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           Baptiste Trotignon  
           Anima
  
             
           Out Here Music (2022)
  
           
           1. L'air de rien 
           2. Anima 
           3. Hiatus & Turbulences 
           
            
           Baptiste Trotignon -  pianoforte Orchestre Victor Hugo Franche-Comté diretta da 
Jean-François Verdier  
Come scrivere un pezzo sinfonico pensando in jazz? Certo, Duke 
Ellington lo aveva già pensato e realizzato con i "Sacred Concert" nel 1965, 
direte voi. Quindi, cosa avrebbe fatto in più Baptiste Trotignon? Qual è 
il valore aggiunto? Qui non si mette in discussione il Duca e ciò che ha realizzato: 
assolutamente no. E, diciamolo con franchezza, Trotignon non vuole essere Ellington: 
vuole essere solo se stesso. E ci riesce alla grande, perché realizza un opera sinfonica 
– "Anima", in cinque movimenti – disegnando il percorso che porta la classica 
verso il jazz e viceversa. Cura ogni particolare, sia nell'andamento ritmico, nella 
scansione temporale, nell'esecuzione di un'orchestra in grande spolvero: ogni parte 
della sua opera "canta", vibra e fa vibrare non solo l'apparato uditivo. La suite 
dura trenta minuti e, come lo stesso Trotignon ammette, c'era la necessità di dare 
maggiore consistenza all'opera discografica.  
Arrivano, quindi, due altre eccellenti composizioni: "L'air de rien", dove 
fa spesso capolino l'improvvisazione pianistica, che il musicista e compositore 
francese padroneggia con magistrale disinvoltura; opera divisa in tre brevi movimenti, 
che si chiude con un travolgente "Tango!" che sottolinea, ove ve ne fosse 
bisogno, lo scintillante fraseggio e quanto sia variegata e approfondita la cultura 
musicale di Trotignon. E a completare questo percorso fatto di suite, arriva 
"Hiatus & Turbulences", con il suo incedere sinfonico, veemente e cinematografico 
nella parte prima, foderata di miniature sonore la seconda, con l'energia ritmica 
che gioca a nascondino si apre la terza e ultima parte: eccellentemente elaborata, 
ma mai artificiosa.  
Ecco, la scrittura di Baptiste Trotignon è di quelle che non passano inosservate, 
perché sincera, fresca e gioviale.  
 
Alceste Ayroldi per Jazzitalia 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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			Data pubblicazione: 21/05/2022
	  
 
 
 
	
  
	
		
		
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