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Mario Nappi Feat. Javier Girotto
Thank You
dodicilune (2013)
1. Canzone Appassiunata
2. Thank You
3. Bon Aurio
4. Il Dubbio di Medea
5. Flowers
6. Il Senso della Vita
7. My Secret Place
8. Memories of Pain
Javier Girotto - sax soprano, sax baritono Mario Nappi - piano, fisarmonica Alessandro Stellano - basso Luca Mignano - batteria Martina Nappi - voce (2), flauto (5) Federico Luongo - chitarra (7) Davide Costagliola - basso (7) Sergio Di Natale - batteria (7)
Via Ferecide Siro 1/e
73100 LECCE
Tel. +39 0832.091231 - 0832.092478
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web: www.dodicilune.it
Thank you, l'esordio discografico di Mario Nappi,
pianista napoletano che, nel tentativo di esprimere l'universo che gli è proprio
intraprende un viaggio insieme ai suoi abili musicisti, Alessandro Stellano al basso
e Luca Mignano alla batteria. Ma è assolutamente determinante la guida di
Javier Girotto
e la presenza di una folta schiera di ospiti quali Martina Nappi, Federico Luongo,
Davide Costagliola
e Sergio Di Natale.
I brani composti per lo più dal pianista - ad eccezione di Canzone Appassiunata,
che affonda le proprie radici nella tradizione napoletana, e Il Senso della Vita
in cui è evidente l'impronta di Girotto - risultano facilmente fruibili e piacevoli,
e con una struttura sempre salda e perfettamente chiara. Interessante Thank You,
il brano che dà il titolo all'album, in cui, quasi come una ballad, è la melodia
a farla da padrona, ora annunciata dal piano, ora delineata dal sax pastoso e corposo
di Girotto, ora appena accennata dalla voce di Martina Nappi che, in punta di piedi,
aggiunge qualche filo alla trama che i musicisti stanno tessendo. In brani come
Il Dubbio di Medea o My Secret Place, la melodia, pur presente, viene
trascinata da un ritmo sempre incalzante e serrato. L'atmosfera è, invece, nostalgica
e romantica in Memories of Pain in cui ad un pianoforte molto espressivo
e malinconico risponde un sax altrettanto caldo e suggestivo.
Thank You è un album in cui Nappi fonde insieme tradizioni
e sonorità, facendole proprie e aggiungendo un pizzico delle sue radici - che inevitabilmente
riecheggiano con costanza - e il marchio e l'impronta di un grande artista come
Girotto.
Nina Molica Franco per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 09/11/2014
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