AUM Fidelity - 2009
|
David S. Ware
Shakti
1. Crossing Samsara
2. Nataraj
3. Reflection
4. Namah
5. Antidromic
6. Shakti
David S. Ware - tenor saxophone,
kalimba
Joe Morris - guitar, percussion
William Parker
- bass
Warren Smith - drums
|
Ventitreesimo album, il primo in studio dal 2003,
e con un gruppo nuovo di zecca per il sassofonista David S. Ware. Sciolto
il quartetto che dal 1997 al
2006 ne ha caratterizzato le registrazioni per
AUM Fidelity, e che era composto da Matthew Shipp al pianoforte,
William Parker
al contrabbasso e Guillermo Brown alla batteria, Ware si avvale ora del riconfermato
Parker, di Joe Morris alla chitarra e del veterano Warren Smith. La
prima evidente differenza consiste nella sostituzione del pianoforte, fatto mai
accaduto nei gruppi precedenti, con la chitarra elettrica. Gli equilibri all'interno
del gruppo di Ware subiscono un cambiamento importante: la musica è meno densa,
ha un margine maggiore di respiro, ed il colore della chitarra dona uno splendido
contrasto all'impasto materico e scuro del tenore. Il confronto disegna scenari
nuovi ed imprevedibili nella poetica di Ware, qui più pacato nei toni e generoso
nel concedere ampi spazi solistici ai suoi musicisti. Naturalmente l'impatto vulcanico
e torrenziale rimane immutato, il suono è compatto, terroso e black come nella iconografia
del musicista. Il gruppo ha debuttato con una apparizione al Club Iridium di New
York nel luglio 2007 per poi partire in tournèe
nel novembre dello stesso anno. Ora, compatibilmente con le condizioni di salute
di Ware, in attesa di trapianto del rene, questo album documenta il lavoro svolto
e la magnifica compattezza raggiunta. Dodici i brani, di cui uno solo già conosciuto
(Antidromic). L'India è nella concezione spirituale,
nell'approccio visionario e nella profonda ispirazione delle composizioni. I musicisti
suonano con creatività e partecipazione: Warren Smith è maestro di leggerezza e
solidifica una sezione ritmica imprevedibilmente duttile con il potente e scuro
suono di Parker. Morris aggiunge lucentezza e fantasia ed una personalissima visione
della chitarra elettrica in ambito improvvisativo. L'album è tra i migliori di Ware
grazie anche alle novità della formazione e ad una rinnovata vena compositiva. Non
rimane che sperare in un suo pronto ritorno alla musica nelle migliori condizioni
fisiche.
Roberto dell'Ava
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 2.086 volte
Data pubblicazione: 06/06/2009
|
|