Dave Burrell Db3 guest Leena Conquest
Catania, Centro Zò, 6 marzo 2008
William Parker's Inside the Songs of Curtis
Mayfield
Catania, Teatro Sangiorgi, 8 marzo 2008
Joshua Roseman & Constellations
Catania, Centro Zò, 9 marzo 2008
di Enzo Fugaldi
foto di Antonino Siragusa
Un programma denso e nutrito, quello ideato da Gianni
Gualberto Morelenbaum per l'edizione 2008
di Etnafest.
Quasi uno stato dell'arte della musica afroamericana, la cui salute è assolutamente
eccellente, come testimoniato dai tre concerti qui descritti.
Il primo,
giovedì 6 marzo, nello spazio spoglio e avanguardistico
del Centro Zò, ha visto una rielaborazione per quartetto delle musiche del pianista
Dave Burrell già da tempo eseguite in duo, anche in concerti in Italia, con
la vocalist e danzatrice Leena Conquest. Qui Burrell ha voluto aggiungere
una ritmica d'eccezione, che costituisce il suo trio Db3, Harrison Bankhead
al contrabbasso e Guillermo E. Brown alla batteria. La formula del quartetto
conferisce alle sapide composizioni di Burrell, impreziosite dalle liriche
della poetessa Monika Larsson, una dimensione meno intima e colloquiale,
ma non meno efficace del ben rodato duo. Inizia il trio con un lungo ed energico
brano free, introdotto da un intenso assolo di batteria, seguito dal contrabbasso
suonato con l'archetto e infine dal pianoforte di Burrell, per l'occasione
vicino a un certo Cecil Taylor, quasi un flashback sugli anni
'60, gli anni duri della new thing. Quando
l'incantevole voce di Leena Conquest si unisce al trio, la musica acquista
un mood ben più tradizionale, e il gruppo dimostra estrema versatilità, affrontando
classiche ballads a tempo lento e brani in stile stride, dove la
Conquest improvvisa brevi bozzetti danzati in stile africano, come un quarto
strumento in scena. L'ottimo contrabbassista ritaglia per sé dei notevoli spazi
in assolo, in cui dimostra una grande propensione all'uso dell'archetto. E non è
da meno il grintoso Guillermo E. Brown, che disegna efficacemente i propri
ritmi tra le pieghe delle composizioni. Tra i brani eseguiti dai quattro, la splendida
song Crucificado, ben nota per essere stata
incisa da Archie
Shepp negli anni '70, e
I Want to See You Every Day of Your Life, una ballad
intensa e romantica, in cui Leena Conquest si conferma interprete d'eccezione
nell'attuale panorama del canto afroamericano.
Dave Burrell e Leena Conquest, due giorni dopo,
reduci da una tappa a Bari, tornano a Catania, al Teatro Sangiorgi, all'interno
del progetto del contrabbassista
William Parker
"Inside the Songs of Curtis Mayfield", insieme alla voce recitante di
Amiri Baraka (Leroi Jones), alla tromba di Lewis Barnes, a
Sabir Mateen - sax alto e tenore e flauto, a Darryl Foster - sax tenore
e soprano e alla batteria di
Hamid Drake.
L'omaggio al grande cantante e compositore R&B afroamericano scomparso nel
1999 inizia con un brano che converge in una
lunga versione libera, molto diversa da quella breve incisa sul cd dedicato da Parker
e soci a Mayfield, di The Makings of You; poi, dopo due formidabili momenti
in solitudine di
Parker e
Drake,
la rielaborazione di un antico brano gospel, che sfocia nel song
Think, magistralmente interpretato da Foster
al soprano, con un suono pieno, grasso, avvolgente. Segue il trascinante song
People Get Ready, spazio ideale per la calda voce
soul di Leena Conquest. La musica si dipana con naturalezza, fra collettivi
free, riff trascinanti, sapienti arrangiamenti, una splendida celebrazione della
black music, dando ancora una volta – come in altri progetti di Parker – la sensazione
di assistere a un evento che rivitalizza il jazz, lo rende quanto mai vivo e attuale,
ne scrive oggi, ancora, la storia con pagine dense e avventurose. Emblematica è
la potente voce declamante di Amiri Baraka, il più lucido e significativo
intellettuale afroamericano vivente, da sempre vicino al jazz, come a tutte le musiche
di matrice nera. Ma tutti i componenti del gruppo concorrono a determinare la riuscita
del progetto, che sembra costruito da Parker su misura per loro: il pianismo di
Burrell, così intriso di tradizione e di free, la voce di seta, la presenza
affascinante e la incomparabile danza di Leena Conquest, i sassofoni di
Foster e di Mateen, il primo più calato nella tradizione, con una
voce potente e il secondo più orientato verso la grande energia del free, che si
stempera nella dolcezza del suono del flauto; la pienezza solistica della tromba
di Barnes, che si richiama ai grandi trombettisti del jazz moderno; l'incomparabile
fantasia percussiva di
Drake,
il batterista ideale per questo contesto; il potente, scuro e cavernoso suono del
contrabbasso di Parker, principale figura di riferimento nel jazz dei nostri anni;
e, naturalmente, il grande valore musicale, lirico e politico delle composizioni
del compianto Curtis Mayfield.
Si ritorna al Centro Zò per il concerto di una "brand
new" band, come viene presentata dallo stesso leader, il trombonista Joshua Roseman,
che ha costituito il gruppo denominato Constellations: Shane Endsley e
Ambrose Akinmusire, tromba; Mark Shim, sax tenore; Dayna Stephens,
sax alto; il leader, Curtis Hasselbring e Dana Leong, trombone;
Nir Felder, chitarra; Barney Mcall, pianoforte, tastiere, electronics;
Chris Lightcap, basso; Peter Apfelbaum, batteria.
Una formazione ben nutrita, con alcuni elementi giovani
e tante cose interessanti da dire, quella che si è ascoltata. Roseman è un
musicista poliforme, dalle complesse matrici musicali, che si muove fra ritmi giamaicani,
soul e jazz e vanta al suo attivo collaborazioni con musicisti fra i più creativi,
tra i quali John Zorn. Ha un modo di dirigere spettacolare e autoironico,
quasi una sorta di personalissima "conduction", e la forza del suo ensemble risiede
nella capacità di coniugare con intelligenza la notevole complessità delle composizioni
e degli arrangiamenti con una forte capacità di comunicare, sorprendendo l'ascoltatore
con gli impasti tra i fiati, l'uso appropriato di effetti elettronici, e gli ottimi
assoli. La musica che il gruppo propone è costituita da lunghe e articolate composizioni
originali del leader, modernissime ma di ambito tonale, ricche di suggestioni ed
echi zappiani. A far da collante la infaticabile batteria di Apfelbaum e
il pianoforte e le tastiere di McAll, musicista di grande impatto in accompagnamento
e fantasia in assolo. Fra i brani eseguiti, Invocation,
dalle atmosfere fusion, con ottimi assoli di Shim e Akinmusire; un
ironico brano contenente una sezione dal ritmo ska,
Regression, con assoli di Roseman e di
Endsley, The Swim, un brano ispirato
a Robin Eubanks, Steve Coleman e
Dave Holland,
e infine una breve composizione di Apfelbaum con un pregevole assolo di Dana
Leong.
..::Foto di Antonino Siragusa::..
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
|
Invia un commento
© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.
|
Questa pagina è stata visitata 4.973 volte
Data pubblicazione: 05/04/2008
|
|