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Un'istituzione del drumming europeo, e questo è
un dato inconfutabile. Altro fatto incontrovertibile è che Aldo Romano, già
da qualche tempo, sia influenzato dalla canzone, forgiando una verve da chansonnier
venata da compiacimenti pop.
Origine si muove all'interno di un cerchio elastico, nel cui interno gravitano
sfere dai colori e timbri piene di idee moderne, con una particolare cura per il
dettaglio, però anche biglie poco rilucenti. Delle prime, prova ne è Silenzio, brano
d'apertura dove fa bella mostra Stèphane Belmondo, trombettista dalla fantasia
ben calibrata. Così come Il Camino, in due parti ben strutturate nell'equilibrio
orchestrale dei flauti e dei fiati, sostenuti dagli arpeggi alla chitarra di Romano.
Gamelan strizza l'occhio allo swing ed a quell'omogeneità sonora che contraddistinse
la Clark-Bolland Big Band, grazie anche – e soprattutto – al prosodico Voisin
al clarinetto, alle molteplici inflessioni di Belmondo ed ai contrappunti scintillanti
di Eric Legnini al pianoforte. Ancora a Legnini e Belmondo ed alla sua essenza
blue, spetta epurare da ovvietà il tema di Touch Of Woman. Le indubbie capacità
d'orchestrazione di Lionel Belmondo, a cui va il merito anche di aver scritto
gli arrangiamenti, imbevono di lirismo la breve Elis. Poco convincenti, appaiono
Celestina, Pasolini e Starless Night, fin troppo attratte da
quella piaggeria longue, un approccio armonico fin troppo sinuoso e ricercato. Così
come Dreams And Waters, una ballad come tante: solo elegantemente francese,
d'energica leggerezza, impreziosita dall'improvvisazione di Legnini, vitale ed asciutta.
Gli slow abbondano: For Michel ne da ampia attestazione nelle sue geometrie
semplici e melanconiche. Il Camino Parte III, invece, è in mid-tempo. Chiude
il lavoro la voce e la chitarra di Romano con Jazz Messengers, à la française.
Godibile, fatto di brani tutti firmati dal batterista d'origine bellunese, apprezzabili
per orchestrazione e linearità, identificativi di una personalità sonora probabilmente
in evoluzione, ma non da chapeau.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 14/03/2010
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