Jazzitalia: la musica jazz a portata di mouse...
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

AUM Fidelity - AUM034
William Parker Quartet
Sound Unity


1. Hawaii
2. Wood flute song
3. Sound Unity
4. Harem
5. Groove

All compositions by William Parker

William Parker - bass
Hamid Drake - drums
Rob Brown - alto sax
Lewis Barnes - trumpet



"Quattro battiti cardiaci = uguale Quartetto. La musica di questo cd è ancora incentrata sulla canzone folk, il poema e la lunga meditazione. ‘Calls and responses': quattro differenti ritmi che ricorrono allo stesso tempo con unisono melodico. Noi amiamo ancora danzare a tempo e cambiare ritmo quanto ci pare". (…) "Il componimento musicale assume tre nomi: Grido, Preghiera e Chiamata. Grido d'amore, pace, libertà. Preghiera per tutti coloro che hanno bisogno. Chiamata alle armi per coloro che vogliono combattere la giusta battaglia".



Così introduce il presente album, Sound Unity, il titolare del William Parker Quartet, e riportarne le esatte parole si ritiene possa dirla lunga sulla sua impostazione concettuale prima ancora che musicale, nonché sulla profonda sensibilità di questo artista.

A tratti boppeggiante, spesso con robuste venature free, qualche volta non lineare ma sempre poggiato sulla nervatura contrappuntistica del leader, e soprattutto fresco, magari non necessariamente innovativo (certi aspetti si potevano già cogliere nei trii di Branford Marsalis e la stessa estetica di Albert Ayler o Archie Shepp aveva già condotto al parossismo certe forme libere di improvvisazione a suo tempo innestate da John Coltrane, Ornette Coleman ed Eric Dolphy), il cd è anche connotato da quella effervescenza che solo un concerto live di jazz senza briglie può offrire: non a caso è registrato dal vivo, durante il tour canadese del 2004, parte al "Vancouver International Jazz Festival" e parte alla Sala Rossa del "Suoni per il popolo festival" di Montreal.

Vi si possono ascoltare alcuni fra i più validi improvvisatori del nostro tempo: lo spigoloso sax contralto di Rob Brown, la squillante tromba di Lewis Barnes, la vivificante energia dei tamburi di Hamid Drake, ed ovviamente lo stesso contrabbassista, William Parker, definito "guida dell'attuale scena avanguardistica del jazz", "uno dei pochi indiscussi giganti della musica free contemporanea". Più di venti uscite a suo nome, con diverse formazioni – The Curtis Mayfield Project, Little Huey Creative Orchestra, In Order to Survive, William Parker's Quartet – dal settetto fino al solo album "Lifting The Sanctions". La più riuscita è la combinazione in quartetto, proprio con siffatti meravigliosi musicisti, già "compagni di mille avventure". Ma fra le sue collaborazioni non mancano altri jazzisti di straordinaria levatura, dai senior Ed Blackwell, Don Cherry, Bill Dixon, Milford Graves, Billy Higgins, Sunny Murray, al più giovane Matthew Shipp.

Vari gli affreschi resi dalle singole tracce, tutte divertenti e coinvolgenti. Ispirata a Frank Lowe è Hawaii, cantabile e quasi estiva nel cicaleccio fra ancia e pistoni, zigzagante e sciolto il contralto sopra la dritta linea del contrabbasso, quest'ultimo in seguito artefice di un pluri-fraseggiato assolo; mentre è dedicata al trombettista Don Cherry Wood flute song, più spinta sia nel timing che nelle circonvoluzioni del saxalto, strapazzato fino al limite del gracidante ma al contempo – e questo è il bello – continuamente portato ai margini (se mai Brown possa incontrarne!) delle potenzialità sonore dello strumento; brucianti le piroettanti note della tromba, senza contare gli spumeggianti sbuffi della batteria – circa tre minuti di break all'interno di questo brano –, ritmo filante come un treno, in ottima combinazione con il contrabbassista, tanto da non potersi dire chi sia in effetti ad imprimere il drive. Poem for June Jordan, scritta in memoria della sensibile poetessa newyorkese venuta meno nel 2002 – pochi sanno che Parker è anche lui poeta, ed il poema, infatti, ha pure dei versi –: tema scarno, di pretesto per i solisti, fra cui spicca la sordinata tromba, sotto la quale quel tema viene costantemente, ma non ossessivamente, puntualizzato da Parker, finché non giunge il prezioso dialogo, sempre tematico, fra tromba e sax, intenso ed avvincente, seppur breve.

"Una chiamata a tutti coloro che possono udire per unirsi – unirsi ma non rinunciare alla propria individualità" è definita Sound Unity, traccia rappresentativa dell'intero album, che incarna perfettamente l'iridescente vitalità che promana dalla musica del gruppo: un pedale continuo del contrabbasso, su cui intrecciano le proprie voci i due fiati – ora all'unisono, ora in acuti stridori, ora in avvincenti dialoghi estemporanei –, i quali si distinguono per il proprio intervento solistico, ciascuno liberamente poggiato alla scarna configurazione ritmica punteggiata da Parker, e quindi affrancato da qualsiasi altro schema di rigidità, se non quello della coralità d'approccio… e proprio a questo aspetto inneggiano nelle intenzioni il brano ed il cd tutto. Ma nei circa 21 minuti di questa composizione c'è pure posto per lunghe improvvisazioni da parte di ciascuno dei jazzisti, con ottima presa sia sull'ascoltatore che sul pubblico presente, come lascia intendere l'approvazione alla fine di ciascun turno. Ammiccante e suadente Harlem, dondolante il suo motivo, colorati in blues gli assolo, un incedere elegante che rivela l'approfondita conoscenza delle radici della musica afroamericana; radici che Parker ha posto a bandiera della propria concezione musicale. Notevoli in questo pezzo anche le dinamiche, particolarmente curate in sede di contributo improvvisativo da parte del leader, scortato dalle figurazioni rutilanti e spandenti di Drake. Ed infine Groove, che nel disegno del basso vagheggia qualcosa dei ritmi e delle atmosfere tipiche dei tempi in levare caraibici, su cui si adagia, placido, l'unisono motivico di sax e tromba. Il pezzo forse più rassicurante della sequenza, ottima conclusione di un ottimo cd.
Antonio Terzo per Jazzitalia







Articoli correlati:
22/09/2018

Rumori Mediterranei - XXXVIII Edizione: "Trentottesima edizione del festival di Roccella Jonica dedicata alle tematiche collegate 'Italians' e 'Going west-A ovest di Zappa'" (Vincenzo Fugaldi)

19/10/2015

Ai Confini tra Sardegna e Jazz - Conduction: ben tornato Butch: Un'edizione dedicata alla figura di Butch Morris, "Genio, visionario, profeta, musicista che fu di questa terra e che pare non tornerà più..." (Gianmichele Taormina)

10/08/2015

Navajo Sunrise (Daniel Carter, William Parker, Federico Ughi)- Antonella Chionna

08/02/2015

Il giro d'Italia a bordo di un disco - Giorgio Dini, Silta Records: "Oggi siamo al paradosso per cui vendono sempre meno dischi ma se ne producono sempre di più." (Alceste Ayroldi)

28/10/2012

Intervista a David S. Ware. Ricordando un Gigante del Jazz...: "...di lui rimane una musica dolente, irrefrenabile, stridula ma anche gentile e ricca di un blues introspettivo..." (Gianmichele Taormina)

18/04/2010

William Parker Conversazioni sul Jazz (Marcello Lorrai)- Alceste Ayroldi

06/02/2010

Nu Bop Live (Matthew Shipp)- Gianmichele Taormina

09/01/2010

Temporary (William Parker & Giorgio Dini)- Fabrizio Ciccarelli e Andrea Valiante

08/08/2009

Anthony Braxton Diamond Curtain Wall Trio a Pomigliano: "Unica data italiana per il prestigioso multistrumentista e compositore americano, affiancato nell'occasione dalla chitarrista Mary Halverson e dal trombettista Taylor Ho Bynum." (Alfonso Tregua)

28/06/2009

Echoes (Angelo Olivieri) - Gianni B. Montano

06/06/2009

Shakti (David S. Ware)

05/01/2009

XXIIIa Edizione di "Ai Confini tra Sardegna e Jazz" a Sant'Anna Arresi: "Dedicata alla suggestiva figura ed all'indiscutibile genialità musicale di Don Cherry, la manifestazione sarda, giunta oramai alla sua ventitreesima edizione, ha offerto diversificate sfaccettature del caleidoscopico animo artistico impresso nel tempo dal grande trombettista di Oklahoma City." (Gianmichele Taormina)

02/11/2008

Udin&Jazz 2008: I will not apologize: "In un incontro dedicato al tema del festival, William Parker e Amiri Baraka, scrittore e poeta, affiancati da alcuni critici italiani, hanno parlato dei tempi che corrono, lucidamente e a volte con pessimismo, confermando come, sì, il free e la Black music sono stati importanti per la causa della gente di colore, ma molto rimane ancora da fare." (Giovanni Greto)

12/10/2008

Double Sunrise Over Neptune (William Parker)

12/10/2008

Beyond Quantum (Braxton/Graves/Parker)

18/05/2008

Alphaville Suite (William Parker Double Quartet)

05/05/2008

Baraka Speech Quartet a Parma Jazz Frontiere: "C'era sacralità e vita quotidiana nelle due voci e nelle musiche del duo, un urlo rabbioso ed una preghiera, ansia di cambiamento sociale e amore sconfinato per la tradizione, denuncia aspra e malinconia." (Marco Buttafuoco)

05/04/2008

Etnafest 2008: "Quasi uno stato dell'arte della musica afroamericana, la cui salute è assolutamente eccellente, come testimoniato dai tre concerti qui descritti: Dave Burrell Db3 guest Leena Conquest, William Parker's Inside the Songs of Curtis Mayfield, Joshua Roseman & Constellations" (Enzo Fugaldi)

19/03/2008

The Inside Songs of Curtis Mayfield - Live in Rome (William Parker)

18/03/2008

William Parker Quartet per Jazz a Marghera 2008: "Gli ampi spazi alle improvvisazioni consentono ad ognuno dei quattro, di dimostrare le proprie qualità tecniche e creative, secondo un perfetto equilibrio." (Giovanni Greto)

14/07/2007

Vicenza Jazz festival 2007, IIa Parte: William Parker Octet, Anthony Braxton - William Parker Duo e "Una Notte con il Jazz Tedesco" (Giovanni Greto)

23/06/2007

Anthony Braxton, William Parker e Milford Graves all'Auditorium di Roma: "Che la ricerca dell'interplay venga sacrificata per lasciar libera espressione alla singola personalità dei musicisti è il rischio e il fascino di un concerto estemporaneo e di un'improvvisazione senza compromessi." (Dario Gentili)

15/04/2007

William Parker, Manu Dibango, Leena Conquest, Adam Nussbaum e molti altri a Chiasso per la decima edizione del Festival di Cultura e Musica Jazz dal titolo "Colour is Jazz", ricca di infinite proposte musicali, di stili, ritmi e improvvisazioni, come infiniti sono i colori a disposizione nel mondo dell'arte figurativa...(Bruno Gianquintieri)

09/10/2006

La gallery di Roccella Jonica 2006 (Francesco Truono)

08/10/2006

BlueLocride, l'edizione 2006 di Roccella Jonica: "Superato il ragguardevole traguardo dei cinque lustri, il festival di Roccella, giunto alla sua XXVI edizione, continua a espandersi nel tempo e nello spazio, abbracciando il capoluogo e l'intera Locride ..." (Vincenzo Fugaldi)

02/10/2005

Ai Confini Tra Sardegna e Jazz - XXa Edizione: "...Confermando l'attitudine ad un progetto sempre anticonvenzionale, saldamente basato sulla negazione dell'ovvio e della concessione gratuita, il festival di Sant'Anna Arresi ha degnamente spento quest'anno le venti candeline..." (Gianmichele Taormina)





Video:
William Parker's Jeanne Lee Project - Vision Festival 2003
William Parker's Jeanne Lee Project - Song Foe Jeanne LeeThomas Buckner, Ellen Christi, Jay Clayton, Lisa Sokolov : vocalsRob Brown, Henry War...
inserito il 10/06/2007  da anthdb45 - visualizzazioni: 5125


Invia un commento


Questa pagina è stata visitata 7.249 volte
Data pubblicazione: 08/06/2006

Bookmark and Share


Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti