Jazzitalia - Eric Legnini Trio: Trippin'
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2007 Discograph
www.discograph.com
Eric Legnini Trio
Trippin'


1. Trippin'
2. Casa Bamako
3. Bleak Beauty
4. Con Alma
5. Rock The Days
6. The Secret Life of Plants
7. Amarone
8. Introspection
9. Them That Got
10. Doo Goo
11. Darn That Dream
12. Buullit Mustang Fastback
13. Jade
14. The Shadows Of Your Smile

Eric Legnini - piano
Frank Agulhon - batteria
Mathias Allamane - contrebasse





I
l pianista italo belga ripropone in questa terza avventura con il suo trio la sua visione solare ed istintiva dell' improvvisazione jazz, il suo amore irrefrenabile per il gioco ritmico, la sua curiosità verso tutti i generi musicali. Questo Trippin ha sonorità jazz.-rock tipo anni 70, camminate lungo Tin Pan Alley, sogni africani, incursioni nel funky e nella musica di Stevie Wonder. C'è addirittura un episodio, "The Shadows of your smile", che si può tranquillamente ambientare nella musica classica europea tardo romantica; un tumultuoso omaggio a Richie Beirach, con il quale Legnini ha studiato in un suo soggiorno newyorkese di alcuni anni fa.

Il pregio di Trippin è la capacità del leader, ben coadiuvato dai due partners, di tenere sempre viva l' attenzione dell' ascoltatore con un lavoro ritmico poderoso ed inesauribile. Quando questo elemento viene meno, ad esempio nella rilettura di "Darn That Dream" il discorso musicale appare molto meno ispirato e convincente. Il jazz di Legnini si nutre di pura energia ritmica e sonora. Lui stesso dichiara, il suo amore, fra l' altro abbastanza recente quindi molto vivo ed intenso, per pianisti funk- soul come Les McCann o Pineas Newborn. Non a caso tutti i pezzi di di "Trippin" da lui firmati sono immersi in queste atmosfere roventi, a parte alcune brevi sequenze solistiche, francamente non indimenticabili.

Quello che comunque traspare da questo disco, al di là dei limiti di cui sopra, è una ricerca musicale non ancora conclusa; un viaggio che non ha ancora trovato una direzione precisa. Legnini (che ha collaborato a lungo con Stefano Di Battista e Flavio Boltro) ha dichiarato ad esempio, alla rivista francese Jazz Magazine, la sua intenzione di esplorare l' immenso patrimonio della musica africana in generale e del Mali in particolare Già in questo disco c'è un brano, "Casa Bamako" che va in questa direzione, Siamo quindi davanti ad un musicista che non vuole rinchiudersi dentro i territori risaputi del neo bop o del pianismo post evansiano.

Bon voyage Eric, ti aspettiamo, fiduciosi e un po' dubbiosi, alla prossima tappa.

Marco Buttafuoco per Jazzitalia
 







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Data pubblicazione: 06/06/2009

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