Rai Trade, 2009 RTPJ 0016
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Matthew Shipp
Nu Bop Live
1. Nu Bop
2. From The Otherside Of Anywhere
3. Rocket Shipp
4. Did I Say That?
5. Nu Abstract
6. Virgin Complex
Mattew Shipp - pianoforte
Daniel Carter - sax tenore, sax soprano
William Parker
- contrabbasso
Guillermo E. Brown - batteria, elettronica
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Le cronache dell'epoca - e soprattutto le indimenticabili dirette in onda
su Radio 3 condotte da Pino Saulo - ci riconducono indietro nel tempo
a quel fatidico aprile 2004, quando un
manipolo di uomini e donne delle "nuova onda" statunitense si esibirono per una
celebre tre giorni all'Auditorium Parco della Musica di Roma. Quell'evento
storico favorì la conoscenza al grande pubblico di quel sound vitale, incondizionatamente
libero da schemi, altamente rappresentativo di una rinnovata New Thing più
che mai avvincente e conclamata.
Tra questi Matthew Shipp pianista
poco tempo prima conosciuto nel nostro paese al fianco del nonet di Roscoe
Mitchell (e ovviamente con David S. Ware), qui in una veste
da leader più che mai istrionica ma dalle concessioni e ritualità alquanto "democratiche".
Già pubblicato su Thirsty Ear nel 2002
il progetto "Nu Bop" registrava la presenza esplosiva di un
sassofonista dal grande carisma e temperamento come Daniel Carter
(già presente sulla collana Tracce nel cd "Sound on a Sunday"
inciso in coppia col collega Sabir Mateen).
"Nu Bop Live" registrato appunto all'Auditorium prende ovviamente
le mosse dal progetto madre sostanzialmente definito da un'elettronica moderna e
innovativa, priva però di derive ridondanti, aspetto che la Thisty Ear ha
saputo confezionare nel tempo con i lavori di DJ Spookie e Spring Hell
Jack.
Il funky di Nu Bop annuncia tutto l'impeto tumultuoso della formazione,
coesa in un grande feeling di squadra. Di seguito l'incalzante drums solo di
Guillermo E. Brown sfocia in due piccoli quadretti destinati ad annunciare
uno dei momenti più alti del disco ovvero Nu Abstract, ventisei minuti di
intrigante e introspettiva dolenza, con Shipp pianista poetico e grandemente
evocativo. Il dialogo con l'archettato di
William Parker
ridimensiona la composizione che si apre ad altre intemperanze, ad altri misteriosi
attriti fino al bellissimo caos centrale. Qui Carter e la sua splendida voce
sassofonistica esalta l'intero schema, ne rinvigorisce i contenuti.
Testimonianza di un tragitto oramai consolidato da Shipp e soci questo
"Nu Bop Live" ribadisce l'ampio concetto strutturale di una
nuova musica e di una nuova generazione di artisti (ma qui non se ne fa una questione
anagrafica), proiettata nelle contemporanee concezioni del terzo millennio.
Gianmichele Taormina per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/02/2010
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