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Rumori mediterranei - Roccella Jazz Festival

BlueLocride
Reggio Calabria, Locri, Gerace, Siderno, Martone, Roccella Jonica, 17-26 agosto 2006
di Vincenzo Fugaldi
foto di Vincenzo Fugaldi e Alessia Scali


..::la Gallery di Alessia Scali::..

..::la Gallery di Francesco Truono::..

Superato il ragguardevole traguardo dei cinque lustri, il festival di Roccella, giunto alla sua XXVI edizione, continua a espandersi nel tempo e nello spazio, abbracciando il capoluogo e l'intera Locride.



L'elemento nuovo introdotto dalla direzione artistica del festival curata da Paolo Damiani potrebbe avere come titolo La parola ai musicisti. Una nuova sezione del festival ha previsto concerti pomeridiani in solitudine presso il Convento dei Minimi di Roccella, protagonisti Gabriele Mirabassi, Alessandro Gwis, Luciano Biondini e Bebo Ferra, preceduti da interviste condotte con competenza ed eleganza di toni da Maurizio Franco. Ascoltare la voce dei musicisti che si raccontano, prima del concerto, crea una sorta di familiarità, quasi una complicità con l'ascoltatore. La dimensione solitaria, impervia, rischiosa, costringe i musicisti a mettersi a nudo, a scoprirsi totalmente. E le parole dei musicisti sono state spesso interessanti almeno quanto i suoni da loro prodotti. Gabriele Mirabassi ha espresso delle riflessioni molto interessanti sul significato più profondo dell'essere musicisti di jazz: "ho sempre pensato che il jazz sia un modo di ‘immaginarsi' musicisti che è completamente alternativo a quello della musica colta, e alternativo a quello della musica popolare". Ha poi parlato della vocazione del jazz a 'rubare', 'carpire' elementi dalle altre musiche, a inglobare tutto ciò che può essere utile ai fini artistici. Ed ha anche condotto interessanti riflessioni sul suo musicista di riferimento, Michel Portal, che ha spianato la strada eseguendo per primo un certo tipo di musica che non tiene conto dei confini tra jazz e musica contemporanea, e sulla musica del Brasile, di cui si rivela profondo conoscitore. Tutto ciò ha preceduto un concerto breve ma intenso, particolarmente favorito dalla dimensione acustica, in cui Mirabassi ha mostrato un totale controllo del suono e della dinamica dal pianissimo al fortissimo, esplorando ogni registro dello strumento, con una pulizia davvero rara. Gwis, pianista degli Aires Tango, alla sua prima esperienza importante per piano solo, ha invece elaborato composizioni di taglio classico, con riferimenti ad Egberto Gismonti e al tango. Luciano Biondini ha iniziato la sua intensa performance in solitudine, per poi chiedere l'intervento del fedele compagno di avventure musicali Javier Girotto, e riproporre un paio di loro composizioni. Ha chiuso la serie il chitarrista Bebo Ferra, che ha eseguito con successo alcune sue composizioni originali tratte dai suoi cd più recenti, rendendo omaggio ai modelli Metheny e Gismonti, tra cui Ninna nanna per Lele, Eja, il classico My man's gone now e Matisse Dance di Paolino Dalla Porta.

Nel caldo, affollato e bellissimo lungomare di Reggio Calabria il festival ha preso avvio con le avvincenti note del pianoforte di Rita Marcotulli, reduce da un anno intenso che ha visto la pubblicazione di due suoi lavori discografici (il cd in trio con Palle Danielsson e Peter Erskine registrato alla Casa del Jazz e il recente The light side of the moon, per piano solo). La pianista ha proposto soprattutto brani provenienti da quest'ultima felice produzione discografica, da una luminosa versione della celeberrima Us and them dei Pink Floyd, a Koinè, Tuareg, e Antoine Doinel, tratto dal suo precedente lavoro The woman next door, riuscitissima trasposizione in musica dell'anima artistica dell'indimenticabile François Truffaut, con la sua inconfondibile eleganza, rapidità e leggerezza. La Marcotulli ha convinto per spontaneità, tecnica, inventiva e gusto sia come esecutrice che come compositrice.

Il numerosissimo pubblico presente ha poi particolarmente apprezzato l'esibizione dei Buena Vista Social Club, capitanati dai quattro senatori 'Guajiro' Mirabal, 'Cachaíto' Lopez, Jesús 'Aguaje' Ramos (direzione, voce e trombone) e Manuel Galbán (chitarra), con la consueta carrellata di brani cubani, impreziosita in particolare dalla voce del cantante Carlos Calunga, dalla buona tecnica pianistica di Roberto Fonseca, dal sax soprano, clarinetto e flauto di Javier Zalba. Tra gli immancabili bis, El Cuarto De Tula.

Un forte impatto 'popular' ha avuto anche l'Orchestra di Piazza Vittorio esibitasi a Locri, interessante proposta che riunisce musicisti italiani, tunisini, brasiliani, cubani, statunitensi, ungheresi, ecuadoregni, argentini, senegalesi nel tentativo, forse utopistico ma sicuramente interessante e meritevole di sperimentazione, di creare una sorta di comunicazione musicale ecumenica, che prende il nome da una piazza di Roma che accoglie stranieri provenienti da tutto il mondo, e che potrebbe diventare un modello di convivenza pacifica e integrazione. Diretta da Mario Tronco, il tastierista degli Avion Travel, l'orchestra, non priva di suggestione, ha un forte impatto ritmico percussivo, ed è principalmente caratterizzata da uno strumento africano, la kora, dall'oud arabo, dalle voci di Carlos Paz, Houcine Ataa e Ziad Trabelsi e da un'interessante contrapposizione fra una sezione d'archi e una di ottoni, che creano efficaci impasti sonori. Il tutto in una logica comunicativa di tipo multietnico, senza particolari riferimenti jazzistici.

La piazza delle Tre Chiese di Gerace ha ospitato un incontro tra letteratura e musica, questa volta tra lo scrittore Marco Lodoli, che ha letto un suo racconto, "Il professore" con il supporto di Bebo Ferra alla chitarra e Paolino Dalla Porta al contrabbasso. Il duo, molto efficace, che ha già al suo attivo due incisioni discografiche, crea atmosfere liriche e talvolta felicemente metheniane, e avrebbe meritato decisamente più spazio, e un ruolo autonomo, non subordinato alla parola. Spazio che invece ha potuto felicemente avere un altro collaudato duo, quello tra Javier Girotto, sax soprano e flauto e Luciano Biondini, fisarmonica. Anch'essi già alla seconda prova discografica, mostrano un'intesa notevolissima, segno della grande versatilità di Biondini nell'adattarsi ad ogni contesto, e creano intense suggestioni negli ascoltatori, affascinati dal suono e dal fraseggio di Girotto, che dona senza risparmiarsi i suoni della sua anima argentina, trovando nel vertiginoso tappeto ritmico-armonico creato da Biondini lo sfondo ideale. Hanno eseguito composizioni di Biondini (Prendere o lasciare, Mosaico, A Francy), e di Girotto (Aires Tango, La abeja en el jardin, El cacerolazo). Immancabile bis è stato A Don Atahualpa.

Per la prima volta, il festival ha interessato anche il paese di Siderno Superiore, un piccolo centro fuori dai circuiti turistici. Qui si è celebrato uno dei momenti più intensi di questa edizione, con l'esibizione del quartetto guidato dal clarinettista Gabriele Mirabassi, con Paolo Alfonsi alla chitarra, Salvatore Maiore al contrabbasso e Francesco D'auria alla batteria e percussioni. Il quartetto propone pregevoli temi di Mirabassi (i mossi Chisciotte e Girotondo, Nosside, sognante song composta a Roccella Jonica, la ninna nanna Otto anni, Struzzicadenti, Arrivederci e grazie) e brani brasiliani, da Cheio e dedos del chitarrista e compositore Guinga, a uno choro degli anni '30 del Novecento scritto per clarinetto, a un altro choro di natura sorprendentemente contrappuntistica. Gli equilibri all'interno del quartetto sono perfetti: il leader può distendere i bei temi e i suoi eccezionali assoli su un accompagnamento ideale, con il sostegno armonico della chitarra classica di Alfonsi, un chitarrista che merita maggiore spazio sulla scena musicale italiana per conoscenza dell'armonia, gusto, pulizia di tocco. Ma non meno efficaci si dimostrano Maiore e D'Auria, il primo dotato di una maturità musicale ampiamente consolidata e il secondo sorprendente per creatività e fantasia alla batteria e in particolare alle percussioni. Memorabile un brevissimo suo brano eseguito in duo con Mirabassi, utilizzando uno strumento costruito da uno svizzero, simile a uno steel drum e a una tabla, che ha creato un'atmosfera leggera, sottile, delicatissima, tutta basata sulle risonanze create dal metallo e dal pianissimo del clarinetto. Un momento musicale prezioso, che lascia senza fiato, e ti verrebbe voglia di riascoltare, e riascoltare… Il bis è di Chico Buarque, lo splendido Valsa Brasileira.

Martone, o della polifonia, si potrebbe dire. Credo non sia casuale l'accostamento dei due gruppi esibitisi la sera del 22 agosto nella piccola cittadina teatro di tanti eventi interessanti durante gli ultimi anni del festival di Roccella: Arlesiana Chorus "En Clave Negra" e Shin Quartet. Polifonie vocali del sud d'Italia e della Georgia contrapposte in due concerti insoliti e sorprendenti. L'Arlesiana Chorus, diretto da Carlo Frascà, opera da anni nel territorio della ricerca etnomusicale, scavando tra le espressioni musicali dei paesi che hanno subito la dominazione spagnola, tra voci, flauti, archi e percussioni, con ospite il travolgente sax soprano di Raul Colosimo. Gli esiti sono interessanti: di buon impatto gli impasti ritmici, efficaci gli interventi vocali.

Lo Shin Quartet, composto da Zaza Miminoshvili, chitarra, Zurab Gagnidze, basso e voce, Mamuka Gaganidze, percussioni e voci e Mamuka Tchitchinadze, percussioni, propone un felice e solare incontro tra le tradizioni polifoniche georgiane e una musica con riferimenti a certa fusion di impianto solo apparentemente semplice, con influssi del primo John Mclaughlin, la cui travolgente velocità è evidentemente il modello cui si ispira il chitarrista del gruppo.

Meriterebbe un pezzo a parte, il concerto degli Aires Tango all'Auditorium. Si intitolava Escenas Argentinas, come il penultimo cd del gruppo. Spettacolo multimediale, che si avvale della proiezione sincronizzata di splendide immagini fotografiche di Giancarlo Ceraudo, aventi per oggetto l'Argentina di oggi ma anche i concerti del gruppo. Prende allo stomaco, il brano che Girotto dedica, col flauto andino, alla grande tragedia argentina. Sullo schermo scorrono le immagini dei militari assassini, poi quelle dei desaparecidos, poi quelle delle madri di Plaza de Majo in corteo. E ti rendi conto che quella musica reca in sé una rabbia, un dolore e una nostalgia vere, sincere, che non si spegneranno mai. È, nel senso migliore del termine, musica di grande valore politico. Eccellenti e concentratissimi i musicisti, con una particolare menzione per Michele Rabbia, creativo funambolo delle percussioni, vero motore di tutto l'ensemble.

"I Cosmonauti russi" è un ambizioso progetto del chitarrista Battista Lena, pubblicato su un doppio cd dall'etichetta francese Label Bleu. La vicenda scritta da Marco Lodoli narra del naufragio nello spazio di tre astronauti russi, e nella versione proposta a Roccella era interpretata dall'attore Rocco Papaleo nella parte del cosmonauta e dal soprano Alda Caiello nella parte della stella cattiva, che attende i cosmonauti nel vuoto. La sempre ardua commistione fra parola recitata e musica qui vede contrapporsi alle due voci un organico di ben venti musicisti, con la chitarra del leader in primo piano. I riferimenti musicali sono principalmente quelli delle musiche per il cinema e delle musiche bandistiche.

La costa occidentale degli Stati Uniti, la mitica West Coast, è sempre stata fucina di talenti jazzistici. Ed è all'insegna di un hardbop ruvido e sanguigno che ha iniziato il proprio lungo concerto il quartetto capitanato dal contrabbassista Morrie Louden, strumentista dalla tecnica prodigiosa, accompagnato da Donald Edwards alla batteria, Pierre De Bethmann al pianoforte e il ben noto in Italia Seamus Blake al sax tenore. Il mainstream hardboppistico proposto dal quartetto è abbastanza compatto ma senza particolari slanci; la musica produce atmosfere totalmente diverse e una delicatezza particolare durante gli interventi vocali di Gretchen Parlato, giovane cantante dalla voce esile ma ben controllata tecnicamente, con un gusto particolare per le atmosfere brasiliane. Il brano finale, recitato e cantato a più voci, era dedicato proprio al festival di Roccella.

Una serata da ricordare, da incidere a lettere d'oro, quella del 24 agosto a Roccella. Un magico preludio hanno offerto Rita Marcotulli e Andy Sheppard, tra il torrenziale eloquio sassofonistico di Sheppard, la delicatezza del tocco della Marcotulli, assoluta empatia, rare alchimie sonore, splendidi temi originali di entrambi (tra tutti ricordo del sassofonista Lullaby for Igor, pieno di ironia e di tenerezza, e della pianista Waves and Wind), e brani altrui, come Us and them, uno dei brani del mitico album "The dark side of the moon" dei Pink Floyd, e come bis il lirico e intenso Spiritual di Charlie Haden, brano che chiude l'album "Beyond the Missouri Sky".

"Raining on the piano" era il titolo del nuovo progetto di William Parker. Già sulla carta si preannunciava interessante. Oltre al leader, Leena Conquest, vocals e movement, Lewis Barnes, tromba, Rob Brown, alto, Eri Yamamoto, pianoforte, Gerald Cleaver, batteria.

Il concerto inizia con un lungo brano free, dedicato ai bambini del Rwanda, dove Parker lascia il contrabbasso per un torrenziale assolo al double reed. La funzione del brano - come talvolta usava fare l'AEoC - è quella di svuotare la mente dell'ascoltatore, per prepararlo a ricevere la musica con animo libero da ogni scoria. Ed è bellezza allo stato puro, quella che arriva subito dopo. Le parole risuonano nei cuori: … Great Black MusicAncient to the Future …. La voce di Leena Conquest è da brivido: pur personalissima, ricorda la migliore Abbey Lincoln. Entra in un interludio ieratico e suggestivo, dove il contrabbasso e la batteria tengono un polso free, mentre il piano e i fiati nell'esposizione del tema si muovono in ambito tonale. Poi scatta leggera, velocissima, e danza. Danza come una dea afroamericana, sull'improvvisazione libera di Barnes e Brown, ed è come uno strumento in più ad improvvisare sulla scena, ma uno strumento che ascolti con gli occhi, rapiti, attoniti, incantati. Le asprezze dell'inizio del concerto vanno man mano stemperandosi: sembra che Parker voglia stipulare un patto di complicità con l'ascoltatore, chiedendogli all'inizio disponibilità assoluta, per poi donargli una musica serena, di sorprendente semplicità, vera forza guaritrice dell'universo. E la sensazione che si ha, ad un certo punto, è quella di stare ascoltando un nuovo gigante della black music, che perpetua e rinnova la musica, uno che è già, oggi, la storia del jazz che avanza. I brani proseguono: lo spiritual Great Spirit, Land Song, una riflessione su chi sia il vero proprietario dell'America, condotta dalla voce di Leena sul basso profondo di Parker (che come il compianto Malachi Favors non usa una testina per amplificare lo strumento, ma un microfono, ottenendo un suono meno definito ma più profondo), che ricorda dall'incipit alcune cose del miglior Archie Shepp; un trascinante brano dedicato allo scrittore preferito di Parker, James Baldwin, e una delicata ballad finale dedicata al trombettista Art Farmer. ll bis è una canzone venata di profonda nostalgia che rimane a lungo nella testa, dopo il concerto. Resta da osservare che il gruppo ha una coesione fortissima: nessuno tende a prevalere sugli altri, grazie alla sensibilità di tutti e alla non appariscente ma ferrea leadership di Parker. Tutti i solisti svolgono egregiamente il ruolo loro affidato, ma una menzione particolare merita il batterista Gerald Cleaver, innovativo, acuto, semplicemente perfetto.

La giornata del 25 è iniziata all'Auditorium, per una gremita esibizione di Giorgio Rossi, che interagiva coreograficamente con il canto di Paola Turci, che ha eseguito alcune sue canzoni, insieme a brani di Leo Ferrè, Domenico Modugno e classici come Cucurrucucù Paloma e la gardeliana Volver.

Dalla Turchia, una proposta inusuale, quella della pianista Ayse Tutuncu insieme a tre percussionisti, un batterista e un clarinettista, per un articolato repertorio contenente brani originali, omaggi a Monteverdi e Debussy, Reactionary Tango di Carla Bley. Colori, spontaneità, una gradevole semplicità caratterizzano la proposta.

Di scarsa progettualità ha peccato invece la musica proposta dal quartetto del pianista londinese Stan Tracey, con il figlio Clark alla batteria, il veterano Bobby Wellings al sax tenore e Andrew Cleyndert al contrabbasso, con ospite speciale la cantante Norma Winstone. La scelta di proporre soprattutto standard o composizioni di Tracey (Amoroso), senza attingere al ricco e interessantissimo repertorio della cantante, ha probabilmente reso l'incontro estemporaneo e poco incisivo. Spring is Here e Crepuscule with Nellie tra i brani eseguiti. Bis con Blue Monk.

L'ultimo concerto del festival è stato quello del cantautore e pianista calabrese Sergio Cammariere, esibitosi con il suo abituale gruppo comprendente un efficacissimo Fabrizio Bosso alla tromba, oltre a una ritmica affiatata composta da Luca Bulgarelli al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria. Teso, emozionato, Cammariere ha avuto qualche momento di incertezza, ma ha portato a buon fine il lungo e applaudito concerto, ospitando anche gli assoli di Gabriele Mirabassi e di Roswell Rudd.

La serata era iniziata alla grande, proprio con il trombone di Roswell Rudd, insieme ad Archie Shepp, Reggie Workman e Andrew Cyrille. Shepp ha suonato più il tenore rispetto al soprano, recando ancora a tratti nel suo bellissimo suono e nel fraseggio segni di quella "fire music" che lo rese grande e rivoluzionario protagonista della storia dal jazz, dando quindi in certi momenti al pubblico ancora i brividi dei suoi tempi migliori; si è anche seduto al pianoforte, con stile scarno ed essenziale. La ritmica, contrabbasso e batteria, è tra le più solide e compatte di tutta la storia del jazz, e faceva da eccezionale traino e stimolo per i due fiati. Fin dalle prime note del brano iniziale del concerto, il travolgente U-jamaa, dal disco "Montreux One", si è notato che i quattro veterani erano in ottima forma. Seguivano composizioni di Rudd (The stars are in your eyes, una ballad a tempo medio, in cui il trombonista ha sviscerato ottimi assoli nel suo intramontabile stile impregnato di libertà e tradizione preboppistica, e Keep your heart right); Bird Song, introdotto da un assolo di batteria, con uno sviluppo iterativo, e infine due bis, il primo cantato da uno Shepp che si ispirava in parte, con esiti imbarazzanti, a Nat King Cole, unico momento non memorabile di tutto il concerto.

Decisamente uno dei concerti di punta di tutta la rassegna, assieme a quello di William Parker.

Dunque un arrivederci a tutti i fedeli appassionati del festival jonico al 2007, per scoprire quali nuove alchimie, quali nuovi incroci tra musiche e arti escogiterà l'inventivo e instancabile direttore artistico Paolo Damiani.

Le Foto di Gianmichele Taormina
Gabriele MirabassiFabrizio Bosso
Archie SheppReggie Workman
Rita MarcotulliRoswell Rudd
Ziad TrabelsiNorma Winstone - Bobby Wellins
Luciano Biondini Luciano Biondini

Kaw Dialy Mady Sissoko







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24/12/2010

Ethos (Quartetto Alborada) - Alceste Ayroldi

05/12/2010

Paolo Fresu e Bojan Z: "La loro tavolozza di colori è essenziale...sono ben addentro all'arte del duo, una pratica che in campo jazzistico ha dato frutti innumerevoli e preziosi." (Vincenzo Fugaldi)

05/09/2010

Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio)

05/09/2010

Intervista a Paolo Damiani direttore artistico del festival di Roccella Jonica: "Oggi è necessario immaginare nuovi sviluppi di linguaggi, che non si accontentino di celebrare la maestria tecnica ma piuttosto cerchino di inventare inedite ipotesi narrative. Musiche future capaci di rischiare e commuovere." (Vittorio Pio)

16/08/2010

Igloo (Remo Anzovino)- Antonio Terzo

06/06/2010

Terza edizione del Reggio Calabria Top Jazz Festival: "...il concerto memorabile è stato quello del quartetto "Tinissima", una delle opere più importanti del jazz europeo degli ultimi anni, e nella dimensione live raggiunge una compiutezza che la già notevole registrazione in studio faceva solo intuire. A supporto della musica, una serie di struggenti fotografie di Tina Modotti proiettate a cura di Antonio Vanni." (Vincenzo Fugaldi)

31/05/2010

Intervista a Jean-Luc Ponty: "Negli Stati Uniti, durante gli anni '70, è stato davvero entusiasmante, perchè c'era molta sperimentazione: era lo spirito del tempo. Avveniva nella società, con i movimenti per cambiarla, ed era lo stesso nell'arte e nella musica. Erano gli artisti a tracciare la strada, mentre oggi sono gli uomini d'affari a decidere ogni cosa. Tutti, nei programmi radio, i dj, le case discografiche, specialmente in America, erano veri appassionati di musica, molto spesso musicisti loro stessi, così noi eravamo totalmente liberi di esplorare, di sperimentare, e infatti le novità erano molto apprezzate..." (di Vincenzo Fugaldi)

26/04/2010

Itaca (Peo Alfonsi) - Alceste Ayroldi

18/04/2010

William Parker Conversazioni sul Jazz (Marcello Lorrai)- Alceste Ayroldi

18/04/2010

Miramari (Andre' Mehmari & Gabriele Mirabassi) - Alceste Ayroldi

13/02/2010

Luar (Bebo Ferra) - Marco Buttafuoco

13/02/2010

Notturno Mediterraneo (Angelo Valori) - Marco Buttafuoco

06/02/2010

Nu Bop Live (Matthew Shipp)- Gianmichele Taormina

09/01/2010

Temporary (William Parker & Giorgio Dini)- Fabrizio Ciccarelli e Andrea Valiante

27/12/2009

Selection (Rabih Abou Khalil) - Alceste Ayroldi

27/12/2009

Intervista a Gianni Mimmo: "La cosa più importante è aprirsi a se stessi, avere a che fare con una parte con certe volte non vorresti avere, stare con la difficoltà. Se faccio così il mio apporto all'improvvisazione, è doppio: da una parte imprimo una direzione e dall'altra ne assumo la responsabilità." (Stefano Ferrian)

25/10/2009

Giunto alla 29a edizione il Roccella Jazz Festival sotto il titolo "Rumori Mediterranei" propone quest'anno trenta concerti in undici giorni con i più grandi artisti della scena internazionale. Una rassegna itinerante partita da Reggio Calabria e che, toccando diverse località, si è conclusa nella sua città natìa Roccella Jonica con i consueti quattro giorni di musica e appuntamenti collaterali. (Vincenzo Fugaldi)

08/08/2009

Anthony Braxton Diamond Curtain Wall Trio a Pomigliano: "Unica data italiana per il prestigioso multistrumentista e compositore americano, affiancato nell'occasione dalla chitarrista Mary Halverson e dal trombettista Taylor Ho Bynum." (Alfonso Tregua)

04/08/2009

Da Umbria Jazz 2009: Guinga "Dialetto Carioca" con Gabriele Mirabassi & Lula Galvao; Gianluca Petrella Cosmic Band con Paolo Fresu: cronaca di una rivoluzione Jazz; Chick Corea & Stefano Bollani Duet; Richard Galliano Quartet Feat. Gonzalo Rubalcaba, Richard Bona, Clarence Penn (Enrico Bianchi)

04/07/2009

Reggio Top Jazz Festival, Seconda Edizione: "Nell'accogliente Teatro Cilea della città sullo Stretto, si sono alternati otto fra i vincitori della competizione, e due ospiti stranieri." (Vincenzo Fugaldi)

28/06/2009

Echoes (Angelo Olivieri) - Gianni B. Montano

09/06/2009

Nell'ambito di Musicadonna, a Catania, Danilo Rea e Rita Marcotulli musicano live il film "Metropolis" di Fritz Lang: "Musica e immagini nella potenza evocativa del jazz. Quando il cinema muto incontra il jazz nasce una forza evocativa unica: le immagini che si traducono in musica, la musica che racconta le immagini." (Liliana Rosano)

06/06/2009

Movements in colour (Andy Sheppard)

06/06/2009

Shakti (David S. Ware)

14/04/2009

Zapping (Furio Di Castri)

13/04/2009

Ethos (Quartetto Alborada)

08/03/2009

Tango Mediterraneo (Nuevo Tango Ensamble)

08/03/2009

Intervista a Rita Marcotulli: "In passato si era molto più concentrati sull'America, perché è una musica che nasce lì. I musicisti europei ci sono sempre stati, sono sempre esistiti; in questo momento, il livello si è alzato tantissimo in Italia e ci sono tanti musicisti bravissimi, soprattutto pianisti." (Maria G. Barletta)

12/01/2009

Quintorigo Play Mingus (Quintorigo)

05/01/2009

XXIIIa Edizione di "Ai Confini tra Sardegna e Jazz" a Sant'Anna Arresi: "Dedicata alla suggestiva figura ed all'indiscutibile genialità musicale di Don Cherry, la manifestazione sarda, giunta oramai alla sua ventitreesima edizione, ha offerto diversificate sfaccettature del caleidoscopico animo artistico impresso nel tempo dal grande trombettista di Oklahoma City." (Gianmichele Taormina)

01/01/2009

European Jazz Expo 2008, 26a edizione del Festival Internazionale Jazz in Sardegna: "La formula sperimentata da alcuni anni è quella della full immersion di tre giorni in una vetrina delle ultime tendenze che vedono il jazz legarsi ed intrecciarsi in un meltin' pot tra tutti i generi musicali, con il risultato della creazione di importanti "fusioni", spesso estemporanee: un laboratorio continuo di contaminazioni, collaborazioni e jam session tra le più diverse componenti del jazz e della world music." (Viviana Maxia)

01/01/2009

European Jazz Expo 2008, 26a edizione del Festival Internazionale Jazz in Sardegna: "Consiste in una splendida "pietra sonora" di Pinuccio Sciola il premio alla carriera conferito ad Antonello Salis nell'edizione 2008 dell'European Jazz Expo di Cagliari. Il cinquantottenne musicista sardo ha ricevuto così, con l'umiltà e la timidezza che lo contraddistinguono, un meritato riconoscimento del suo personalissimo e inconfondibile talento." (Enzo Fugaldi)

02/11/2008

Udin&Jazz 2008: I will not apologize: "In un incontro dedicato al tema del festival, William Parker e Amiri Baraka, scrittore e poeta, affiancati da alcuni critici italiani, hanno parlato dei tempi che corrono, lucidamente e a volte con pessimismo, confermando come, sì, il free e la Black music sono stati importanti per la causa della gente di colore, ma molto rimane ancora da fare." (Giovanni Greto)

26/10/2008

"Tonyght Jazz", tributo a Tony Scott: "Un concerto irripetibile e di elevato livello culturale, in un momento in cui la cultura langue: sia per i musicisti coinvolti, alcuni appositamente chiamati, sia per il progetto entro cui la serata si inserisce. L'idea, infatti, nata dalla vulcanica mente e dal sensibile animo del regista Franco Maresco, è quella di realizzare un film-documentario sulla vita di un indimenticabile protagonista del jazz di tutti i tempi: Tony Scott." (Antonio Terzo)

12/10/2008

Double Sunrise Over Neptune (William Parker)

12/10/2008

Beyond Quantum (Braxton/Graves/Parker)

12/10/2008

Roccella Jazz Festival 2008, "Terremoti": "In un sud che stenta sempre più a organizzare eventi jazzistici di rilievo, conforta vedere come i "Rumori mediterranei", alla ventottesima edizione, si rinforzino, raggiungendo numeri davvero ragguardevoli: 11 giorni di durata e 34 concerti, dislocati fra 9 comuni della provincia di Reggio Calabria, oltre alla consueta copiosa attività seminariale." (Enzo Fugaldi)

19/08/2008

Reggio Top Jazz Festival 2008: "Il sondaggio fra i critici specializzati che il mensile Musica Jazz dedica da ben cinque lustri al meglio del jazz in circolazione, in questo venticinquesimo anno è stato per la prima volta incentrato esclusivamente sul jazz italiano. Da qui la nascita del Reggio Top Jazz Festival, che nella prima edizione ha schierato buona parte dei vincitori del referendum, durante quattro serate primaverili nella città di Reggio Calabria." (E. Fugaldi - G. Taormina)

18/08/2008

Stefano Di Battista - Fabrizio Bosso All Stars Jazz Band a Roma in occasione del concerto del 1° maggio 2008: "Contesto inusuale, circostanza imprevedibile, piazza insolita. Un tempo forse...perché per la prima volta nella storia del "concertone" del Primo Maggio 2008 di piazza San Giovanni, a esibirsi di fronte a centinaia di migliaia di presenti, è una All Stars Jazz Band da brivido..." (Nicola Guida per MMS)

12/08/2008

Suoni Naviganti nel sagrato del quattrocentesco Convento dell'Annunciata: "Il festival ci ha presentato artisti prestigiosi ed un repertorio molto vario, tale da soddisfare il pubblico più vasto..." (Rossella Del Grande)

18/05/2008

Alphaville Suite (William Parker Double Quartet)

05/05/2008

Baraka Speech Quartet a Parma Jazz Frontiere: "C'era sacralità e vita quotidiana nelle due voci e nelle musiche del duo, un urlo rabbioso ed una preghiera, ansia di cambiamento sociale e amore sconfinato per la tradizione, denuncia aspra e malinconia." (Marco Buttafuoco)

05/04/2008

Etnafest 2008: "Quasi uno stato dell'arte della musica afroamericana, la cui salute è assolutamente eccellente, come testimoniato dai tre concerti qui descritti: Dave Burrell Db3 guest Leena Conquest, William Parker's Inside the Songs of Curtis Mayfield, Joshua Roseman & Constellations" (Enzo Fugaldi)

19/03/2008

The Inside Songs of Curtis Mayfield - Live in Rome (William Parker)

18/03/2008

William Parker Quartet per Jazz a Marghera 2008: "Gli ampi spazi alle improvvisazioni consentono ad ognuno dei quattro, di dimostrare le proprie qualità tecniche e creative, secondo un perfetto equilibrio." (Giovanni Greto)

11/02/2008

European Jazz Expo. International Talent Showcase, 25° Jazz in Sardegna: "Sono impressionanti i numeri dell'expo cagliaritana: 7 sale affollate in 4 giorni da oltre 400 artisti e oltre 20.000 spettatori, in una Città della musica allestita appositamente all'interno della Fiera internazionale della Sardegna. Quest'anno si festeggiavano i 25 anni dell'esistenza di questo celebre evento e...Orientarsi all'interno della pantagruelica offerta musicale cagliaritana è arduo." (Enzo Fugaldi)

04/11/2007

On the edge of a perfect moment (Rita Marcotulli & Andy Sheppard)

28/10/2007

Sotto la consueta direzione artistica di Paolo Damiani, si è tenuta la XXVII edizione di Roccella Jazz Festival 2007, intitolata "Al tempo che farà": "...un'edizione di "Rumori mediterranei" che certo resterà fra le migliori dell'intera storia del festival" (Enzo Fugaldi)

14/10/2007

Clusone Jazz 2007: "Clusone divenuta famosa grazie anche all'idea di Bennink, Moore e Reijseger, che diversi anni or sono decisero di dare al loro trio il nome di quel luogo magico in cui si era costituito, ma oggi vanta una fama internazionale per meriti propri: per il clima (tra artisti e organizzatori) e per la qualità della musica offerta, tanto, che gli organizzatori hanno deciso di esportare il loro sapere e conoscere altrove..." (Luca Vitali)

16/09/2007

Decima edizione di "Jazz in parco" a Nocera Inferiore che ha "dato al pubblico un'offerta di differenti modalità e impronte della musica jazz contemporanea, con artisti provenienti trasversalmente da nazioni ed esperienze completamente differenti." (Luigi Spera)

15/09/2007

Sergio Cammariere ad Alberobello: "...sembra suonare come uno spettacolo pirotecnico per un evento che per una notte ha colorato i trulli di Alberobello di emozioni, poesia ed architettura della musica." (Angelo Ruggiero)

16/07/2007

Carla Bley "The Lost Chords" incontra Paolo Fresu: "...speriamo che l'insistenza con cui il pubblico ha richiesto inutilmente un ennesimo bis sia servita almeno a convincere la Bley e Fresu a non fare di questa collaborazione soltanto un episodio, seppur straordinario." (Dario Gentili)

14/07/2007

Vicenza Jazz festival 2007, IIa Parte: William Parker Octet, Anthony Braxton - William Parker Duo e "Una Notte con il Jazz Tedesco" (Giovanni Greto)

30/06/2007

Guinga - Mirabassi Duo e Carla Bley & The Lost Chords find Paolo Fresu aprono la XII^ edizione di delle "New Conversations" di Vicenza Jazz 2007. (Giovanni Greto)

23/06/2007

Anthony Braxton, William Parker e Milford Graves all'Auditorium di Roma: "Che la ricerca dell'interplay venga sacrificata per lasciar libera espressione alla singola personalità dei musicisti è il rischio e il fascino di un concerto estemporaneo e di un'improvvisazione senza compromessi." (Dario Gentili)

27/05/2007

Gillespie, Blakey, Baker, Petrucciani, Rollins...le jazz pictures di Paolo Ferraresi

15/04/2007

William Parker, Manu Dibango, Leena Conquest, Adam Nussbaum e molti altri a Chiasso per la decima edizione del Festival di Cultura e Musica Jazz dal titolo "Colour is Jazz", ricca di infinite proposte musicali, di stili, ritmi e improvvisazioni, come infiniti sono i colori a disposizione nel mondo dell'arte figurativa...(Bruno Gianquintieri)

12/04/2007

"Corpi Liberi in Concerto, teatro e danza su ritmi jazz". In un'anteprima tenutasi per la stampa, un progetto in cui la musica di Bollani, Jarrett, Marcotulli, Mehldau e Petrucciani anima una "inusuale piece di teatro e danza". (Alceste Ayroldi)

09/02/2007

Umbria Jazz Winter: "La quattordicesima edizione di Umbria Jazz Winter è stata contrassegnata dall'incontro tra il jazz e la canzone d'autore: un binomio che molti anni fa negli Stati Uniti ha prodotti quei famosissimi standards su cui i jazzisti di tutto il mondo continuano ancora oggi ad improvvisare. Questo "fenomeno" ha raggiunto ormai da anni anche nel nostro paese, ed ha contribuito a rafforzare un'identità troppo spesso condizionata dagli stereotipi d'oltre oceano." (Marco De Masi)

04/01/2007

Jazz! Brugge jazz festival 2006: "A mezzogiorno in punto alla sala 9 del Groeningemuseum, immersi nella bellezza immortale di opere firmate da René Magritte, Hiëronymus Bosch e Jan van Eyck, tutto è pronto per la terza edizione della biennale del jazz che nella splendida cittadina belga ospita dal 2002 le migliori espressioni della musica europea di origine colta contemporanea." (Gainmichele Taormina)

14/12/2006

The light side of the moon (Rita Marcotulli)

14/12/2006

Intervista a Rita Marcotulli: "Credo però anche che sia molto importante trovare una propria voce, raccontare la propria storia, non quella di qualcun altro, altrimenti si diventa solo dei grandi interpreti, come gli esecutori di musica classica. Non è poco, perchè non è facile interpretare qualcun altro. Però il jazz non è musica scritta come la musica classica: vale la pena dipingere il quadro di un altro pittore?" (Antonio Terzo)

24/10/2006

Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Andy Sheppard, Bobo Stenson tra i protagonisti del Brugge Jazz 2006 (Thomas Van Der Aa e Nadia Guida)

09/10/2006

La gallery di Roccella Jonica 2006 (Francesco Truono)

08/10/2006

Folk Frontiera (Giovanni Palombo Acoustic Trio )

08/06/2006

Sound Unity (William Parker Quartet)

04/06/2006

Fado Meridiano (Lillo Quaratino)

28/05/2006

Carillon (Riccardo Zegna)

31/03/2006

Le foto di Incroci Sonori, Ternijazz Winter e Italian Jazz Graffiti (Paolo Acquati)

18/03/2006

Nuova gallery a cura di Paolo Madussi

27/01/2006

Rita Marcotulli e Nguyen Le a Terni Winter #6, Palazzo Gazzoli - 21 gennaio 2006 (Francesco Truono)

25/01/2006

Nuova gallery a cura di Davide Susa con le foto del Festival di Ronciglione Jazz 2005

21/01/2006

Intervista a John Patitucci: "...Secondo me, Jaco Pastorius ha dato un grosso contribuito come compositore. Era "normalmente grande" come musicista, ma ritengo che il suo modo di comporre fosse bello, la sua musica mi toccava, profondamente..." (Antonio Terzo)

25/10/2005

Pietro Tonolo al festival di Roccella Ionica. Le avverse condizioni meteorologiche non hanno compromesso la qualità della performance del quartetto anche se costretto in una location di fortuna. (Antonio Terzo)

23/10/2005

Venticinquesima edizione di "Rumori Mediterranei", il festival diretto da Paolo Damiani a Roccella Jonica che si caratterizza sempre più per riuscire a coniugare le musiche, le arti di popoli e culture diversi. (Enzo Fugaldi)

02/10/2005

Ai Confini Tra Sardegna e Jazz - XXa Edizione: "...Confermando l'attitudine ad un progetto sempre anticonvenzionale, saldamente basato sulla negazione dell'ovvio e della concessione gratuita, il festival di Sant'Anna Arresi ha degnamente spento quest'anno le venti candeline..." (Gianmichele Taormina)

12/06/2005

New Old Age (J. Taylor - S. Swallow - G. Mirabassi)

24/10/2004

Roccella Ionica 2004, XXIV Edizione di Romori Mediterranei. "Intitolata "Monsters" e dedicata a Steve Lacy. I mostri evocati dal festival calabrese erano tali nel senso dell'unicità, della stranezza, della prodigiosità, e hanno fatto la propria comparsa tra le pieghe dei ben 18 concerti tenutisi nei sette giorni di durata della manifestazione." (Enzo Fugaldi).

31/07/2004

La rassegna Terniinjazzfest, giunta alla sua quarta edizione, vede due protagonisti di rilievo: un pezzo di storia del jazz, il grande sassofonista nero-americano Archie Shepp ed un pezzo di storia dell'Umbria, la Cascata delle Marmore. (Antonio Terzo)

10/01/2004

Music is the healing... - Attica Blues (Albert Ayler - Archie Shepp)

21/09/2003

XXIII Edizione di Rumori Mediterranei a Roccella Ionica: "...Perennemente in movimento, come in cerca di nuove identità, il Festival calabrese, alla sua 23a edizione, ha scelto di ampliare ulteriormente il dialogo fra il jazz, le altre musiche e le altre arti..." (Enzo Fugaldi)

06/09/2003

Archie Shepp: "...Con incedere lento, cappello grigio a tesa media e sax alla mano, guadagna il palco il mitico Archie Shepp, l'anima più nera del jazz dal sound R&B..." (Antonio Terzo)

16/08/2003

Rita Marcotulli, la Signora della porta accanto. Incontro con la pianista che presenta al Festival Internazionale Musicale di Ravello il suo Progetto Truffaut. Cinema e jazz due "amanti" che hanno firmato il nostro Novecento. (Olga Chieffi)

16/08/2003

La "sumpatheia" di Rita Marcotulli e Javier Girotto. Nonostante i problemi organizzativi, il Festival di Ravello è stato impreziosito dal Progetto Truffaut della pianista romana. (Olga Chieffi)

14/06/2003

Archie Shepp - Just In Time Quartet al Dolce Vita Jazz festival 2003: "...Sembrava essere appena uscito dall'ultimo film di Wim Wenders dedicato al blues, L'anima di un uomo, con un panama da vecchio bluesman, quando Archie Shepp si presenta sul palco del Dolce Vita Jazz Festival". (Dario Gentili)

08/09/2002

Archie Shepp, Bobby Durham, Wayne Dockery e Massimo Faraò a Firenze in una festa privata.





Video:
Jean Luc Ponty 5 Roccella Jonica 21 08 09
L'evento dell'estate - 21 agosto 2009 - Jean Luc Ponty al Festival Jazz di Roccella Jonica...
inserito il 24/09/2009  da parsifal6000 - visualizzazioni: 4043
Calvino Reloaded - Cadoneghe (PD), 240609
...
inserito il 20/07/2009  da GershwinSpettacoli - visualizzazioni: 4564
Calvino Reloaded - Cadoneghe (PD), 240609
...
inserito il 20/07/2009  da GershwinSpettacoli - visualizzazioni: 4546
Gianluigi Trovesi e Dave Douglas al Roccella jazz festival 2008
"DEDALO" BJO BRUSSELS JAZZ ORCHESTRA con il grande Gianluigi Trovesi, il percussionista Fulvio Maras e con special guest Dave Douglas al Roc...
inserito il 28/11/2008  da ipazia99 - visualizzazioni: 5040
Stefano Di Battista - Work Song
Stefano Di Battista & Fabrizio Bosso suonano Work Song al concerto del 1 maggio 2008 a Roma...
inserito il 10/09/2008  da lucacolantonio - visualizzazioni: 5379
Stefano Di Battista_Rita Marcotulli - Ho Visto Nina Volare
Stefano Di Battista, Fabrizio Bosso & Rita Marcotulli - Ho Visto Nina Volare di F. De Andrè...
inserito il 01/09/2008  da lucacolantonio - visualizzazioni: 5484
Stefano Di Battista The Jody Grind
Stefano Di Battista & Fabrizio Bosso Concerto 1 Maggio.. The Jody Grind...
inserito il 28/08/2008  da lucacolantonio - visualizzazioni: 5015
Stefano Di Battista Under Her Spell
Stefano Di Battista & Fabrizio Bosso Under Her Spell 1 maggio 2008...
inserito il 28/08/2008  da lucacolantonio - visualizzazioni: 5220
Radio Roccella Intervista a Massimo Nunzi
...
inserito il 26/01/2008  da RadioRoccella - visualizzazioni: 4246
William Parker's Jeanne Lee Project - Vision Festival 2003
William Parker's Jeanne Lee Project - Song Foe Jeanne LeeThomas Buckner, Ellen Christi, Jay Clayton, Lisa Sokolov : vocalsRob Brown, Henry War...
inserito il 10/06/2007  da anthdb45 - visualizzazioni: 5159


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Data pubblicazione: 08/10/2006

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