Philippe Carles, Andre' Clergeat, Philippe Comolli
Dizionario del Jazz
(Edizione italiana a cura di Luca Conti)
Mondadori 2008
pagg 1410
prezzo di Copertina 30 Euro
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Da Aacm a Zydeco: 2500 voci e
1388 pagine, due brevi ma corpose prefazioni (l'una dei coordinatori francesi, l'altra
del curatore dell' edizione italiana, Luca Conti) più una bibliografia. Schede
biografiche (integrate da scarne indicazioni discografiche) dedicate a gruppi e
singoli musicisti, ai vari generi, agli strumenti, ai luoghi stessi del jazz (Congo
Square, Il Five Spot Cafè, Il Birdland, le stesse New Orleans e New York), ai suoi
rapporti con il cinema. Questo è lo splendido "Dizionario
del Jazz" pubblicato finalmente (La prima edizione francese è del
1988) in Italiano da Mondadori, mantenendo il
formato "tascabile" dell' originale francese.
Confesso un legame particolare con quell'edizione francese, stampata su
carta sottile e poverissima che per anni accanto ai dischi e mi ha aiutato a districarmi
in quella foresta aggrovigliata che è il jazz.
Mi aspettavo quindi di poter avere, con questa edizione italiana, un importante
aggiornamento su quanto era venuto avanti nella scena jazzistica negli ultimi due
decenni. Si può dire che questa aspettativa è stata soddisfatta per quanto riguarda
il jazz italiano, che ha il ruolo dovuto nell'economia dell'opera. Certo i criteri
di scelta delle singole voci relative ai musicisti di casa nostra possono essere
discutibili, ma sono in ogni caso riconducibili alla valutazione personale del curatore
dell'edizione italiana. Quello che si fa fatica a capire, invece, è come mai, in
uno sforzo editoriale tanto importante si sia scelto di non gettare uno sguardo,
anche rapido, su quanto avviene nel jazz globalizzato dei nostri giorni. In altre
parole, non ci sono schede su figure come
Uri Caine,
William Parker,
Dave Douglas. Non si parla nemmeno di World music, categoria magari
equivoca, ma che con il jazz ha, volenti o nolenti, molto a che vedere. Ancora:
la bibliografia è, ad esempio, decisamente datata e spesso incompleta, è infatti
aggiornata al 1994 e cita solo opere edite negli
Usa e in Francia (unica eccezione "Il jazz in Italia dalle origini al dopoguerra"
di Adriano
Mazzoletti e la "Grande Enciclopedia del jazz" dello stesso autore),
e omette spesso di citare le traduzioni italiane esistenti. Un italiano che si avvicinasse
oggi al jazz ricaverebbe dal dizionario l'impressione che da noi non sono mai uscite
le autobiografie di Miles, Satchmo, Duke etc. Ignorerebbe il nome stesso di Arrigo
Polillo e l'esistenza di tanta importante letteratura italiana sul jazz (la
collana di biografie di Stampa Alternativa ad esempio).
Ciononostante questo dizionario è un'opera importante: per la mole di
informazioni preziose che fornisce, per la straordinaria capacità di sintesi, per
l'alta qualità letteraria che la attraversa. E' una luce calda ed avvolgente quella
che questo libro proietta sul jazz e sulla sua vicenda.
Marco Buttafuoco per Jazzitalia
27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
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Data pubblicazione: 18/10/2008
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