Questa volta è stato un film degli anni
'60 ad ispirare il contrabbassista
William Parker
per la sua recentissima produzione discografica, Alphaville
Suite, realizzata per l'etichetta francese Rogue Art distribuita
in Italia dalla Jazz Today Distribution. Il contrabbassista americano attraversa
un periodo di grande fecondità artistica e le sue produzioni destano sempre molto
interesse così come la sua attività di session man in progetti di altri musicisti.
Anche in questo caso le motivazioni che lo hanno ispirato sono sicuramente curiose,
Parker
scrive, nelle note di copertina del cd, di aver visto il film Alphaville
di Jean Luc Godard per la prima volta negli anni
'70 alla televisione americana e di esserne rimasto affascinato. Nel
film si racconta di una città del futuro governata da uno scienziato cattivo che
la controlla attraverso un computer. Come ricorderà chi ha visto il film la storia
si evolve con l'arrivo di una sorta di James Bond del passato, l'agente Lemmy, che
ha il compito di fermare le cattiverie dello scienziato. Non starò adesso a raccontarvi
il finale per lasciarvi il gusto, nel caso la vostra curiosità fosse stata sollecitata
da queste poche righe, di andarvi a rivedere il film in questione, ma piuttosto
mi preme riportare quanto aggiunge ancora
Parker
ovvero: di aver individuato una certa similitudine fra le caratteristiche narrative
della storia del film e l'insieme improvvisazione/composizione della sua musica.
Ed è così che ha provato a suo modo a scrivere una colonna sonora alternativa pensando
bene di unire insieme il suo quartetto di base, con Rob Brown all'alto sax,
Lewis Barnes alla tromba,
Hamid Drake
alla batteria e Leena Conquest special guest vocals in due brani, ad un quartetto
d'archi tutto al femminile con Mazz Swift al violino, Jessica Pavone
alla viola, Julia Kent e Shiau-Shu Yu ai violoncelli.
Dieci composizioni originali scritte dallo stesso contrabbassista e il
gioco è fatto a partire dalla prima traccia, Alphaville
Main Theme, in cui la sintesi fra i due quartetti è già ben riuscita,
ma non solo, sono infatti i suoni che i due ensemble riescono a ricreare a dare
perfettamente l'idea, pur sviluppandosi secondo gli stilemi del jazz, di una colonna
sonora per film di genere poliziesco. L'amalgama sonoro fra i fiati e gli archi
è sorprendente tanto quanto la libertà espressiva che riescono a concedersi mentre
la sezione ritmica da completezza all'insieme. Ma mano che si va avanti nell'ascolto
i presupposti già evidenziati nella prima traccia accrescono la loro consistenza
e dopo Journey to the end of the night, dove
si ascolta fra l'altro un solo straordinario di Rob Brown al sax, contrappuntato
dai pizzicati degli archi del quartetto, entra in gioco Leena Conquest nel
brano Natasha's Theme 1, il suo canto di speranza
è accompagnato da archi, contrabbasso e batteria. Poi due brani giocati su uno strettissimo
interplay, fra archi e percussioni in Interrogation,
mentre in Alpha 60 si aggiunge la tromba di
Lewis Barnes.
I due quartetti tornano ad integrarsi nella traccia n.6,
Doctor Badguy ed, in Oceanville
Evening, sono gli archi ad essere lasciati liberi d'esprimersi generando
3 minuti sublimi di musica contemporanea. L'apice dell'integrazione fra i due ensemble
si realizza in Civilitazion of Light con i solo
di fiati e archi in una interazione che oscilla tra il free jazz e l'avanguardia.
Grande opera insomma questa di
Parker
e soci, per come è stata pensata concepita e realizzata, una piacevole divagazione
o diversificazione, che dir si voglia, che certifica le grandi doti del contrabbassista
americano che nel suo jazz ha saputo inglobare i caratteri essenziali e irrinunciabili
della musica afroamericana, ed in questa incisione ne da un ulteriore testimonianza
insieme ad un altro grande musicista come
Hamid Drake
e grazie anche ai suoi fidi Brown e Barnes, ma nel contempo ha saputo
attingere altrove intuendo possibili commistioni che hanno aggiunto una varietà
invidiabile alla sua pur abbondante produzione. Con questa Alphaville Suite,
caratterizzata in primo luogo dalla felice intuizione dell'inserimento di un quartetto
d'archi, Parker
ha dimostrato di essere oltre che un musicista anche un attento osservatore critico
della realtà perchè la scelta di riscrivere la musica di Alphaville non è
certo casuale ma dettata da una profonda riflessione che lui descrive così: "...il
mondo dei computer si evolve velocemente oscurando il naturale progresso umano e
ciò che rimane è solo la poesia che vive in tutto ciò che è meraviglioso: la poesia
vive nel cuore dei musicisti, dei pittori, degli scrittori, dei ballerini, dei registi
e degli attori, sono loro che possono mantenerla viva per il futuro".
Giuseppe Mavilla per Jazzitalia
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
30/08/2009 | Laigueglia Percfest 2009: "La 14° edizione, sempre diretta da Rosario Bonaccorso, ha puntato su una programmazione ad hoc per soddisfare l'appetito artistico di tutti: concerti jazz di altissimo livello, concorso internazionale di percussionisti creativi Memorial Naco, corso di percussioni per bambini, corsi di GiGon, fitness sulla spiaggia, stage didattici di percussioni e musicoterapia, lezione di danza mediorientale, stage di danza, mostre fotografiche, e altro." (Franco Donaggio) |
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Data pubblicazione: 18/05/2008
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