Südtirol Jazzfestival
Alto Adige 2008
6-14 giugno - Bolzano a località varie
di Enzo Fugaldi
foto di Andrea Ceccarelli
Nove giorni di festival itinerante in Alto Adige, curati dall'infaticabile
Klaus Widmann e da un gruppo di ottimi collaboratori. Musica, spesso ottima;
paesaggi e località incantevoli; buona accoglienza, grandi vini e cibi locali. Un
insieme delizioso, disturbato solo da alcune fastidiose bizze atmosferiche, che
hanno costretto gli organizzatori a spostare alcuni concerti in spazi all'interno.
La serata iniziale è stata particolarmente condizionata
da una pioggia persistente, nella splendida Castel Firmiano. Protagonista
principale era il chitarrista Bireli Lagrene, che avrebbe dovuto esibirsi
con otto diverse formazioni. In realtà i concerti che il tempo e un provvidenziale
tendone hanno consentito sono stati quello della New Project Orchestra con
Javier
Girotto, un quartetto con Dedè Ceccarelli, Diego
Imbert e
Flavio Boltro e il gruppo The Game Boyz. Il quartetto ha
suonato un hardbop semplice e di buona fattura, con
Boltro
in bella evidenza; The Game Boyz invece ha presentato una fusion eccessivamente
patinata, decisamente ovvia.
Le locations pomeridiane hanno riservato spesso piacevolissime
sorprese. È il caso del maso Uhl, presso la antica funivia del Colle sopra Bolzano,
che ha ospitato il quartetto di Giovanni Guidi con Dan Kinzelman al
sax tenore, Stefano
Senni al contrabbasso e
Cristiano Calcagnile
alla batteria. Il fantasioso drumming di
Calcagnile,
che non è l'abituale batterista del quartetto, si presta bene alle dinamiche creative
del gruppo, che ha offerto una prova riuscitissima, come nell'ottimo cd "Indian
Summer", eseguendo musiche originali, standard e
Round Trip di
Ornette
Coleman, spaziando da atmosfere raccolte e meditative a momenti di trascinante
drive. Fra tutti i brani, citerei una memorabile
For All We Know lunare, quasi sussurrata, a tempo
libero, con leggerissime sottolineature della batteria e un Kinzelman dal
timbro pieno e caldo ed un fraseggio ricco e pieno di musicalità, delicatezza ed
energia a un tempo. Il quartetto ha un totale controllo della dinamica, non perde
mai concentrazione e lucidità, e padroneggia perfettamente l'accadere musicale.
Bello anche il modo di concentrarsi del leader nei brani più lenti, piegando la
schiena in avanti, avvicinando il viso al pianoforte come in una ricerca di intimità.
In
un luogo incantevole, il Kränzelhof di Cermes nei pressi di Merano, si è tenuto
uno dei momenti più alti dell'intera rassegna, l'incontro fra la chitarra sarda
preparata e la voce etnica di Paolo Angeli e la fantasiosa poliritmia dei
tamburi di Hamid
Drake. Una festa di emozioni, per un pubblico strenuamente posizionato
sotto provvidenziali ombrelli. Angeli e Drake collaborano già da anni, e hanno pubblicato
un cd live. La loro intesa è totale, e ha dell'incredibile. La chitarra sarda preparata
è uno strumento dalle potenzialità quasi orchestrali grazie ad accorgimenti elettromeccanici,
che viene suonato soprattutto con l'archetto, e genera una gamma vastissima di sonorità;
la potenza, la delicatezza, l'intelligenza percussiva di Drake si integrano perfettamente
fra i suoni concepiti da Angeli fra tradizione popolare, jazz e Africa, conferendo
alla musica una magia senza pari, che incanta gli ascoltatori.
All'interno della cantina Messnerhof, in località S. Pietro a Bolzano,
si è esibito un trio d'eccezione, che ha appena registrato un cd in via di pubblicazione.
Mauro Ottolini al trombone e alla tuba, Fausto Beccalossi alla fisarmonica
e Daniele D'Agaro al clarinetto hanno suonato una musica molto comunicativa
e coinvolgente, mettendo le rispettive elevate capacità tecniche al servizio di
un repertorio vario e intrigante (tra cui Spiritual
di
Charlie Haden, Art decò di Don Cherry,
Fado Imaculado di Amalia Rodriguez, una medley
ellingtoniana, Lisa di Ottolini, la splendida
ballata All The Wold Is Green di Tom
Waits).
Al Mayr Nusser Hof di Bolzano è stata la volta del duo della cantante
Barbara
Casini e del pianista Riccardo Arrighini, in un garbato concerto
dedicato come sovente è uso della cantante alla canzone brasiliana.
Non
una pomeridiana, ma una matinèe, all'interno dell'interessante e ben organizzato
convegno "Culture e creatività come fattori di localizzazione", presso l'EURAC di
Bolzano, per il Bizart Trio, composto da
Francesco Bearzatti,
sax tenore e clarinetto, Aldo Romano, batteria e Emmanuel Bex, organo.
Il collaudato trio ha offerto una prova magistrale, grande esempio di interazione,
con un efficace impasto tra fiati e organo hammond intorno allo swing implacabile
del batterista.
L'ultimo concerto pomeridiano si è tenuto nel piccolo maso Thurnhof a
Bolzano, con una ottima prova di Jazbar, un trio d'avanguardia austriaco costituto
da Helmut Jasbar alla chitarra (elettrica ma con corde di nylon), Lorenz
Raab alla tromba e Herbert Pirker alla batteria. Atmosfere libere, un
agile tappeto sonoro per il suono sordinato della tromba di Raab, tra Davis
e il nostro Paolo
Fresu, con momenti di puro rumorismo creativo e ben congegnato.
Fra i concerti fuori dalle ore serali, al Rifugio Comici, a 2154 metri
d'altezza, il collaudatissimo duo tra i sassofoni soprano e baritono di
Javier
Girotto e la fisarmonica di
Luciano Biondini. Complici la bellezza della località e il calore
del folto pubblico intervenuto, i due hanno offerto un concerto magistrale, spaziando
con intensità fra le belle composizioni dell'argentino, contenute nei due pregevoli
cd incisi dal duo.
Fra i concerti nelle ore canoniche per il jazz, due in particolare hanno
lasciato un ricordo indelebile: "F. à Leo" di Roberto Cipelli al Teatro
Comunale di Bolzano e il veterano
Martial Solal
al Forum Theater di Bressanone.
L'omaggio al cantautore francese Léo Ferré è un progetto - già su cd -
del pianista Roberto Cipelli, che si avvale della voce e della chitarra ritmica
di Gianmaria
Testa, incomparabile interprete delle canzoni struggenti e anarchiche
del francese, della tromba e del flicorno di
Paolo Fresu,
del contrabbasso di Attilio Zanchi e della batteria di Philippe Garcia.
Uno spettacolo ottimamente congegnato, che alterna canzoni di Ferré, dello stesso
Testa,
di Tenco, poesie di Cesare Pavese, composizioni originali ispirate all'arte di Ferré,
il tutto sorretto dalla sottile regia del pianista, dalla sua grande capacità di
interpretare la forma canzone con soluzioni collaudate ma fresche a un tempo, guidando
un quartetto in cui la voce solistica di
Fresu
conferisce a ogni brano la magia necessaria, fra suoni acustici e sfumature elettroniche,
fra atmosfere quiete e altre movimentate. Ad aprire e chiudere il concerto la canzone
più celebre di Ferré, Avec le temps. Un omaggio
che certamente sarebbe piaciuto molto allo stesso cantautore francese e che ha pienamente
convinto la competente platea di Bolzano.
Solal
ha dato una grande lezione di jazz, padroneggiando la tastiera, nonostante gli anni
– è nato nel 1927 – in modo assoluto, proponendo ancora una volta la sua versione
intellettuale e profondamente europea del jazz, ma che contiene dosi micidiali di
swing. Suona i consueti classici (tra cui ‘Round Midnight,
Tea For Two, Lover
Man, A Night In Tunisia e brani ellingtoniani
come Caravan) con evidente nonchalance,
utilizzando destra e sinistra con grande equilibrio, reinventandoli ogni volta e
tirandone fuori sorprese a non finire.
Anche altri momenti hanno lasciato un segno in questa edizione del festival.
Un incontro molto particolare, all'Hotel Laurin, è stato quello fra la fisarmonicista
e cantante russa Evelina Petrova e il grande violinista rumeno Alexander
Balanescu, musicista eclettico che spazia fra i propri interessanti progetti
e collaborazioni con artisti profondamente diversi come Michael Nyman e
Carla Bley.
La collaborazione fra i due, registrata dalla Leo Records nel
2006 su un cd dal titolo "Upside Down"
pubblicato nel 2007, nasce dai comuni studi
classici, e dalla comune passione per una musica non convenzionale e per il folclore
dei rispettivi paesi. Il set è iniziato con due assoli del violinista, tratti dagli
"Studies for Myriam", il primo basato sugli aspetti polifonici e il secondo
su quelli percussivi, all'insegna di un minimalismo ricco di fascino e comunicativo.
Il duo ha eseguito una musica prevalentemente scritta composta da entrambi, densa
di riferimenti etnici (quella composta dalla Petrova) e al minimalismo (quella
di Balanescu) ma molto moderna e personale, con un interessante e comunicativo
utilizzo delle voci in un duetto che metteva in scena battibecchi e litigi fra una
coppia, come avviene in molte musiche folcloriche.
Roswell Rudd ha portato a Bolzano il suo nuovo quartetto, con la cantante
Sunny Kim, Brad Jones al contrabbasso e Lafayette Harris al
piano. L'insolita formazione priva di batteria ha proposto un viaggio nella grande
tradizione pre-boppistica, che Rudd padroneggia pienamente, spalleggiato
efficacemente dai partner. Momento memorabile un duo trombone-pianoforte su una
composizione intramontabile di Herbie Nichols, come Twelve
Bars.
Due buoni trii la sera del 13 giugno: il pianista Bojan Z con il
francese Thomas Bramerie al contrabbasso e l'olandese Martijn Vink
alla batteria e il chitarrista
Ferenc Snetberger
con
Arild Andersen
al contrabbasso e Paolo Vinaccia alla batteria. Il primo trio ha realizzato
un lungo set di grande presa, tra atmosfere acustiche e delicate e momenti massicciamente
elettrici, con il piano Fender a far da padrone, con brani originali tra cui
Biggus D, Wheels,
l'ironica Cd Rom, fra heavy rock e scale
orientali, con una buona sintonia tra i musicisti, e la conferma di un pianista
in ascesa, con una sua particolare cifra stilistica, di grande impatto.
La chitarra classica di
Snetberger,
con le quattro corde di
Andersen,
uno dei migliori contrabbassisti europei in circolazione, che ha un suono pieno
e avvolgente e una competenza ritmico-armonica invidiabili, e la travolgente fantasia
percussiva di Vinaccia, ha realizzato un set lirico e intenso, tutto all'insegna
di trame e dialoghi sottili, su un repertorio di brani originali e standard di gradevole
ascolto.
Nel'insolita
sala da concerto realizzata all'interno di una fabbrica, il Magazzino Prinoth presso
Vipiteno, si è esibita la cantante argentina residente a Parigi Silvana Deluigi,
e il suo quartetto denominato "Yo", con la fisarmonica di Jean Louis Matinier,
il contrabbasso di Renaud Garcia Fons e la batteria di Robby Ameen.
Un viaggio austero dentro la grande tradizione del tango e della canzone argentina,
con un incomparabile intreccio tra la fisarmonica e il contrabbasso, lirica e struggente
la prima, potente e velocissimo il secondo, e su tutto la bella voce della Deluigi,
intrisa di nostalgia e di canto popolare.
A Merano, al Kurhaus, si è ascoltato il gruppo "Urban Tribe" della
cantante francese Anne Ducros, con
Ada Rovatti
ai sassofoni, Essiet Okon Essiet al contrabbasso, Bruce Cox alla batteria
e Ludovic De Preissac al pianoforte. Fra celebri standard (da
You and the Night and the Music a
Who Can I Turn to, Easy
to Love, I Fall in Love Too Easily,
a Les feuilles mortes),
Sexy Sadie di Lennon-McCartney, "When
I Know, If I Know", The Island di
Ivan Lins e una bella versione di Sitting on the
Dock of the Bay, la nota cantante ha proposto un set gradevole, basato
sulla grande interazione fra i due elementi afroamericani della formazione, Okon
Essiet e Cox, davvero dei fuoriclasse.
Il pianista lucchese Riccardo Arrighini ha presentato al Comunale
di Bolzano brani dal suo recente cd "Puccini in Jazz". L'omaggio al maestro
di Torre del Lago, con una lunga carrellata fra le sue arie più celebri, è stato
condotto all'insegna di un virtuosismo di matrice più classica che jazzistica. L'attenzione
per la lirica non è una novità nel mondo del jazz, basti ricordare i precedenti
di Enrico
Rava e
Danilo
Rea.
Il progetto "Arkeology", frutto della collaborazione fra il noto
percussionista indiano Trilok Gurtu
e il quartetto d'archi italiano Arkè String Quartet, a Bressanone, ha stentato
a trovare la giusta misura e l'equilibrio, il ricco apparato percussivo di
Gurtu e i quattro archi non
hanno convinto nonostante le evidenti doti dei musicisti.
Sempre al Teatro Comunale di Bolzano, il quartetto del batterista americano
Jeff Siegel ha proposto un hardbop di maniera, senza particolari slanci.
Da segnalare l'apporto dell'ottimo contrabbassista statunitense Carlo De Rosa.
La chiusura del Festival è stata affidata al quartetto di Tania Maria,
per la consueta carrellata di hit della straordinaria musica del Brasile, con il
coinvolgimento del pubblico in uno spettacolo gradevole grazie anche alla maestria
del percussionista, Mestre Carneiro.
Vanno ricordate anche le esilaranti esibizioni della scatenata marching
band portoghese dei Farra Fanfarra, e la chitarra di
Lorenzo Frizzera,
protagonista delle Night Sessions a Ca' de Bezzi. Molti altri eventi concertistici
e collaterali sono poi sfuggiti alla penna di chi scrive, per concomitanza con altri.
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
01/10/2007 | Intervista a Paolo Fresu: "Credo che Miles sia stato un grandissimo esempio, ad di là del fatto che piaccia o non piaccia a tutti, per cui per me questo pensiero, questa sorta di insegnamento è stato illuminante, quindi molte delle cose che metto in pratica tutti i giorni magari non me ne rendo conto ma se ci penso bene so che vengono da quel tipo di scuola. Ancora oggi se ascolto "Kind Of Blue" continuo a ritrovare in esso una attualità sconvolgente in quanto a pesi, misure, silenzi, capacità improvvisativi, sviluppo dei solisti, interplay, è un disco di allora che però oggi continua ad essere una delle cose più belle che si siano mai sentite, un'opera fondamentale." (Giuseppe Mavilla) |
|
Invia un commento
© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.
|
Questa pagina è stata visitata 11.551 volte
Data pubblicazione: 20/08/2008
|
|