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Romano Mussolini
23 febbraio 2001 - Bar "Due G",  Roma

3 febbraio 2006, ore 2:30, Ospedale Sandro Pertini di Roma, Romano Mussolini conclude il suo cammino terreno. Aveva 79 anni ed ha dedicato tutta la sua vita alla musica jazz. Il 23 febbraio 2001, seduto in un bar insieme a Giovanni Masciolini (figlio del sassofonista Aldo) e Leonardo Cesari (figlio del pianista Umberto) ha trascorso un'ora di piacevole conversazione. Sempre un po' "condizionato", forse, dal cognome, non ha mai voluto che questo testo fosse pubblicato ma sempre senza voler specificare i motivi che erano da ricercare esclusivamente nella sua voglia di non apparire in veste di intervistato e di evitare eventuali strumentalizzazioni. Abbiamo sempre rispettato questo suo punto di vista però riteniamo che in realtà questo testo possa essere utile nel far rilevare ai molti che non lo hanno conosciuto, i suoi pensieri e il suo modo di vivere la musica jazz, suo principale entusiasmo. Pertanto abbiamo deciso di riportare la conversazione fra i tre protagonisti per ricordare questo personaggio che ha avuto la sua importanza nello scenario jazzistico italiano del dopoguerra.

Nel 2004, ad Assisi, durante la Mostra "Arti Visive", Romano Mussolini, insieme a Guido Pistocchi, ha tenuto dei concerti da cui sono tratte le fotografie qui riportate.

Romano Mussolini: Tu cosa fai?
Giovanni Masciolini: Io tratto quadri, l'espressionismo, ma l'espressionismo dell'est, in pratica pittori un po' dimenticati rispetto quella che è la critica europea. Grandi pittori, oltretutto, tu sai com'è il discorso dell'arte qui in Italia poi, cioè non ne parliamo neanche...
Romano Mussolini:
Tu sei figlio di Umberto?
Leonardo Cesari: Sì.
Romano Mussolini: Quando è morto?
Leonardo Cesari: Nel '92, è possibile che noi ci siamo conosciuti…
Romano Mussolini: Sì...
Leonardo Cesari: ...quando ero piccolo…
Romano Mussolini: Vi dico questa che è bella, mi telefona, (Umberto Cesari) dopo tanti anni che non lo vedevo, e mi dice:"Io abito vicino viale… e vorrei farti sentire delle cose, un nuovo stile". Va bene Umberto, vengo a trovarti. Vado lì e vedo un bel pianoforte in una stanza, poi c'era la stanza più piccola e ci mettiamo a sedere…credimi, parlammo di tutto fuorché di musica. Cioè parlammo di motorini… parlammo di tutto quanto… Ed io aspettavo che mi parlasse di musica …
poi sono passate delle ore, si faceva tardi: l'ora di andare. Niente musica! Questa cosa non l'ho detta a nessuno, ma ci rimasi male...perché uno come lui t'invita, dovrebbe parlarti di musica e invece… Era un tipo bizzarro, un gran pianista, per me è stato il più gran pianista che abbia conosciuto in vita mia, qui a Roma c'era anche Trovajoli, ti parlo dei vecchi (pianisti) ... poi c'era quello che suonava con Santucci, Scoppa, poi c'era Luttazzi, io ti parlo di tutti questi che erano dei nomi storici. Però il vero jazzista che aveva un'armonizzazione di un certo rilievo era Cesari, soltanto che era imprendibile. Ad Umberto tu gli dicevi di andare a suonare a Palermo ma dovevi dargli il biglietto all'ultimo momento altrimenti lui, a ritirare il biglietto non ci andava, e rimanevi fregato…Umberto era un genio e i geni hanno una sregolatezza, se fosse stato un musicista, diciamo così, affidabile, avrebbe lavorato di più e avrebbe guadagnato "L'ira di Dio". Poi, avrebbe lavorato sempre, perché era un grande pianista, il numero uno per eccellenza! Quanti dischi ha inciso?
Leonardo Cesari: Io ne ho uno del '75 che si chiama "Reminescenze" fatto con Carosello (CLE 21050), poi ho dei 45 giri con la Roman…
Romano Mussolini: Allora ha fatto poca roba.
Leonardo Cesari: Sì. E poi ho dei DAT inediti che, adesso, forse, pubblicheremo con Mazzoletti.
Romano Mussolini: Ma c'è pure la ritmica oppure è da solo?
Leonardo Cesari: No: ho quasi tutti i dischi dove è da solo, qualche prova con il "Cristal Trio", con Loffredo e Mimmo Letteri. Mazzoletti ha una registrazione a casa con una ritmica un po' "beat", non proprio jazz, dove però suona molto bene. Non conoscevo questa registrazione, neanche la mamma se la ricorda, però Mazzoletti c'è l'ha e la vuole pubblicare. Insomma, stiamo cercando molto sulla sua spinta…
Romano Mussolini: Ma lui era così: una volta sola l'ho sentito suonare, era difficile sentirlo suonare. Quella volta (a casa sua), speravo che suonasse, invece niente… Mentre un'altra volta, vedi come sono le cose, venne a trovarmi Erroll Garner, per me era un onore incredibile, perché Erroll Garner è stato un grande: lui è venuto a casa mia, ha visto che c'era il pianoforte... io non ci speravo, avevo un bel "Petrov"...ed ha suonato per tre quarti d'ora incredibili, ho registrato tutto.
Leonardo Cesari: Erroll Garner?
Romano Mussolini: Sì, a casa mia credo di aver avuto tre dei più grandi pianisti che abbia conosciuto: Oscar Peterson, Erroll Garner, e un pianista che nessuno conosceva che aveva una tecnica trascendentale, che si chiamava Newports (ndr purtroppo il nome è molto coperto da rumori di sottofondo, probabilmente Mussolini si riferisce a Phineas Newborn). Era uno eccezionale… Era molto affezionato a me: è venuto tante volte a suonare a casa mia, abbiamo anche inciso. Lui aveva una tecnica particolare, suonava Bop, una tecnica più classica, un giorno mi fece un scherzo, mi disse: "Romano chiudi gli occhi", io sentivo che suonava, poi mi disse:
"riapri occhi", aveva la mano destra in tasca! A me piacciono i "tradizionalisti", che poi tradizionalista io non sono mai stato: a me piaceva il Bop, mi piaceva lo Swing, mi piaceva l'Hard Bop, io arrivo fino ad una certa epoca… Sono stato a Milano recentemente ed ho sentito l'orchestra di Wynton Marsalis però, anche se è un'orchestra fatta da gente che studia, non c'è nessun solista di gran rilievo salvo Marsalis, allora era meglio che Marsalis suonasse con un gruppo più piccolo… Comunque è un bel trombettista, il primo pezzo è stato bello, lo ha suonato con la sordina alla Cootie Williams...Mah, non lo so, è un'orchestra noiosa, non aveva swing, niente. A me non piace. Sono abituato ad orchestre diverse, l'ultima grande orchestra che ho sentito, di questo genere, è stata l'orchestra che aveva la Philip Morris, la Philip Morris Super Band, diretta da Gene Harris, pianista eccezionale, che aveva una grande ritmica, aveva Ray Brown, Herb Ellis e Jeff Hamilton poi tutta gente "spirolona", James Moody, Ralph Moore, poi aveva Harrison (ndr. forse Allen Herman?), trombonista australiano che oggi è il più grande del mondo, assieme a Carl Fontana, ti dico uno spettacolo incredibile, la band aveva anche due cantanti paurosi. Pensa che quel giorno lì a Roma c'erano soltanto tre o quattro musicisti di jazz ad ascoltarli… Se ne fregano. E' venuto un pianista che è una favola - Monty Alexander, guarda che Monty Alexander è la fine del mondo, non è Peterson ma è incredibile. Volevo andare a sentirlo adesso a Milano ma il concerto è stato annullato. Ray Brown, che mi piace ancora adesso, è un grande! A me piace questo jazz: mi piace il sax di Sonny Stitt: questi sono i neri che mi fanno impazzire. E poi, la grande stagione del jazz californiano che pure era incredibile… Solisti incredibili quali Stan Getz, etc., altri tempi, adesso non ci sono più… Mi ha veramente deluso quest'orchestra di Wynton Marsalis!
Giovanni Masciolini: Se però leggi le varie recensioni, sembrerebbe eccezionale! Sì è buono, ho detto, ma non mi sembra paragonabile alle grandi orchestre di una volta: è una brutta copia. E nonostante tutto fa anche del buon jazz, figurati quelli che fanno delle cose…
Romano Mussolini: Lui è nato a New Orleans, potrebbe fare bene il jazz tradizionale, non avendo grandi solisti, farebbe una cosa molto buona con un piccolo complesso, basterebbero tromba, trombone e sax, e di "vecchi" ce ne sono ancora parecchi di bravi da morire, infatti, suona ancora uno come Lou Donaldson...
Giovanni Masciolini: Vedi oggi suonano sempre gli stessi: fanno delle cose che si distaccano da questo jazz, si sono appropriati di questo termine, portano avanti un loro discorso, vengono premiati...
Romano Mussolini: Ma gli italiani, soprattutto quelli che vincono tutti i premi, sono quelli...lo sappiamo! Purtroppo c'è poco da fare: anche la stampa specializzata, che poi è pochissima, non è che aiuti molto...
Giovanni Masciolini:
Parlando con Mazzoletti, è emersa una cosa molto importante su cui abbiamo discusso parecchio: purtroppo in Italia non c'è stata la differenziazione tra professionisti e dilettanti in campo jazzistico, questo è un errore enorme, sentendo anche le registrazioni di suo padre (Umberto Cesari), si sente che suona con dei dilettanti! Come fa un professionista a suonare con un dilettante? Non può! In America non è mai successo questo, perché se tu suonavi nell'orchestra di
Benny Goodman dovevi sapere suonare, dovevi essere un professionista…
Romano Mussolini: Sì, la professionalità è mancata! Una volta andavo ad ascoltare spesso la migliore orchestra di Mel Lewis, e lui mi diceva: "vedi questi Romano, ti sono piaciuti? Be', sono il peggio, questo è un jazz uguale, tutti stampati…", e faceva il gesto della fotocopia con la mano...Non c'era la professionalità. Una sera venne un vecchio trombettista, era ancora vivo, è quello che fece l'assolo di
"Take the 'A' Train", Ray Nance, poi suonava anche il violino, era violinista e trombettista, e anche cantante di Duke Ellington: uno gli prestò la tromba, si mise lì, guarda ci ha fatto venire la pelle d'oca, poche note ma quelle giuste, di cuore... C'era Thad Jones che era un jazzista della vecchia scuola anche lui poche note, ma ottime…, invece, gli altri, un miliardo di note… Però dico la verità, anche in Italia ci sono dei buoni solisti: Stefano Di Battista è bravissimo, Rosario Giuliani è bravissimo, è anche jazz che mi può piacere, anche se fanno molte note. Ci sono contrabbassisti bravi, batteristi non è che ce ne siano poi tanti, in ogni caso non è che il cosiddetto "jazz d'oggi" m'interessi poi tanto… Può darsi che sia bellissimo, tutto quello che vuoi, ma mi annoia profondamente: io sono partito dal jazz moderno, perché il Bop era la vera rivoluzione importante nel mondo del jazz e allora dico che quello d'oggi mi rompe i c....., li stimo anche, perchè sono bravi, però…
Giovanni Masciolini: Ma sai, dal free in poi tutto anche si presta al "trucco"! Un po' come l'astratto in pittura.
Romano Mussolini: Bravo, bravo! E qui hai ragione. Una volta incontrai, cinque o sei volte, Gregorio Ciccia: era un gran pittore iper-realista, mi diceva: "vedi Romano, non voglio dire niente, ma io questo quadro, tra un affresco e l'altro, ci ho messo 17 anni per farlo..." è un capolavoro, è l'ingresso di un teatro, ci sono rappresentati tutti, migliaia di figure, personaggi… Ora c'è gente, che con quattro segni, vende i propri quadri a 18 milioni, io quanto dovrei chiedere? Non so se mi hai capito? Almeno un miliardo e mezzo! Insomma, non si può bluffare, questo voglio dire! Non posso fare cinque, sei mila note da solo e pretendere che alla gente tutto ciò possa piacere, no, non gli piace per niente! Adesso, per esempio, c'è quel localino dove si fa del jazz tradizionale, sta andando forte, dove suona Loffredo, si chiama New Orleans, si sente della musica divertente, io non posso sentire - bi, bu, be, ba,…pianisti che non sano suonare il blues..
Giovanni Masciolini: Tutto questo porta anche ad un'altra storia: di jazz per televisione...non c'è mai niente...
Romano Mussolini: No, non c'è niente. Non lo fanno mai, perché non fa audiens!
Giovanni Masciolini: Ma c'è un motivo: se mettono questi pezzi di jazz modernissimo la gente cambia canale, la gente pensa: "questo è jazz? Via, via!" Invece, se si ricominciasse da capo…non credi?
Romano Mussolini: Ma non lo fanno.
Giovanni Masciolini: E lo so, ma la televisione è importante! Wynton Marsalis...
Romano Mussolini: ...che ha rispetto per il jazz, e va detto, ha fatto un omaggio ad Armstrong con la sua orchestra, dove suona pezzi di Armstrong, in occasione del centenario, però alla televisione italiana non c'è stato nessun programma dedicato ad Armstrong….Questo lo dicevo a Mazzoletti: guarda, non c'è niente da fare…, o c'è una grossa industria che ha il coraggio di fare uno spettacolo di jazz come la Philip Morris, come potrebbe essere la Barilla che lo fece con Arbore con l'Orchestra Italiana, altrimenti il jazz non si fa. Però io sono convinto che se facessero delle belle trasmissioni jazz, dico trasmissioni molto belle, allora penso sia impossibile che non piaccia. Ad esempio, prendi l'orchestra di Count Basie, è impossibile che non possa piacere! Certo se tu gli fai sentire sempre la musica dei giovani, delle discoteche: bum, bum, bum, i giovani poveracci capiscono solo quella…
Giovanni Masciolini:
Non gli dai l'opportunità di capire altro!
Romano Mussolini: No! Il jazz non lo conosce nessuno! Non dare retta a certe parole: il jazz non lo conosce nessuno dei giovani, perché non lo sentono
Giovanni Masciolini: Ma caro Romano, purtroppo però succede che i giovani d'oggi non hanno più l'orecchio comunque abituato al jazz, questo è il problema...
Romano Mussolini: Non hanno più il senso dello swing, non possono averlo, non sapendo che tutta la musica che spacciano per discoteca proviene dal blues! Tutto il rock and roll proviene dal blues, tutto. Odio la musica inglese dai Beatles in poi, salvo alcune composizioni che mi piacciono, chiaro?
Giovanni Masciolini: Ma è tutta musica costruita con grandi investimenti commerciali alle spalle...
Romano Mussolini: Sì, bravo. Però io ti dico la verità, questa musica d'oggi a me non interessa ma ai giovani piace, allora devo dire, come diceva Brenno: chi vince ha ragione… quindi hanno ragione loro... Però vedo che quando si fa della musica vigorosa, bella, sanguigna, come si sta facendo in quel localino là (il New Orleans di Roma), alla fine la gente ci va e si diverte pure! Io ho fatto un paio di concerti, ad uno è venuto anche Renzo Arbore, questa è musica vera, vigorosa, cioè viva, perché a me piace questa. Ho suonato la prima sera con Pistocchi e un sax che è bravissimo, l'altra sera ho suonato con un sax, che ha un successo enorme, adesso è ritornato con una ragazza, che a me piace tanto, è di Genova, mi piace come cantante. Ho avuto per diversi anni una cantante purtroppo morta nel '66: era una signora anziana ma di una bravura incredibile, di musica sapeva tutto. Era veramente interessante al contrario di queste ragazzine d'oggi che sono un po' così… Invece questa ragazza di cui ti accennavo, mi sembra si chiami Caterina Lasagna, è stata tre mesi in America al corso che ha fatto Barry Harris, celebre pianista, poi mi ha telefonato, appena tornata a Roma, e mi ha detto: "mi è servito moltissimo rimanere in America, credimi, è stato molto importante, ma dovevo restarci di più."…
Giovanni Masciolini: Adesso dove suoni?
Romano Mussolini: Stasera suono, però non ho l'orchestra mia. Stasera c'è soltanto una ritmica, una cosa commerciale, una cosa per carnevale, ma loro volevano un piccolo siparietto di jazz. L'otto marzo siamo a Roma, il nove, questa dovrebbe essere bella, a Bologna: dovrebbe esserci un'orchestra tradizionale, un omaggio ad Armstrong con Pistocchi, Gianni Sanjust, Michele Pavese trombonista, poi la sezione ritmica con Luciano Milanese.
Giovanni Masciolini:
La settimana scorsa ho sentito telefonicamente Hengel Gualdi, vive a Bologna.
Romano Mussolini: Guarda che Hengel è fortissimo...
Giovanni Masciolini: E' grande!
Romano Mussolini: Adesso hanno fatto un concerto lui e Pistocchi, Hengel e Pistocchi, poichè non possono pagare...usano delle bellissime basi, hanno suonato con la tromba e con il clarinetto, poi mi ha detto Pistocchi, che è un criticone: "guarda che Hengel ha suonato benissimo, ha fatto delle cose…", lui è famoso per Stardust, ma poi l'ho sentito anche suonare con l'orchestra, eccezionale, abbiamo suonato parecchie volte insieme. Era ancora vivo, pensa, il figlio naturale di Carmichael, è morto che aveva 83 anni, e quando ha sentito Stardust, quasi si è messo a piangere...E' bravo, è bravo Gualdi, è di quelli che non puoi discutere, è quello più bravo con Marcello Rosa...ma a me piace sempre un certo tipo di jazz, pianisti come Hank Jones, Milt Jackson il vibrafonista,
Wes Montgomery, pianisti come Kenny Barron. Questi sono pianisti: Kenny Barron...Bobby Hutcherson il vibrafonista...questi sono i più bravi. Ma anche gli italiani, guarda, ho sentito un duo di pianoforte, mai sentito una roba del genere, credimi: Dado Moroni e Andrea Pozza due pianisti di Genova. Si chiamava: Two friends - two piano, hanno fatto un concerto come avevano fatto altri due, Kenny Barron e John Hicks, un altro pianista che è uno dei migliori. Kenny Barron alla fine era estasiato e ha detto: "Oh, Dado, è meglio che me ne torni in America..." Se ti capita di sentire che c'è questo concerto, lo devi sentire, guarda che questi due pianisti sono incredibili, non fanno molti concerti a causa dei due pianoforti che non è facile far trovare...senza la sezione ritmica, sono incredibili perché questi hanno il blues: se non c'è il blues non c'è niente da fare…me lo diceva anche Harris. Ho avuto il grande onore di incontrare parecchie volte Ellington, una volta in Canada nel '64 c'era pure Santucci, si fermò a mangiare con noi: immagina avere Ellington a tavola…, all'epoca nella sua band aveva ancora solisti incredibili come Johnny Hodges, Cootie Williams, Cat Anderson che faceva gli acuti...Ellington mi chiese: "Romano cos'è che ti piace di più?" Lui si commosse quando gli dissi che avevo dei suoi dischi, e li ho ancora, del 1928/29, tra cui uno dove Ellington suona il pianoforte da solo da un lato e lo stesso tema in quintetto, si chiama Black Beauty, c'è l'ho ancora… Ellington mi disse: "guarda che è un disco rarissimo! Non lo rovinare!" Ellington mi piaceva da morire. Mi disse: "tu hai la mania del blues? Allora non sbagli, finché si suonerà il blues c'è il jazz, senza il blues non è jazz!". Hai capito? No, guarda, a me piace ancora, mi entusiasma ancora questo jazz dopo tanti anni. L'altro giorno è venuta mia figlia a sentire un mio concerto, mi ha detto: "papà mi sono commossa…perchè avete suonato con un entusiasmo come dei ragazzini" C'era anche Renzo Arbore. Pensa, con tutti gli anni che ho…
Giovanni Masciolini:
Ti volevo consegnare questo Cd di mio padre, Cd che ho ricavato pulendo alcuni vecchi nastri. Troverai una versione di Stardust che mio padre ha interpretato in una maniera che sentirai: lo suona a 70 anni, pensa quindi come lo interpretava, a 30, 35 anni...a 70 anni, è difficile soffiare nel sax!
Romano Mussolini: Infatti anche Sanjiust non suona più come suonava 40 anni fa, quando lo scritturai, siamo stati tanto tempo insieme, aveva tecnica, velocità, una forza incredibile. Adesso poveraccio, non che abbia metà forza, però… anche Hengel Gualdi ha perso un po'…, sai l'età…
Giovanni Masciolini: Questo Cd te lo lascio, dentro troverai i vari gruppi, le varie band con le quali mio padre ha suonato.
Romano Mussolini: Ma tu dove abiti?
Giovanni Masciolini: A Padova.
Romano Mussolini: A Padova, ma suoni anche?
Giovanni Masciolini: No, io, purtroppo non suono, mio padre non me l'ha mai insegnato, mio figlio sì, suona il clarinetto, ha dodici anni ed ha un maestro che gli piace il free jazz ma è un bravo insegnante: ha comunque il divieto di fare free jazz a casa mia, se vuole fare free deve andare da un'altra parte, a casa mia niente…Cesari suona...
Leonardo Cesari: Io suono la batteria.
Romano Mussolini: Con chi suoni tu?
Leonardo Cesari: Io suono molto con i Klezroym un gruppo di musica klezmer d'origine ebraica, come origine musicale. Abbiamo fatto due dischi… Romano Mussolini: Da ribelli?
Leonardo Cesari: No da ribelli, però come panorama musicale ci ispiriamo anche molto al jazz e anche ad altre tradizioni.
Romano Mussolini: Dove abiti?
Leonardo Cesari: in Umbria, a Collazzone, fra Todi e Perugia. Abito lì con la famiglia, abbiamo fatto adesso due dischi: l'anno scorso, in America, ci hanno considerati…
Romano Mussolini: Ma suonate spesso?
Leonardo Cesari: Beh, suoniamo un po' più all'estero che in Italia, comunque anche in Italia suoniamo abbastanza spesso. Abbiamo suonato nei Festival all'estero, come gruppo italiano...
Romano Mussolini: In quanti siete?
Leonardo Cesari: Siamo in sette, tre fiati, la ritmica..
Romano Mussolini: Al basso chi c'è?
Leonardo Cesari: Al basso c'è Marco Gamboni, un contrabbassista di Roma, un bel mestierante, bello solido, tre fiati che si alternano: clarino e soprano, tromba e flicorno, baritono e alto. Io suono la batteria, ho una voce e ho una chitarra. L'anno scorso, in America, siamo stati messi tra i primi dieci gruppi più l'importanti del mondo riguardo questo genere di musica. E' un gruppo che va bene, poi ho uno studio, faccio il produttore di cose più moderne, in uno studio di registrazione...
Romano Mussolini: A Collazzone.
Leonardo Cesari: A Collazzone. Però è un bellissimo posto.
Romano Mussolini: Io ho suonato ad Orvieto, adesso, una ventina di giorni fa. Abbiamo fatto una serie di spettacoli jazz, uscivamo spesso per le vedere le bellezze dell'Umbria, poi c'era l'orchestra di Patruno, che è interessante, c'è Red Pellini, al baritono, poi c'è Colangelo che suona il sax basso, che fa da basso tuba, da contrabbasso. Una bell'orchestra. Invece quella di Loffredo non so molto com'è fatta.
Giovanni Masciolini: Non aveva tutti i suoi solisti ieri sera. Quella di Loffredo è un po' …arruffata...
Romano Mussolini: Glielo dico sempre anch'io: Carletto, tu vuoi sempre risparmiare, tu sai che la più grande tromba jazz, per un posto del genere (New Orleans di Roma), è Pistocchi? Bene, dagli dei soldi, prendilo te, ma non gli puoi mica dare solo 70.000 lire a sera! Patruno è diverso, perché Patruno invita anche solisti americani. Mi dispiace molto questo fatto, perché Carlo ha rovinato un po' la sua "fama", l'ha appannata, la sta perdendo...ha successo perché è simpatico, ci sa fare, però non può avere un'orchestra così. Peccato, per Loffredo, io devo molto a Carlo: non ha mai voluto fare un'orchestra come si deve! Non gli paga! Credevo che fosse cambiato…. In questo locale, (il New Orleans di Roma), ti accorgi, dopo un po', che è una fregatura, perché sentendo quelli che suonano bene noti una bella differenza. Quelli che sanno suonare, si fanno un culo grosso così! Una volta Arbore mi disse: "guarda Romano, solo con il sax ed una cantante, avete riempito con una sonorità…", bisogna però avere il sax ed una cantante veri… Loffredo invece è fatto così… Ha avuto anche delle belle orchestre, certe volte, aveva Santucci, aveva Marcello Rosa...
Giovanni Masciolini: Ma tu quand'è che suoni a Bologna? Chi c'è?
Romano Mussolini: Ci siamo tutti noi vecchi: Patruno alla chitarra e Loffredo al banjo, io al piano, poi c'è la ritmica, poi Guido Pistocchi, Michele Pavese e Massimo D'Avola. Il nove di aprile, al Palazzo dei Congressi, alla fiera di Bologna...







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Data pubblicazione: 19/02/2006

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