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Paolo Fresu & Uri Caine
Two Minuetos
Tuk Music (2017)
1. Minuet in G Minor
2. I Loves You Porgy
3. Symphony n.1, 3rd Movement in D Minor
4. Almeno Tu Nell'universo
5. All I Want – Give Peace A Chance
6. La Travagliata
7. Nature Boy
8. Sino alla morte mi protesto – L'amante bugiardo
9. Minuet in G Minor
Paolo Fresu - tromba, flicorno, effetti elettronici Uri Caine - pianoforte
Un duo ben consolidato quello tra
Paolo Fresu
e Uri Caine,
di quelli che possono suonare di tutto e tutto esce bene. La loro paletta timbrica
è così ampia, che ogni brano acquista autonoma magia. E dal vivo le cose vanno meglio
– se vi è affiatamento -, tanto da accerchiare Bach e renderlo sfacciatamente jazz,
ma senza alterarne la struttura o distruggere le armonie dettate da "Minuet in
G Minor", con il pianismo di Caine che omaggia la grande tradizione e Fresu
che infioretta la melodia spruzzandola di improvvisazione e di qualche effetto.
Complice il teatro dell'Elfo di Milano, questo live è un piccolo Bignami della musica,
perché raccoglie melodie immarcescibili, come la gershwiniana "I Loves You Porgy",
la cui bellezza è sottolineata dalla tromba sordinata di Fresu e dalle variazioni
di Caine, anche nelle posture ritmiche. C'è Gustav Mahler che indossa le inusitate
vesti del jazz d'antan, con ampie venature blues ("Symphony n.1", "3rd
Movement in D Minor"). Non manca la canzone d'autore, mercé la coppia Maurizio
Fabrizio e Bruno Lauzi con "Almeno Tu Nell'universo", che dopo l'esposizione
del tema si disfà – golosamente – tra le dita di
Uri Caine
per ritrovarsi nel soffiato limpido della tromba. Un medley, genialmente mescolato
con fare gershwiniano, tra Joni Mitchell ("All I Want") e John Lennon ("Give
Peace A Chance") alza i toni e i ritmi. Qui si incastonano due piccole perle
del barocco, interrotte da "Nature Boy" di Nat King Cole
(17 mar 1919 - 15 feb 1965), a firma di una fin troppo
misconosciuta compositrice e soprano del Seicento, Barbara Strozzi. Ne "La Travagliata"
Uri Caine
passeggia con naturalezza sulle note canoniche mentre Fresu sguaina la sua spada
e va di fioretto con svolazzi improvvisativi di fuoco. Così anche ne "Sino alla
morte mi protesto" e " L'amante bugiardo" dove i due musicisti respirano
lo stesso fuoco dando prova di poter addomesticare all'improvvisazione e alla rielaborazione
qualsiasi nota, di qualsiasi tempo.
Bach ("Minuet in G Minor") chiude le fila, fino alla Bonus Track (che
arriva in coda, a distanza di qualche minuto: "Caruso", la cui interpretazione
ed esecuzione è ben nota.
Fresu e Caine, ove ce fosse stato bisogno, ci confermano che la musica – se buona
– è solo una: sono differenti le interpretazioni, ma non i punti di vista.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
01/10/2007 | Intervista a Paolo Fresu: "Credo che Miles sia stato un grandissimo esempio, ad di là del fatto che piaccia o non piaccia a tutti, per cui per me questo pensiero, questa sorta di insegnamento è stato illuminante, quindi molte delle cose che metto in pratica tutti i giorni magari non me ne rendo conto ma se ci penso bene so che vengono da quel tipo di scuola. Ancora oggi se ascolto "Kind Of Blue" continuo a ritrovare in esso una attualità sconvolgente in quanto a pesi, misure, silenzi, capacità improvvisativi, sviluppo dei solisti, interplay, è un disco di allora che però oggi continua ad essere una delle cose più belle che si siano mai sentite, un'opera fondamentale." (Giuseppe Mavilla) |
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Data pubblicazione: 20/08/2017
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