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Lawrence D. "Butch" Morris
Possible Universe - Conduction® 192
Nu Bop Records/Sant'Anna Arresi Jazz 014 (2014)
1. Possible Universe... part one
2. Possible Universe... part two
3. Possible Universe... part three
4. Possible Universe... part four
5. Possible Universe... part five
6. Possible Universe... part six
7. Possible Universe... part seven
8. Possible Universe... part eight
Sant'Anna Arresi, August 29th 2010 Nu Bop Records/Sant'Anna Arresi Jazz 014 (2014)
Lawrence D. 'Butch' Morris - direzione David Murray - sax tenore, clarinetto basso Evan Parker - sax tenore Greg Ward - Pasquale Innarella - sax contralto Joe Bowie - Toni Cattano - trombone Meg Montgomery - tromba elettrica Ricardo Pittau - tromba Jean - Paul Bourelly, On Ka'a Davis - chitarra Alan Silva - sintetizzatore Harrison Bankhead - Silvia Bolognesi - contrabbasso Chad Taylor - batteria, vibrafono Hamid Drake - percussioni
Più che in altri luoghi del pianeta, qui da noi, in Italia, presso la splendida
location di Sant'Anna Arresi a un'ora di auto da Cagliari, il trombettista, compositore
e direttore d'orchestra Lawrence D. "Butch" Morris ha trovato nel tempo e in un
luogo ideale, lo sviluppo e il prosieguo della sua più che longeva attività riguardante
la celebre Conduction di cui ne è stato ideatore a partire dalla metà degli anni
Ottanta. Per quattro anni consecutivi artist in resident del bel festival
sardo "Ai Confini tra Sardegna e Jazz", Morris ha saputo (rac)cogliere e offrire
le differenti prospettive e i molteplici risvolti espressivi delle proprie Conduction
che, nel contempo dell'esibizione, eseguiva con l'ausilio dei musicisti coinvolti
nella medesima azione compositiva (lo stesso Morris spiega i complessi concetti
della Conduction in una nostra intervista (click).
Bene ha fatto dunque l'associazione Punta Giara a fissare su disco il testamento
italiano del grande Maestro di Long Beach, catturato dal vivo nell'ultima sua esibizione
in Sardegna datata 29 agosto 2010. A completare il passaggio di Morris in terra
sarda ci ha inoltre pensato il celebre fotografo Luciano Rossetti, autore della
splendida copertina nonché del toccante booklet interno. Un lavoro composto da
ben 37 magnifiche foto stampate su carta patinata, tutte rigorosamente in bianco
e nero, materia nella quale Rossetti si dimostra eccellente caposcuola.
Eseguito da un collettivo di quindici elementi statunitensi e italiani tutti grandiosi
(vedi formazione sopra), la presente "Conduction number 192 Possible Universe" si
sviluppa lungo un impianto orchestrale definito da otto movimenti dalla variabile
consistenza compositiva.
Ammaliante e piena di phatos notturno è la "part one" dove in apertura il
trombone di Joe Bowie duetta con l'archettato di Harrison Bankhead in una
sorta di intro magnetico dai colori eterei e chiaroscurali mentre il drumming incisivo
e diamantino di Chad Taylor contrasta totalmente con le melodie quasi esoteriche
dettate dal trombonista fratello del più celebre Lester.
È uno squarcio che si apre alla parte successiva della suite, meravigliosa nel proprio
reticolato costruito da uno splendido Evan Parker che trascina l'orchestra
in un "tutti" progressivo e minimale che fa da contrappunto al suo magnifico canto.
Poi tutto cambia nei risvolti di un Possible Universe dove la progressione armonica
corale giace su di uno spazio siderale di drammatica bellezza nell'incessante incedere
del collettivo segnato dal coinvolgimento dalle trombe.
Nella massa caotica degli strumenti, lentamente emergono più voci ad aprire varchi
e molteplici microtemi esposti all'unisono che decollano e poi precipitano nel silenzio.
Si abbandonano nel sei ottavi della "part five", ricca di swing, di solarità
e di estrema maturità espressiva, appartenente a un Morris inedito, sfavillante,
addirittura cantabile nell'episodio in cui svettano mirabilmente in progressione
Greg Ward,
Tony Cattano, Jean-Paul Bourelly e David Murray, primo
compagno d'armi di "Butch" negli Settanta insieme al fratello Wilber Morris.
Nella sesta parte il collettivo "si scontra" nuovamente fino a placarsi nell'austero
archettato del contrabbasso ("part seven"), per giungere al gran finale:
quasi tredici minuti di spazialità siderale dove le tastiere sibilline costruiscono
una sorta di tappeto dentro al quale si insinua lentamente fino ad emergere Evan
Parker col suo suono scuro, drammatico, ricco di sfumature e di possente liricità.
L'orchestra, quasi una fanfara da processione, di contro, costruisce reticolati
di inusitata bellezza a chiudere un‘incisione che è già un capolavoro e che segna
la prima pubblicazione postuma del Maestro della Conduction, come a scolpire, a
cavallo tra i due secoli, un importante lascito nel racconto della musica contemporanea
di oggi.
Gianmichele Taormina per Jazzitalia
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
31/05/2010 | Intervista a Jean-Luc Ponty: "Negli Stati Uniti, durante gli anni '70, è stato davvero entusiasmante, perchè c'era molta sperimentazione: era lo spirito del tempo. Avveniva nella società, con i movimenti per cambiarla, ed era lo stesso nell'arte e nella musica. Erano gli artisti a tracciare la strada, mentre oggi sono gli uomini d'affari a decidere ogni cosa. Tutti, nei programmi radio, i dj, le case discografiche, specialmente in America, erano veri appassionati di musica, molto spesso musicisti loro stessi, così noi eravamo totalmente liberi di esplorare, di sperimentare, e infatti le novità erano molto apprezzate..." (di Vincenzo Fugaldi) |
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
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Data pubblicazione: 11/04/2015
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