Two men band, ovvero Matthew Shipp
e Guillermo E. Brown, due musicisti della scena downtown di New York in una
loro esperienza in comune, datata 20 giugno 2005
e registrata all'Avery Art Center, Annandole-on-Hudson, NY. Un'esperienza rimasta
conservata da qualche parte per alcuni anni finche un nostro produttore, il geniale
Achille Silipo, non ha deciso di inserirla nel catalogo della sua giovane,
ma coraggiosa e intraprendente etichetta, la Nu Bop Records. Un catalogo
che ha già ampiamente chiarito, pur nella esiguità dei suoi numeri attuali, quali
sono gli obiettivi e gli interessi dell'etichetta, confermati ulteriormente dalla
pubblicazione di questo "Telephone Popcorn".
Il cd documenta l'incontro di due musicisti dalle menti fertili che hanno
prestato la loro opera in vari ensemble, tutti orientati verso orizzonti ricchi
di stimoli e mai standardizzati, tra i quali è da ricordare la partecipazione ai
vari progetti di David S.Ware altro musicista di riferimento della scena newyorkese.
L'incontro è una sorta di sfida o se si vuole una prova di dialogo tra il pianoforte,
venerato strumento del genere umano con la sua storia immensa e incontrastabile
nell'arte della musica, su cui si avventa - è proprio il caso di dirlo - un musicista,
Shipp, che ne ha esplorato ampiamente le possibilità utilizzando anche i
segnali positivi che arrivavano da altre espressioni musicali, il tutto comunque
ampiamente documentato dalla sua produzione discografica. Dall'altro lato un batterista,
E. Brown, che mette da parte, per l'occasione, il suo strumento principe,
la batteria, e si dedica all'uso di varie elettroniche tra le quali l'originalissimo
Zendrum, uno strumento che si indossa alla stregua di una piccola tastiera e il
cui corpo è ricco di tasti che premuti riproducono varie percussioni, e perfino
con un laptop. Il documento sonoro che ci viene proposto è per certi versi ostico
e provocatorio; un documento che chiede attenzione all'ascoltatore che non dovrà
arrendersi durante i primi approcci quando i passaggi si faranno angusti e soffocanti.
Ai successivi ascolti il cd saprà offrire momenti assolutamente inediti e affascinanti
che riveleranno, in tutta la sua particolarità, l'intuizione dei due musicisti.
I sette brani che compongono la selezione sono mixati l'uno all'altro in una sequenza
ininterrotta all'interno della quale i due intrecciano il loro dialogo determinando
ed esprimendo una varietà di situazioni che testimoniano quanto viva sia la loro
voglia di ricercare soluzioni inedite per un connubio di tale genere. Accade così
che un etereo pianoforte venga disturbato dai suoni rumorosi di una qualche diavoleria
elettronica o che il dialogo si aggrovigli talmente da non distinguere più le proprie
componenti e che si faccia talmente fitto e libero da rendere i due strumenti interscambiabili.
Ciò grazie all'uso percussivo del pianoforte di cui Shipp si fa magnificamente
interprete. L'elettronica invece da visibilità e concretezza all'opera di Guillermo
E. Brown e apre territori ancora poco adusi all'arte delle percussioni; il tutto
filtrato attraverso l'esperienza e la sensibilità di questo musicista.
"Telephone Popcorn" è in definitiva un cd
da ascoltare e analizzare senza pregiudizi o precoci sentenze. Solo in tal caso
si potrà captare tra i suoi solchi l'essenza reale di questo incontro identificabile
nella gran voglia di osare, sempre e comunque, che alberga nell'esercizio dell'arte
musicale di Matthew Shipp e Guillermo E. Brown.
Giuseppe Mavilla per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 12/10/2008
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