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Baptiste Trotignon
Song Song Song
NAÏVE Records (2013) NJ622411
1. La répétition
2. Awake
3. Mon fantôm
4. Ne me quitte pas / La javanaise
5. Palavas-les-flots
6. Gone
7. Choro da cigarra
8. Ma plus belle histoire d’amour
9. End Of The Gig
10. Une petite fille
11. Du bist die ruh
Baptiste Trotignon - pianoforte,
voce (1 e 6)
Jean - Baptiste Laya, chitarra (3)
Florence Roussin - violino
Lionel Turchi - violino
Jean - Charles Monciero, viola
Miwa Rosso - violoncello (2, 6)
Thomas Bramerie - contrabbasso (2, 3, 6, 9)
Dré Pallemaerts - batteria (2, 6, 9)
Minino Garay - percussioni, body rhythm, cajon (1, 7, 10)
Jeanne Added - voce (2, 9, 11)
Melody Gardot - voce (3)
Christophe Miossec - (5)
Mônica Passos - voce (6, 7)
Il sagace scrittore francese Alphonse Karr disse: «è ricco chi desidera soltanto
ciò che gli fa veramente piacere». Baptiste Trotignon può dirsi parecchio
danaroso, visto il risultato di quanto ha desiderato profondamente (per la sua stessa
ammissione che svetta nel booklet del cd).
"Song Song Song" chiarisce la cifra autoriale del pressoché quarantenne pianista
francese che firma buona parte dei brani in scaletta e imprime il proprio marchio
anche sulle chansons immortali come "Ne me quitte pas / La Javanaise",
"Ma plus belle histoire d'amour" e "Une petite fille". Per il planetario
successo della coppia Brei – Gainsbourg, Trotignon sceglie il suo più intimo rapporto
con il pianoforte, travolgendolo di entusiasmante lirismo, a tratti acidificato
dai clusters che piovono sul refrain. Stesso trattamento solipsistico riserva a
uno dei successi di Monique Andrée Serf, Alias Barbara, tenendo alta la celebre
melodia, per poi lasciare libera l'improvvisazione con una profonda chiarezza del
discorso e uno swing più suggerito che palese. Tratteggia su onde latine l'impetuosa
ironia di Claude Nougaro mercé il cajon frizzante di Minino Garay.
Le canzoni vanno anche cantate e quindi Trotignon chiama a raccolta tre tra le più
interessanti vocalist del panorama internazionale e un'autorevole chansonnier
della seconda generazione: a Melody Gardot affida "Mon fantôm",
da lui siglata con la Miossec. E la voce graffiata e suggerita dalla cantante del
New Jersey si immerge perfettamente nella pozza di jazz d'essai costruito
dal pianoforte, dall'upright bass di Bramérie e dalle corde della chitarra di Laya,
leggere come una farfalla. Trotignon dialoga con la voce cupa e narrativa di
Christophe Miossec nella sfacciatamente francese "Palavas-les-flots"; divaga
su altre sponde in "Gone" e "Choro da cigara", raggiungendo il Brasile
della chanteuse Mônica Passos, più nella seconda che nella prima dove
si legge ancora tutto l'amore per la musica del passato – tra quella eurocolta e
il jazz - da parte di Trotignon, e gli archi sottolineano un brano bello, esplosivo,
nella chiarezza d'attacco e nella grazia nelle variazioni armoniche che il pianista
francese pronuncia con estrema serenità. Serba per Jeanne Added "Awake", fast-tempo illuminata dalle fughe perfettamente controllate da Trotignon
all'interno di un arrangiamento orchestrale impagabile lanciato dai limpidi vocalizzi,
alla quale fanno da contraltare le sinuose armonie modern mainstream di
"End Of The Gig". Chiudono in coppia rileggendo il Franz Schubert di "Du bist die ruh", che rimarca l'amore per la melodia e alcuni stilemi della musica
classica di Baptiste Trotignon, che firma per l'ispirata casa discografica
Naïve un lavoro dalla solare spontaneità.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
31/05/2010 | Intervista a Jean-Luc Ponty: "Negli Stati Uniti, durante gli anni '70, è stato davvero entusiasmante, perchè c'era molta sperimentazione: era lo spirito del tempo. Avveniva nella società, con i movimenti per cambiarla, ed era lo stesso nell'arte e nella musica. Erano gli artisti a tracciare la strada, mentre oggi sono gli uomini d'affari a decidere ogni cosa. Tutti, nei programmi radio, i dj, le case discografiche, specialmente in America, erano veri appassionati di musica, molto spesso musicisti loro stessi, così noi eravamo totalmente liberi di esplorare, di sperimentare, e infatti le novità erano molto apprezzate..." (di Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 25/11/2013
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