Romano Mussolini
23 febbraio
2001 - Bar "Due G", Roma
3 febbraio 2006 , ore 2:30,
Ospedale Sandro Pertini di Roma, Romano Mussolini conclude il suo cammino
terreno. Aveva 79 anni ed ha dedicato tutta la sua vita alla musica jazz. Il
23 febbraio 2001,
seduto in un bar insieme a Giovanni Masciolini (figlio del sassofonista
Aldo) e Leonardo Cesari (figlio
del pianista Umberto) ha trascorso
un'ora di piacevole conversazione. Sempre un po' "condizionato", forse, dal cognome,
non ha mai voluto che questo testo fosse pubblicato ma sempre senza voler specificare
i motivi che erano da ricercare esclusivamente nella sua voglia di non apparire
in veste di intervistato e di evitare eventuali strumentalizzazioni. Abbiamo sempre
rispettato questo suo punto di vista però riteniamo che in realtà questo testo possa
essere utile nel far rilevare ai molti che non lo hanno conosciuto, i suoi pensieri
e il suo modo di vivere la musica jazz, suo principale entusiasmo. Pertanto abbiamo
deciso di riportare la conversazione fra i tre protagonisti per ricordare questo
personaggio che ha avuto la sua importanza nello scenario jazzistico italiano del
dopoguerra.
Nel 2004, ad
Assisi, durante la Mostra "Arti
Visive", Romano Mussolini, insieme a
Guido Pistocchi, ha tenuto dei concerti
da cui sono tratte le fotografie qui riportate.
Romano Mussolini: Tu cosa
fai?
Giovanni Masciolini:
Io tratto quadri, l'espressionismo,
ma l'espressionismo dell'est, in pratica pittori un po' dimenticati rispetto quella
che è la critica europea. Grandi pittori, oltretutto, tu sai com'è il discorso dell'arte
qui in Italia poi, cioè non ne parliamo neanche...
Romano Mussolini: Tu sei figlio di Umberto?
Leonardo Cesari: Sì.
Romano Mussolini: Quando è
morto?
Leonardo Cesari: Nel
'92, è possibile che noi
ci siamo conosciuti…
Romano Mussolini: Sì...
Leonardo Cesari: ...quando
ero piccolo…
Romano Mussolini: Vi dico questa
che è bella, mi telefona, (Umberto Cesari)
dopo tanti anni che non lo vedevo, e mi dice:"Io abito vicino viale… e vorrei
farti sentire delle cose, un nuovo stile". Va bene
Umberto, vengo a trovarti. Vado lì e vedo
un bel pianoforte in una stanza, poi c'era la stanza più piccola e ci mettiamo a
sedere…credimi, parlammo di tutto fuorché di musica. Cioè parlammo di motorini…
parlammo di tutto quanto… Ed io aspettavo che mi parlasse di musica …
poi
sono passate delle ore, si faceva tardi: l'ora di andare. Niente musica! Questa
cosa non l'ho detta a nessuno, ma ci rimasi male...perché uno come lui t'invita,
dovrebbe parlarti di musica e invece… Era un tipo bizzarro, un gran pianista, per
me è stato il più gran pianista che abbia conosciuto in vita mia, qui a Roma c'era
anche Trovajoli, ti parlo dei vecchi (pianisti) ... poi c'era quello che
suonava con Santucci, Scoppa, poi c'era Luttazzi, io ti parlo
di tutti questi che erano dei nomi storici. Però il vero jazzista che aveva un'armonizzazione
di un certo rilievo era Cesari, soltanto
che era imprendibile. Ad Umberto tu gli dicevi
di andare a suonare a Palermo ma dovevi dargli il biglietto all'ultimo momento altrimenti
lui, a ritirare il biglietto non ci andava, e rimanevi fregato…Umberto
era un genio e i geni hanno una sregolatezza, se fosse stato un musicista, diciamo
così, affidabile, avrebbe lavorato di più e avrebbe guadagnato "L'ira di Dio". Poi,
avrebbe lavorato sempre, perché era un grande pianista, il numero uno per eccellenza!
Quanti dischi ha inciso?
Leonardo Cesari: Io ne
ho uno del '75 che si
chiama "Reminescenze"
fatto con Carosello (CLE 21050), poi ho dei 45 giri con la Roman…
Romano Mussolini: Allora ha
fatto poca roba.
Leonardo Cesari: Sì. E
poi ho dei DAT inediti che, adesso, forse, pubblicheremo con
Mazzoletti.
Romano Mussolini: Ma c'è pure
la ritmica oppure è da solo?
Leonardo Cesari: No: ho
quasi tutti i dischi dove è da solo, qualche prova con il "Cristal Trio",
con Loffredo e Mimmo Letteri.
Mazzoletti ha una registrazione
a casa con una ritmica un po' "beat", non proprio jazz, dove però suona molto bene.
Non conoscevo questa registrazione, neanche la mamma se la ricorda, però
Mazzoletti c'è l'ha e la vuole pubblicare.
Insomma, stiamo cercando molto sulla sua spinta…
Romano Mussolini: Ma lui era
così: una volta sola l'ho sentito suonare, era difficile sentirlo suonare. Quella
volta (a casa sua), speravo che suonasse, invece niente… Mentre un'altra volta,
vedi come sono le cose, venne a trovarmi Erroll Garner, per me era un onore
incredibile, perché Erroll Garner è stato un grande: lui è venuto a casa
mia, ha visto che c'era il pianoforte... io non ci speravo, avevo un bel "Petrov"...ed
ha suonato per tre quarti d'ora incredibili, ho registrato tutto.
Leonardo Cesari: Erroll
Garner?
Romano Mussolini: Sì, a casa
mia credo di aver avuto tre dei più grandi pianisti che abbia conosciuto: Oscar
Peterson, Erroll Garner, e un pianista che nessuno conosceva che aveva
una tecnica trascendentale, che si chiamava Newports (ndr purtroppo il nome
è molto coperto da rumori di sottofondo, probabilmente Mussolini si riferisce a Phineas Newborn). Era uno eccezionale… Era molto affezionato
a me: è venuto tante volte a suonare a casa mia, abbiamo anche inciso. Lui aveva
una tecnica particolare, suonava Bop, una tecnica più classica, un giorno mi fece
un scherzo, mi disse: "Romano chiudi gli occhi", io sentivo che suonava,
poi mi disse: "riapri occhi",
aveva la mano destra in tasca! A me piacciono i "tradizionalisti", che poi tradizionalista
io non sono mai stato: a me piaceva il Bop, mi piaceva lo Swing, mi piaceva l'Hard
Bop, io arrivo fino ad una certa epoca… Sono stato a Milano recentemente ed ho sentito
l'orchestra di Wynton Marsalis però, anche se è un'orchestra fatta da gente
che studia, non c'è nessun solista di gran rilievo salvo Marsalis, allora
era meglio che Marsalis suonasse con un gruppo più piccolo…
Comunque è un bel trombettista, il
primo pezzo è stato bello, lo ha suonato con la sordina alla Cootie Williams...Mah,
non lo so, è un'orchestra noiosa, non aveva swing, niente. A me non piace. Sono
abituato ad orchestre diverse, l'ultima grande orchestra che ho sentito, di questo
genere, è stata l'orchestra che aveva la Philip Morris, la Philip Morris Super
Band, diretta da Gene Harris, pianista eccezionale, che aveva una grande
ritmica, aveva Ray
Brown, Herb Ellis e Jeff Hamilton poi tutta gente "spirolona",
James Moody, Ralph Moore, poi aveva Harrison (ndr. forse
Allen Herman?), trombonista australiano che oggi è il più grande del mondo,
assieme a Carl Fontana, ti dico uno spettacolo incredibile, la band aveva
anche due cantanti paurosi. Pensa che quel giorno lì a Roma c'erano soltanto tre
o quattro musicisti di jazz ad ascoltarli… Se ne fregano. E' venuto un pianista
che è una favola - Monty Alexander, guarda che Monty Alexander è la
fine del mondo, non è Peterson ma è incredibile. Volevo andare a sentirlo adesso
a Milano ma il concerto è stato annullato.
Ray Brown,
che mi piace ancora adesso, è un grande! A me piace questo jazz: mi piace il sax
di Sonny Stitt: questi sono i neri che mi fanno impazzire. E poi, la grande
stagione del jazz californiano che pure era incredibile… Solisti incredibili quali
Stan Getz, etc., altri tempi, adesso non ci sono più… Mi ha veramente
deluso quest'orchestra di Wynton Marsalis!
Giovanni Masciolini: Se
però leggi le varie recensioni, sembrerebbe eccezionale! Sì è buono, ho detto, ma
non mi sembra paragonabile alle grandi orchestre di una volta: è una brutta copia.
E nonostante tutto fa anche del buon jazz, figurati quelli che fanno delle cose…
Romano Mussolini: Lui è nato
a New Orleans, potrebbe fare bene il jazz tradizionale, non avendo grandi solisti,
farebbe una cosa molto buona con un piccolo complesso, basterebbero tromba, trombone
e sax, e di "vecchi" ce ne sono ancora parecchi di bravi da morire, infatti, suona
ancora uno come Lou Donaldson...
Giovanni Masciolini: Vedi oggi
suonano sempre gli stessi: fanno delle cose che si distaccano da questo jazz, si
sono appropriati di questo termine, portano avanti un loro discorso, vengono premiati...
Romano Mussolini: Ma gli
italiani, soprattutto quelli che vincono tutti i premi, sono quelli...lo sappiamo!
Purtroppo c'è poco da fare: anche la stampa specializzata, che poi è pochissima,
non è che aiuti molto...
Giovanni Masciolini: Parlando con Mazzoletti,
è emersa una cosa molto importante su cui abbiamo discusso parecchio: purtroppo
in Italia non c'è stata la differenziazione tra professionisti e dilettanti in campo
jazzistico, questo è un errore enorme, sentendo anche le registrazioni di suo padre
(Umberto Cesari), si sente che suona
con dei dilettanti! Come fa un professionista a suonare con un dilettante? Non può!
In America non è mai successo questo, perché se tu suonavi nell'orchestra di
Benny Goodman dovevi
sapere suonare, dovevi essere un professionista…
Romano Mussolini: Sì, la professionalità
è mancata! Una volta andavo ad ascoltare spesso la migliore orchestra di Mel
Lewis, e lui mi diceva: "vedi questi Romano, ti sono piaciuti? Be', sono
il peggio, questo è un jazz uguale, tutti stampati…", e faceva il gesto della
fotocopia con la mano...Non c'era la professionalità. Una sera venne un vecchio
trombettista, era ancora vivo, è quello che fece l'assolo di
"Take
the 'A' Train", Ray Nance, poi suonava anche il violino, era violinista
e trombettista, e anche cantante di Duke Ellington: uno gli prestò la tromba,
si mise lì, guarda ci ha fatto venire la pelle d'oca, poche note ma quelle giuste,
di cuore...
C'era
Thad Jones che era un jazzista della vecchia scuola anche lui poche note,
ma ottime…, invece, gli altri, un miliardo di note… Però dico la verità, anche in
Italia ci sono dei buoni solisti:
Stefano
Di Battista è bravissimo,
Rosario Giuliani
è bravissimo, è anche jazz che mi può piacere, anche se fanno molte note. Ci sono
contrabbassisti bravi, batteristi non è che ce ne siano poi tanti, in ogni caso
non è che il cosiddetto "jazz d'oggi" m'interessi poi tanto… Può darsi che
sia bellissimo, tutto quello che vuoi, ma mi annoia profondamente: io sono partito
dal jazz moderno, perché il Bop era la vera rivoluzione importante nel mondo del
jazz e allora dico che quello d'oggi mi rompe i c....., li stimo anche, perchè sono
bravi, però…
Giovanni Masciolini: Ma
sai, dal free in poi tutto anche si presta al "trucco"! Un po' come l'astratto in
pittura.
Romano Mussolini: Bravo,
bravo! E qui hai ragione. Una volta incontrai, cinque o sei volte, Gregorio Ciccia:
era un gran pittore iper-realista, mi diceva: "vedi Romano, non voglio dire niente,
ma io questo quadro, tra un affresco e l'altro, ci ho messo 17 anni per farlo..."
è un capolavoro, è l'ingresso di un teatro, ci sono rappresentati tutti, migliaia
di figure, personaggi… Ora c'è gente, che con quattro segni, vende i propri quadri
a 18 milioni, io quanto dovrei chiedere? Non so se mi hai capito? Almeno un miliardo
e mezzo! Insomma, non si può bluffare, questo voglio dire! Non posso fare cinque,
sei mila note da solo e pretendere che alla gente tutto ciò possa piacere, no, non
gli piace per niente! Adesso, per esempio, c'è quel localino dove si fa del jazz
tradizionale, sta andando forte, dove suona Loffredo,
si chiama New Orleans, si sente della musica divertente, io non posso sentire
- bi, bu, be, ba,…pianisti che non sano suonare il blues..
Giovanni Masciolini: Tutto
questo porta anche ad un'altra storia: di jazz per televisione...non c'è mai niente...
Romano Mussolini: No, non c'è
niente. Non lo fanno mai, perché non fa audiens!
Giovanni Masciolini: Ma
c'è un motivo: se mettono questi pezzi di jazz modernissimo la gente cambia canale,
la gente pensa: "questo è jazz? Via, via!" Invece, se si ricominciasse da
capo…non credi?
Romano Mussolini: Ma non lo
fanno.
Giovanni Masciolini: E
lo so, ma la televisione è importante! Wynton Marsalis...
Romano Mussolini: ...che ha
rispetto per il jazz, e va detto, ha fatto un omaggio ad
Armstrong con la sua orchestra, dove
suona pezzi di Armstrong, in occasione
del centenario, però alla televisione italiana non c'è stato nessun programma dedicato
ad Armstrong….Questo lo dicevo a
Mazzoletti: guarda, non c'è niente
da fare…, o c'è una grossa industria che ha il coraggio di fare uno spettacolo di
jazz come la Philip Morris, come potrebbe essere la Barilla che lo
fece con Arbore con l'Orchestra Italiana, altrimenti il jazz non si fa. Però
io sono convinto che se facessero delle belle trasmissioni jazz, dico trasmissioni
molto belle, allora penso sia impossibile che non piaccia. Ad esempio, prendi l'orchestra
di Count Basie, è impossibile che non possa piacere! Certo se tu gli fai
sentire sempre la musica dei giovani, delle discoteche: bum, bum, bum, i giovani
poveracci capiscono solo quella…
Giovanni Masciolini: Non gli dai l'opportunità di capire altro!
Romano Mussolini: No! Il jazz
non lo conosce nessuno! Non dare retta a certe parole: il jazz non lo conosce nessuno
dei giovani, perché non lo sentono
Giovanni Masciolini: Ma
caro Romano, purtroppo però succede che i giovani d'oggi non hanno più l'orecchio
comunque abituato al jazz, questo è il problema...
Romano Mussolini: Non hanno
più il senso dello swing, non possono averlo, non sapendo che tutta la musica che
spacciano per discoteca proviene dal blues! Tutto il rock and roll proviene dal
blues, tutto. Odio la musica inglese dai Beatles in poi, salvo alcune composizioni
che mi piacciono, chiaro?
Giovanni Masciolini: Ma
è tutta musica costruita con grandi investimenti commerciali alle spalle...
Romano Mussolini: Sì, bravo.
Però io ti dico la verità, questa musica d'oggi a me non interessa ma ai giovani
piace, allora devo dire, come diceva Brenno: chi vince ha ragione… quindi hanno
ragione loro... Però vedo che quando si fa della musica vigorosa, bella, sanguigna,
come si sta facendo in quel localino là (il New Orleans di Roma), alla fine
la gente ci va e si diverte pure! Io ho fatto un paio di concerti, ad uno è venuto
anche Renzo Arbore, questa è musica vera, vigorosa, cioè viva, perché a me
piace questa. Ho suonato la prima sera con Pistocchi
e un sax che è bravissimo, l'altra sera ho suonato con un sax, che ha un successo
enorme, adesso è ritornato con una ragazza, che a me piace tanto, è di Genova, mi
piace come cantante. Ho avuto per diversi anni una cantante purtroppo morta nel
'66: era una signora
anziana ma di una bravura incredibile, di musica sapeva tutto. Era veramente interessante
al contrario di queste ragazzine d'oggi che sono un po' così… Invece questa ragazza
di cui ti accennavo, mi sembra si chiami Caterina Lasagna, è stata tre mesi
in America al corso che ha fatto Barry Harris, celebre pianista, poi mi ha
telefonato, appena tornata a Roma, e mi ha detto: "mi è servito moltissimo rimanere
in America, credimi, è stato molto importante, ma dovevo restarci di più."…
Giovanni Masciolini: Adesso
dove suoni?
Romano Mussolini: Stasera suono,
però non ho l'orchestra mia. Stasera c'è soltanto una ritmica, una cosa commerciale,
una cosa per carnevale, ma loro volevano un piccolo siparietto di jazz. L'otto marzo
siamo a Roma, il nove, questa dovrebbe essere bella, a Bologna: dovrebbe esserci
un'orchestra tradizionale, un omaggio ad Armstrong
con Pistocchi, Gianni Sanjust,
Michele Pavese trombonista, poi la sezione ritmica con
Luciano Milanese.
Giovanni Masciolini: La settimana scorsa ho sentito telefonicamente Hengel
Gualdi, vive a Bologna.
Romano Mussolini: Guarda che
Hengel è fortissimo...
Giovanni Masciolini: E'
grande!
Romano Mussolini: Adesso hanno
fatto un concerto lui e Pistocchi,
Hengel e Pistocchi, poichè
non possono pagare...usano delle bellissime basi, hanno suonato con la tromba e
con il clarinetto, poi mi ha detto Pistocchi,
che è un criticone: "guarda che Hengel ha suonato benissimo, ha fatto delle cose…",
lui è famoso per Stardust,
ma poi l'ho sentito anche suonare con l'orchestra, eccezionale, abbiamo suonato
parecchie volte insieme. Era ancora vivo, pensa, il figlio naturale di Carmichael,
è morto che aveva 83 anni, e quando ha sentito Stardust, quasi si è messo
a piangere...E' bravo, è bravo Gualdi, è di quelli che non puoi discutere,
è quello più bravo con
Marcello Rosa...ma
a me piace sempre un certo tipo di jazz, pianisti come Hank Jones, Milt
Jackson il vibrafonista,
Wes
Montgomery, pianisti come Kenny Barron. Questi sono pianisti: Kenny
Barron...Bobby Hutcherson il vibrafonista...questi sono i più bravi.
Ma anche gli italiani, guarda, ho sentito un duo di pianoforte, mai sentito una
roba del genere, credimi:
Dado Moroni
e
Andrea Pozza
due pianisti di Genova. Si chiamava: Two friends - two piano, hanno fatto
un concerto come avevano fatto altri due, Kenny Barron e John Hicks,
un altro pianista che è uno
dei migliori. Kenny Barron alla fine era estasiato e ha detto: "Oh, Dado,
è meglio che me ne torni in America..." Se ti capita di sentire che c'è questo
concerto, lo devi sentire, guarda che questi due pianisti sono incredibili, non
fanno molti concerti a causa dei due pianoforti che non è facile far trovare...senza
la sezione ritmica, sono incredibili perché questi hanno il blues: se non c'è il
blues non c'è niente da fare…me lo diceva anche Harris. Ho avuto il grande
onore di incontrare parecchie volte Ellington, una volta in Canada nel
'64 c'era pure Santucci,
si fermò a mangiare con noi: immagina avere Ellington a tavola…, all'epoca
nella sua band aveva ancora solisti incredibili come Johnny Hodges, Cootie
Williams, Cat Anderson che faceva gli acuti...Ellington mi chiese:
"Romano cos'è che ti piace di più?" Lui si commosse quando gli dissi che
avevo dei suoi dischi, e li ho ancora, del
1928/29,
tra cui uno dove Ellington suona il pianoforte da solo da un lato e lo stesso tema
in quintetto, si chiama Black Beauty,
c'è l'ho ancora… Ellington mi disse: "guarda che è un disco rarissimo!
Non lo rovinare!" Ellington mi piaceva da morire. Mi disse: "tu hai
la mania del blues? Allora non sbagli, finché si suonerà il blues c'è il jazz, senza
il blues non è jazz!". Hai capito? No, guarda, a me piace ancora, mi entusiasma
ancora questo jazz dopo tanti anni. L'altro giorno è venuta mia figlia a sentire
un mio concerto, mi ha detto: "papà mi sono commossa…perchè avete suonato con
un entusiasmo come dei ragazzini" C'era anche Renzo Arbore. Pensa, con
tutti gli anni che ho…
Giovanni Masciolini: Ti volevo consegnare questo Cd di mio padre, Cd che
ho ricavato pulendo alcuni vecchi nastri. Troverai una versione di
Stardust che mio padre
ha interpretato in una maniera che sentirai: lo suona a 70 anni, pensa quindi come
lo interpretava, a 30, 35 anni...a 70 anni, è difficile soffiare nel sax!
Romano Mussolini: Infatti anche
Sanjiust non suona più come suonava 40 anni fa, quando lo scritturai, siamo
stati tanto tempo insieme, aveva tecnica, velocità, una forza incredibile. Adesso
poveraccio, non che abbia metà forza, però… anche Hengel Gualdi ha perso
un po'…, sai l'età…
Giovanni Masciolini: Questo
Cd te lo lascio, dentro troverai i vari gruppi, le varie band con le quali mio padre
ha suonato.
Romano Mussolini: Ma tu dove
abiti?
Giovanni Masciolini: A
Padova.
Romano Mussolini: A Padova,
ma suoni anche?
Giovanni Masciolini: No,
io, purtroppo non suono, mio padre non me l'ha mai insegnato, mio figlio sì, suona
il clarinetto, ha dodici anni ed ha un maestro che gli piace il free jazz ma è un
bravo insegnante: ha comunque il divieto di fare free jazz a casa mia, se vuole
fare free deve andare da un'altra parte, a casa mia niente…Cesari suona...
Leonardo Cesari: Io suono la
batteria.
Romano Mussolini: Con chi
suoni tu?
Leonardo Cesari: Io suono
molto con i Klezroym un gruppo di musica klezmer d'origine ebraica, come
origine musicale. Abbiamo fatto due dischi…
Romano Mussolini: Da ribelli?
Leonardo Cesari: No da
ribelli, però come panorama musicale ci ispiriamo anche molto al jazz e anche ad
altre tradizioni.
Romano Mussolini: Dove abiti?
Leonardo Cesari: in Umbria,
a Collazzone, fra Todi e Perugia. Abito lì con la famiglia, abbiamo fatto adesso
due dischi: l'anno scorso, in America, ci hanno considerati…
Romano Mussolini: Ma suonate
spesso?
Leonardo Cesari: Beh, suoniamo
un po' più all'estero che in Italia, comunque anche in Italia suoniamo abbastanza
spesso. Abbiamo suonato nei Festival all'estero, come gruppo italiano...
Romano Mussolini: In quanti
siete?
Leonardo Cesari: Siamo
in sette, tre fiati, la ritmica..
Romano Mussolini: Al basso
chi c'è?
Leonardo Cesari: Al basso c'è
Marco Gamboni, un contrabbassista di Roma, un bel mestierante, bello solido,
tre fiati che si alternano: clarino e soprano, tromba e flicorno, baritono e alto.
Io suono la batteria, ho una voce e ho una chitarra.
L'anno
scorso, in America, siamo stati messi tra i primi dieci gruppi più l'importanti
del mondo riguardo questo genere di musica. E' un gruppo che va bene, poi ho uno
studio, faccio il produttore di cose più moderne, in uno studio di registrazione...
Romano Mussolini: A Collazzone.
Leonardo Cesari: A Collazzone.
Però è un bellissimo posto.
Romano Mussolini: Io ho suonato
ad Orvieto, adesso, una ventina di giorni fa. Abbiamo fatto una serie di
spettacoli jazz, uscivamo spesso per le vedere le bellezze dell'Umbria, poi c'era
l'orchestra di Patruno, che è interessante,
c'è Red Pellini, al baritono, poi c'è Colangelo che suona il sax basso,
che fa da basso tuba, da contrabbasso. Una bell'orchestra. Invece quella
di Loffredo non so molto com'è fatta.
Giovanni Masciolini: Non
aveva tutti i suoi solisti ieri sera. Quella di Loffredo
è un po' …arruffata...
Romano Mussolini: Glielo dico
sempre anch'io: Carletto, tu vuoi sempre risparmiare, tu sai che la più grande tromba
jazz, per un posto del genere (New Orleans di Roma), è
Pistocchi? Bene, dagli dei soldi, prendilo
te, ma non gli puoi mica dare solo 70.000 lire a sera!
Patruno è diverso, perché
Patruno invita anche solisti americani.
Mi dispiace molto questo fatto, perché Carlo ha rovinato un po' la sua "fama", l'ha
appannata, la sta perdendo...ha successo perché è simpatico, ci sa fare, però non
può avere un'orchestra così. Peccato, per Loffredo,
io devo molto a Carlo: non ha mai voluto fare un'orchestra come si deve! Non gli
paga! Credevo che fosse cambiato…. In questo locale, (il New Orleans di Roma), ti
accorgi, dopo un po', che è una fregatura, perché sentendo quelli che suonano bene
noti una bella differenza. Quelli che sanno suonare, si fanno un culo grosso così!
Una volta Arbore mi disse: "guarda Romano, solo con il sax ed una cantante,
avete riempito con una sonorità…", bisogna però avere il sax ed una cantante
veri… Loffredo invece è fatto così… Ha avuto
anche delle belle orchestre, certe volte, aveva Santucci, aveva
Marcello Rosa...
Giovanni Masciolini: Ma tu
quand'è che suoni a Bologna? Chi c'è?
Romano Mussolini: Ci siamo
tutti noi vecchi: Patruno alla chitarra
e Loffredo al banjo, io al piano,
poi c'è la ritmica, poi
Guido Pistocchi,
Michele Pavese e Massimo D'Avola. Il nove di aprile, al Palazzo dei
Congressi, alla fiera di Bologna...
12/12/2018 | Addio a Carlo Loffredo, tra i padri del Jazz in Italia: "Ho suonato con Louis Armstrong, Dizzy Gillespie, Django Reinhardt, Stephan Grappelli, Teddy Wilson, Oscar Peterson, Bobby Hachett, Jack Teagarden, Earl "father" Hines, Albert Nicholas, Chet Baker, i Four Fresmen, i Mills Brother, e basta qui." |
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Data pubblicazione: 19/02/2006
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