Jazzitalia - Articoli: Intervista a David S. Ware. Ricordando un Gigante del Jazz...
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

Intervista a David S. Ware
Ricordando un Gigante del Jazz…
ottobre 2012
di Gianmichele Taormina
foto in copertina di Petra Cvelbar

Nell'agosto del 2002, seguendo per Jazzitalia la XVIIa edizione del festival di Sant'Anna Arresi, Ai Confini tra Sardegna e Jazz, ho avuto modo di avvicinarmi all'arte e alla musica di un gigante del jazz moderno: David Spencer Ware. David (nato nella medesima città che diede i natali a Bill Evans), aveva da poco acquistato una macchina portatile per dializzati, avendo avuto una grave ed inguaribile infezione ai reni. Spesso, tra una prova o una cena e l'altra, la conduceva con se, cercando di prendere l'abitudine nel conviverci. Era un'immagine molto triste e penosa vedere un grande musicista come Ware ridotto in quelle precarie condizioni di salute. Proprio lui che, facendo il tassista a New York per sbarcare il lunario, ebbe anche un incidente automobilistico che gli causò una brutta meniscopatia al ginocchio destro, del tutto mal curata. Non avendo alcuna previdenza assicurativa, David fece quello che poté per quel suo ginocchio, ma senza giungere a risultati efficaci. Dunque zoppicante, malconcio e in più debilitato per quella quotidiana dialisi. Un tipo dolce e taciturno David. Ho pranzato e cenato per una settimana intera insieme a lui e al suo gruppo storico citato in questa intervista (William Parker, Mattew Shipp e Guilermo E. Brown). In quei giorni non ho mai ascoltato un discorso fuori posto, un momento di goliardia da parte di tutti i componenti del gruppo, ma invece percepito sempre, una dimensione catartica, addirittura "spirituale" nelle nostre profonde conversazioni (mi scuso con i lettori ma la parola "spirituale", non a caso è ripetuta più volte nell'intervista).


Nessuna sigaretta, niente alcol, nessun ringraziamento sul palco durante i vari concerti. Solo una mano alzata di apprezzamento del musicista verso il pubblico. Talvolta nessun bis. Solo un'uscita di scena per niente plateale ma invece umile e silenziosa, come del resto era nel carattere di David e lo è tuttora in quello dei suoi compagni.

David mi concesse questa breve intervista esclusiva, fin'ora mai pubblicata, dopo la sua quotidiana dialisi e una doccia, presso l'Hotel nel quale alloggiavamo. Credo sia la prima concessa ad un critico qui in Italia, ma sono disponibile a raccogliere dati e pubblicazioni in merito. David si scusò inoltre per il breve incontro poiché reduce da un'altra intervista. Era stanco. Aveva bisogno di riposare, per cui fu breve nelle risposte. Insieme al sottoscritto nella hall dell'albergo erano presenti Giorgio Mortarino, vice direttore all'epoca, della Splasc(h) Records, il giornalista statunitense Steve Dollar che lo aveva intervistato poco prima e Achille Silipo, discografico, rivenditore di dischi, amico di Ware.

Nel corso degli anni successivi con Ware ci incontrammo più volte: in due occasioni sempre a Sant'Anna Arresi, poi a Terni col quartetto, quella volta senza Brown ma col grande Hamid Drake. Di lui rimane una musica dolente, irrefrenabile, stridula ma anche gentile e ricca di un blues introspettivo; un blues perpetrato come memoria storica della musica dei nostri padri fondatori. Di un jazz dell'anima che resta nei solchi dei suoi lavori e nel cuore di chi lo ha apprezzato come musicista e innovatore.

Ricorderò sempre con emozione e affetto il concerto che David tenne in sax solo alla spiaggia di Porto Pino, di notte, con il palco montato sul mare...

So long David…

Leggendo la tua biografia appare sempre ed in maniera abbastanza evidente, la tua celebre collaborazione con Cecil Taylor. Me ne vorresti parlare?
Ebbene, devo dire che di certo la mia collaborazione con Taylor è stata importante per diverse motivazioni artistiche. Una di queste è stata quella di approfondire, imparare ed eseguire direttamente il suo modo espressivo di intendere la sua musica. Tutto questo è confluito nella mia prima collaborazione con Cecil iniziata negli anni Settanta…

Ti riferisci ala concerto dato alla Carnegie Hall?
Si. L'orchestra si chiamava "Carnegie Hall big band", ed insieme a me c'era anche William (Parker). Era il 1973. Poi le successive collaborazioni sfociarono in un disco "Dark to Themselves" (Enja, 1976), insieme ad alcuni tour europei con la Unit. Dopo queste esperienze decisi però di cessare definitivamente la mia collaborazione con Cecil. Era ormai tempo di dedicarmi alla "mia" musica. Avevo la necessità di farlo. I critici ritengono che quella con Taylor sia stata per me una fase importante della mia carriera. Vorrei ridimensionare questo concetto. Per me è stata solo una tappa di un lungo percorso che è iniziato proprio quando ho lasciato Cecil.

Oggi in molti ti ritengono, e a ragione, l'erede spirituale di Albert Ayler e John Coltrane. Come ci si sente a raccogliere gli insegnamenti e il patrimonio incalcolabile lasciato da questi due "giganti"?
Per quanto riguarda il percorso che ho costruito col mio strumento, confermo che la figura di Albert Ayler è stata per me fondamentale e "arricchente". Ayler rappresenta per me un musicista grandissimo, capace di trasmettere una forza devastante per mezzo del suo strumento. Tu parli di spiritualità… Quella è stata invece la dimensione che ho amato di più in John Coltrane. E ammetto che per molte mie composizioni ho dovuto necessariamente misurarmi col bagaglio lasciato da Coltrane. Anzi, devo dire, lo faccio ogni giorno della mia vita di musicista! Tutti i sassofonisti e non solo questi, dovrebbero tenere presente questi due pilastri del jazz. La nostra musica si basa su di loro.

Da qualche anno porti in tour e in sala di incisione questa tua formazione composta da William Parker, tuo amico storico, Mattew Shipp e Guillermo E-Brown… Anche questa è un'ennesima fase della tua carriera artistica?
Ho voluto esprimere con questo quartetto una forma di band stabile dove ci si esprima liberamente ed in maniera naturale.

Telepatica?
Si. Telepatica! Oggi più che mai credo si sia concretizzato il mio progetto musicale con questo quartetto che rappresenta la mia musica. Adesso.

Hai però dovuto faticare a lungo prima di trovare un degno sostituto di Susie Ibarra
Si. Ho cambiato diversi batteristi nel corso degli anni. Ho voluto dare fiducia a "Iermo" perché lui è la gioventù di oggi… L'energia e la capacità di tradurre il mio suono in maniera moderna ed efficace. Si cambia sempre per trovare il suono perfetto, ma dopo bisogna anche stabilizzarsi.

C'è un disco, un tuo lavoro che pensi attualmente ti rappresenti?
Sicuramente "Corridors & Parallels"…

Invece, quartetto a parte, hai inciso un album in solo realizzato dal vivo in Olanda per l'italiana Splasc(h) Records: "Live In The Netherlands". In che modo ti approcci quando lavori in solitudine?
Nella medesima dimensione personale con la quale esprimo la mia musica. Non faccio alcuna differenza nel suonare in trio, in duo, in quartetto o in solo. Cambiano solo le persone e il dialogo con esse. Ringrazio la Splasc(h) per avermi dato l'occasione di incidere questo lavoro. È stata un'operazione coraggiosa… Il sax solo è una connessione unica che apro verso l'Universo. Con il desiderio di spiritualità verso il quale tendo. In questo caso sono più libero. Sono me stesso. Sono io…

Le note di copertina sono state scritte da Michael Brecker
Si. Ringrazio lui di questo suo omaggio. È stato magnifico e ha usato parole bellissime nei mie riguardi.

Da ragazzi eravate insieme al Berkley College of Music di Boston, giusto?
Esattamente. Sono stati anni intensi e formativi ma dopo di questi capii che la mia direzione musicale sarebbe stata un'altra…

Chi apprezzi come musicista o sassofonista della scena attuale?
David Murray senza dubbio… ma ho amato molto anche Julius Hemphill

Che progetti hai in programma per il futuro?
Vorrei incidere un disco dal vivo con questo mio gruppo. Un lavoro che sia una testimonianza del nostro attuale percorso. Siamo un po' come fratelli. Tutti insieme rivolti verso un'unica direzione comune. Verso un'unica visione….







Articoli correlati:
22/01/2022

Ai Confini tra Sardegna e Jazz 2021 - XXXVI Edizione: "Il festival come lo ha voluto Basilio Sulis appare come una bella utopia realizzata, assieme al forte idealismo culturale, sociale, politico e civile che lo ha sempre sostenuto. Basilio lives!" (Aldo Gianolio)

17/10/2020

Ai Confini fra Sardegna e Jazz 2020 - XXXV Edizione: "In emergenza Covid 19 la XXXV Edizione del festval 'Ai confini tra Sardegna e jazz' di Sant'Anna Arresi" (Aldo Gianolio)

12/10/2019

Ai Confini fra Sardegna e Jazz 2019 - XXXIV Edizione: "'The New Sound of Porgy and Bess' il tema della 35ma edizione. Il festival, si è visto, cambia, si adegua, perde colpi ma si aggiusta, incassa, risponde, come se fosse un corpo vivente." (Aldo Gianolio)

22/09/2018

Rumori Mediterranei - XXXVIII Edizione: "Trentottesima edizione del festival di Roccella Jonica dedicata alle tematiche collegate 'Italians' e 'Going west-A ovest di Zappa'" (Vincenzo Fugaldi)

19/10/2015

Ai Confini tra Sardegna e Jazz - Conduction: ben tornato Butch: Un'edizione dedicata alla figura di Butch Morris, "Genio, visionario, profeta, musicista che fu di questa terra e che pare non tornerà più..." (Gianmichele Taormina)

10/08/2015

Navajo Sunrise (Daniel Carter, William Parker, Federico Ughi)- Antonella Chionna

08/02/2015

Il giro d'Italia a bordo di un disco - Giorgio Dini, Silta Records: "Oggi siamo al paradosso per cui vendono sempre meno dischi ma se ne producono sempre di più." (Alceste Ayroldi)

18/04/2010

William Parker Conversazioni sul Jazz (Marcello Lorrai)- Alceste Ayroldi

06/02/2010

Nu Bop Live (Matthew Shipp)- Gianmichele Taormina

09/01/2010

Temporary (William Parker & Giorgio Dini)- Fabrizio Ciccarelli e Andrea Valiante

06/10/2009

XXIVa EDIZIONE del Festival Internazionale "Ai Confini tra Sardegna e Jazz" a Sant'Anna Arresi: "Da Chicago a Sant'Anna Arresi (e vice versa). Questo e altro è stato l'esplosivo leitmotiv del Festival Internazionale "Ai Confini Tra Sardegna e Jazz". A quarantaquattro anni di distanza dalla fondazione della AACM (Association for the Advancement of Creative Musicians), storico movimento chicagoano nato dall'idea rivoluzionaria di un artista come Muhal Richard Abrams, bene si è pensato di celebrare all'interno della manifestazione le gesta memorabili di un periodo, di una fase storica, di una filosofia musicale e politica che ha influenzato profondamente il jazz contemporaneo e non solo." (Gianmichele Taormina)

08/08/2009

Anthony Braxton Diamond Curtain Wall Trio a Pomigliano: "Unica data italiana per il prestigioso multistrumentista e compositore americano, affiancato nell'occasione dalla chitarrista Mary Halverson e dal trombettista Taylor Ho Bynum." (Alfonso Tregua)

28/06/2009

Echoes (Angelo Olivieri) - Gianni B. Montano

06/06/2009

Shakti (David S. Ware)

21/03/2009

Intervista a Butch Morris: "Voglio che la mia orchestra suoni come un jazz trio...Ovvero ottenendo un tipo di movimento che vada verso questa direzione: un'orchestra che risponda musicalmente come un trio di jazz. La mia mente partorisce partiture scritte per un'orchestra ma voglio che l'orchestra sia flessibile, che comprenda la musica concependo un concetto espanso di musica..." (Gianmichele Taormina)

05/01/2009

XXIIIa Edizione di "Ai Confini tra Sardegna e Jazz" a Sant'Anna Arresi: "Dedicata alla suggestiva figura ed all'indiscutibile genialità musicale di Don Cherry, la manifestazione sarda, giunta oramai alla sua ventitreesima edizione, ha offerto diversificate sfaccettature del caleidoscopico animo artistico impresso nel tempo dal grande trombettista di Oklahoma City." (Gianmichele Taormina)

02/11/2008

Udin&Jazz 2008: I will not apologize: "In un incontro dedicato al tema del festival, William Parker e Amiri Baraka, scrittore e poeta, affiancati da alcuni critici italiani, hanno parlato dei tempi che corrono, lucidamente e a volte con pessimismo, confermando come, sì, il free e la Black music sono stati importanti per la causa della gente di colore, ma molto rimane ancora da fare." (Giovanni Greto)

12/10/2008

Double Sunrise Over Neptune (William Parker)

12/10/2008

Beyond Quantum (Braxton/Graves/Parker)

18/05/2008

Alphaville Suite (William Parker Double Quartet)

05/05/2008

Baraka Speech Quartet a Parma Jazz Frontiere: "C'era sacralità e vita quotidiana nelle due voci e nelle musiche del duo, un urlo rabbioso ed una preghiera, ansia di cambiamento sociale e amore sconfinato per la tradizione, denuncia aspra e malinconia." (Marco Buttafuoco)

05/04/2008

Etnafest 2008: "Quasi uno stato dell'arte della musica afroamericana, la cui salute è assolutamente eccellente, come testimoniato dai tre concerti qui descritti: Dave Burrell Db3 guest Leena Conquest, William Parker's Inside the Songs of Curtis Mayfield, Joshua Roseman & Constellations" (Enzo Fugaldi)

19/03/2008

The Inside Songs of Curtis Mayfield - Live in Rome (William Parker)

18/03/2008

William Parker Quartet per Jazz a Marghera 2008: "Gli ampi spazi alle improvvisazioni consentono ad ognuno dei quattro, di dimostrare le proprie qualità tecniche e creative, secondo un perfetto equilibrio." (Giovanni Greto)

14/07/2007

Vicenza Jazz festival 2007, IIa Parte: William Parker Octet, Anthony Braxton - William Parker Duo e "Una Notte con il Jazz Tedesco" (Giovanni Greto)

23/06/2007

Anthony Braxton, William Parker e Milford Graves all'Auditorium di Roma: "Che la ricerca dell'interplay venga sacrificata per lasciar libera espressione alla singola personalità dei musicisti è il rischio e il fascino di un concerto estemporaneo e di un'improvvisazione senza compromessi." (Dario Gentili)

15/04/2007

William Parker, Manu Dibango, Leena Conquest, Adam Nussbaum e molti altri a Chiasso per la decima edizione del Festival di Cultura e Musica Jazz dal titolo "Colour is Jazz", ricca di infinite proposte musicali, di stili, ritmi e improvvisazioni, come infiniti sono i colori a disposizione nel mondo dell'arte figurativa...(Bruno Gianquintieri)

09/10/2006

La gallery di Roccella Jonica 2006 (Francesco Truono)

08/10/2006

BlueLocride, l'edizione 2006 di Roccella Jonica: "Superato il ragguardevole traguardo dei cinque lustri, il festival di Roccella, giunto alla sua XXVI edizione, continua a espandersi nel tempo e nello spazio, abbracciando il capoluogo e l'intera Locride ..." (Vincenzo Fugaldi)

10/07/2006

La gallery di Ziga Koritnik dal Vision Festival 2006 di Huston

08/06/2006

Sound Unity (William Parker Quartet)

18/12/2005

Nuove foto da Sant'Anna Arresi 2005 (Ziga Koritnik)

08/10/2005

Durante la XXa Edizione del festival di Sant'Anna Arresi, si è svolto il Convegno "AACM: l'utopia Concreta di Chicago - L'influenza dell'AACM nella Musica Contemporanea" e i prestigiosi "Seminari Internazionali Marcello Melis - IVa Edizione" (Gianmichele Taormina)

02/10/2005

Ai Confini Tra Sardegna e Jazz - XXa Edizione: "...Confermando l'attitudine ad un progetto sempre anticonvenzionale, saldamente basato sulla negazione dell'ovvio e della concessione gratuita, il festival di Sant'Anna Arresi ha degnamente spento quest'anno le venti candeline..." (Gianmichele Taormina)

12/12/2004

Miroslav Vitous al Festival di Sant'Anna Arresi: "...In questi tre spettacoli siamo riusciti ad ammirare uno dei più grandi protagonisti del contrabbasso jazz degli ultimi 30 anni. Rimane il rammarico di non averlo visto alle prese con un suo progetto..." (Fabio Pibiri)

12/12/2004

XIX Festival Internazionale Ai Confini tra Sardegna e Jazz di Sant'Anna Arresi: "...Confermando lo spirito delle ultime quattro edizioni, anche quest'anno la rassegna sarda non ha disatteso le aspettative..." (Gianmichele Taormina)

16/09/2002

La 17a edizione di Sant'Anna Arresi, incentra il suo polo attrattivo sull'arte eclettica e mirabolante di un personaggio come Mal Waldron...(Gianmichele Taormina)





Video:
William Parker's Jeanne Lee Project - Vision Festival 2003
William Parker's Jeanne Lee Project - Song Foe Jeanne LeeThomas Buckner, Ellen Christi, Jay Clayton, Lisa Sokolov : vocalsRob Brown, Henry War...
inserito il 10/06/2007  da anthdb45 - visualizzazioni: 5159


Inserisci un commento


© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.


Questa pagina è stata visitata 2.496 volte
Data pubblicazione: 28/10/2012

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti