Boneschi, sono i protagonisti di questo CD della Riviera Jazz Records
dedicata al jazz italiano inciso nell'immediato dopoguerra.
Erano musicisti, Volontè nato nel
1918, Mojoli nel
1914
e Gambarelli nel
1907,
che avevano iniziato la loro attività già negli anni trenta (Gambarelli
addirittura negli anni Venti) con orchestre importanti e che entrarono anche in
sala d'incisione lasciandoci ottimi dischi: Mojoli, eccellente clarinettista e
altosassofonista, con l'orchestra Nuovo Ritmo di Michele D'Elia (il suo assolo
in I Saw Stars che sarà oggetto di una riedizione su Riviera fu, per l'epoca,
straordinario), Gambarelli con i Sette Assi del Ritmo di Cosimo Ceglie, e infine
Eraldo Volontè con la big band di Enzo Ceragioli accanto a Piero Cottiglieri
altro eccellente sassofonista che è possibile ascoltare nel
CD RJR 001
con I
Maestri del Ritmo.
Tra questi musicisti, troviamo il giovanissimo Giampiero Boneschi, (era nato nel
1927), una promessa sicura.
Si era messo in luce a diciassette anni nel corso delle trasmissioni di Radio
Tevere, un'emittente radiofonica con sede a Milano, solo formalmente gestita
dall'EIAR ma in realtà sottomessa alle direttive propagandastaffel nazista.
"Fummo ingaggiati dall'EIAR per suonare solo ed esclusivamente jazz -
ricorda Boneschi -. Ci sembrava di sognare ma quei programmi e soprattutto il
jazz servivano a camuffare l'emittente da radio filoamericana. Attraverso quei
microfoni i fascisti facevano propaganda occulta. Ma questo lo venimmo a sapere
molto dopo. I complessi che, fra il 1944 e la primavera del 1945 suonarono negli
studi di Radio Tevere a Via Rovani, erano il Quartetto di Tullio Mobiglia con
Eraldo Romanoni, Giorgio Poli e Claudio Gambarelli, un quintetto con Nino
Culasso alla tromba, Glauco Masetti al sax alto, Franco Cerri alla chitarra,
Regolo Rovero alla batteria ed io al pianoforte."
Un mese e dieci giorni dopo quel
25 aprile del 1945
che vide la fine della
guerra, la Columbia aprì ufficialmente le porte al jazz e il
4 giugno
Giampiero
Boneschi chiese a Michele D'Elia, Franco Cerri e "Pinun" Riggieri
di
accompagnarlo in una serie di incisioni che furono le prime realizzate in Italia
dopo la fine della seconda guerra mondiale.
Boneschi aveva diciotto anni. Gli undici brani in cui è accompagnato dalla sola
sezione ritmica (con di volta in volta D'Elia, Giorgio Poli, Gorni Kramer
e
Roberto Nicolosi al contrabbasso, "Pinun" Ruggieri e Claudio
Gambarelli alla batteria e l'onnipresente Franco Cerri, quasi coetaneo di
Boneschi, alla chitarra), dimostrano le sue notevoli capacità di solista messe
in valore anche nello splendido trio Gambarelli, Mojoli, Boneschi, negli otto
brani incisi per Odeon, Boneschi, sotto contratto in esclusiva con Columbia, era
stato "ceduto" temporaneamente ad Odeon.
Franco Mojoli è stato un grande musicista, forse tra i maggiori rivelatisi in
Europa negli anni trenta. Di lui si ricordava spesso Roberto Nicolosi, studioso,
oltrechè protagonista del jazz di quegli anni.
"Era un grande clarinettista. Di lui ricorderò sempre un episodio molto
significativo. Quando ascoltammo per la prima volta un'incisione di Andy Kirk
con un assolo del clarinettista John Harrington, a me e a Livio Cerri,
increduli, sembrava di ascoltare Mojoli. Ma, allo stesso Mojoli, il disco fece
una grande impressione. Lui che in vita sua non aveva mai ascoltato quel
musicista, impallidì e disse "ma questo sono io!". Infatti lo stile
di Mojoli, il suo modo di fraseggiare, era quasi identico a quello del
clarinettista americano".
Oltre che lo stesso Boneschi, gli ultimi quattro brani, due della grande
orchestra diretta da Eraldo Volontè con Gilberto Cuppini alla batteria e i due
di Boneschi, Boneschiana e Stringendo mettono in luce anche il
sassofonista tenore Eraldo Volontè nelle incisioni sotto suo nome, il
clarinettista Henghel Gualdi che aveva inciso l'anno precedente i suoi primi
dischi per Durium e l'eccellente violinista Paolo Mezzaroma. In Stringendo
Mezzaroma emerge come ottimo violinista e va ad aggiungersi agli altri
eccellenti solisti di questo strumento che l'Italia ha prodotto negli anni
Trenta e Quaranta grazie all'influenza di Joe Venuti e Stéphane Grappelli.
Con Cesare Galli, Agostino Valdambrini, Americo del
Ventura, Romero Alvaro,
Sergio Almangano, Giovanni Ferrero, Max Springher, Alfio e Rocco
Grasso, William Righi, Armando Camera, Gianmario Guarino,
Rino Fornai, Otello Bocconi, Nino
Capodieci, Gino Massa, Athos Micheli e Walter Notari,
Mezzaroma è stato tra i
migliori violinisti di jazz. A questi musicisti, molti dei quali purtroppo poco
conosciuti, sarà dedicato uno dei prossimi Cd della Riviera Jazz Records.
Adriano Mazzoletti
12/12/2018 | Addio a Carlo Loffredo, tra i padri del Jazz in Italia: "Ho suonato con Louis Armstrong, Dizzy Gillespie, Django Reinhardt, Stephan Grappelli, Teddy Wilson, Oscar Peterson, Bobby Hachett, Jack Teagarden, Earl "father" Hines, Albert Nicholas, Chet Baker, i Four Fresmen, i Mills Brother, e basta qui." |
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Data pubblicazione: 27/01/2001
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