Suoni Naviganti
Abbiategrasso (MI) dal 27 giugno 2008 al 6 luglio 2008
di Rossella Del Grande
Foto di Daniela Crevena
Doppio fiocco azzurro in Lombardia: uno per il jazz ed uno per il patrimonio
artistico. Non posso nascondervi il piacere che si provi nel comunicare buone notizie
e questa volta ve ne posso dare addirittura due insieme. E' nato Suoni Naviganti,
un nuovissimo jazz festival ad Abbiategrasso (Mi), fra Ticino e Naviglio Grande.
La cornice di questa nuova manifestazione è il sagrato del quattrocentesco Convento
dell'Annunciata. Il complesso architettonico aveva subìto un drammatico degrado
nel corso degli anni fino ad essere adibito ad officina e a deposito di automezzi,
ma ora è stato totalmente recuperato. Ciò grazie ad una capillare opera di restauro
condotta con grande accuratezza da Pinin Brambilla Barcilon. E' stato, fra
l'altro, possibile riportare alla luce l'intero ciclo di affreschi che oggi torna
a risplendere sulle pareti dell'abside della Chiesa con le Storie della Vergine,
datato 1519 e firmato dal pittore caravaggino Nicola Mangone detto il
Moietta. Inoltre, sono stati restaurati gli affreschi delle pareti e della volta
del refettorio. Ora il Convento dell'Annunciata è stato finalmente restituito alla
cittadinanza in tutta la sua bellezza, per ospitare eventi, visti i grandi spazi
che offre. Il sagrato, spazioso ma anche molto accogliente e raccolto, è il luogo
ideale per concerti all'aperto.
Suoni Naviganti è il frutto della collaborazione del Comune di Abbiategrasso
con Navigli Lombardi S.c.a.r.l., con l'agenzia "Sottolaluna" e "Lucky Music Networks".
Il festival prevede cinque concerti, gratuiti e tutti di grande richiamo, ed una
bella mostra fotografica a tema, all'interno della chiesa: "La Stoffa del Jazz",
con le splendide foto in bianco e nero stampate su tessuto ad opera di Daniela
Crevena. Daniela ha fotografato l'intera manifestazione ed alcune delle sue
foto possono essere ammirate anche in questo servizio.
Prendiamo posto. Di fronte a noi, alle spalle del grande palco, ammiriamo
la facciata della chiesa che si staglia nel suo tenue e sobrio colore rosato in
sapido contrasto con un bellissimo cielo che volge al crepuscolo. Dietro ancora,
vi è solo la campagna lombarda. Ci troviamo a pochissimi chilometri da Milano, eppure
in questo angolo non vi è traccia del fermento cittadino e si avverte solo una grande
serenità.
Il festival viene inaugurato Venerdi 27 giugno 2008,
con il nuovissimo progetto "Luar" dell'ottimo chitarrista
Bebo Ferra,
con Rita Marcotulli
al pianoforte, Marco Decimo al violoncello e
Raffaello
Pareti al contrabbasso. Una musica raffinata, intima, fatta di grande
interplay e di grande impatto emotivo. Una musica che sembra sospesa fra il Brasile
ed il Mediterraneo. I brani presentati sono tutti composizioni di
Bebo Ferra,
tranne uno composto dalla
Marcotulli,
e fanno parte del cd "Luar", pubblicato recentemente dall'EGEA.
La serata successiva, Sabato 28, ci propone
in apertura il giovane pianista e compositore Roberto Jonata & Modern Ensemble.
Il musicista, che si dichiara appartenente alla corrente minimalista, propone le
proprie composizioni per pianoforte, percussioni e sax soprano. Conclude la propria
performance con due brani di musica classica dal Romeo e Giulietta di Prokofiev,
Op. 75, I Montecchi e i Capuleti, ed il preludio in Do minore di J.S. Bach, BWV999.
Il pianista premette di aver composto un'introduzione ed una variazione ai due brani
sopra citati, ma con grande umiltà e nel totale rispetto per i due sommi autori.
Il pubblico, numeroso, ha apprezzato sia le gradevoli linee melodiche dei brani
di Jonata ed anche la sua esibizione come pianista classico.
La seconda parte del concerto vede sul palco un artista che non ha bisogno
di presentazione: il fiatista argentino
Javier Girotto, accompagnato da Atem Saxophone Quartet.
Musicisti virtuosi che lasciano il pubblico estasiato per la loro grande abilità
e per il loro affiatamento.
Girotto non si risparmia, regala improvvisazioni mozzafiato, intercalate
dai suoi simpatici interventi dove intrattiene e diverte il pubblico con battute
scherzose, aneddoti autobiografici e con la sua grande cordialità. Uno dei brani
di sua composizione, che per l'appunto
Girotto introduce in chiave quasi umoristica, è quello dedicato
alla propria nonna, che a suo dire, era una "donnina" tutto pepe e che guidava l'auto
in maniera spericolata ancora alla veneranda età di novant'anni!
Domenica sera è la volta di altri due fuoriclasse:
Danilo
Rea e
Roberto
Gatto che si divertono a proporre un repertorio apparentemente
di facile approccio, in quanto tratto prevalentemente dalla musica pop italiana
ed internazionale, da canzoni d'autore e da brani evergreen. Si spazia da Celentano
ad Elton John passando per Sting. Il tutto, in perfetto "stile"
Danilo
Rea, abilissimo nel concatenare e reinterpretare questi pezzi famosissimi,
trasformandoli e plasmandoli in lunghe "suites" ininterrotte che lasciano trasparire
tutta la sua fantasia e la sua abilità jazzistica ed improvvisativa.
Rea
sciorina con naturalezza una quantità di idee, frammenti e citazioni, sottolineate
dalle infinite sfumature di colori della batteria di
Roberto
Gatto. In chiusura, proprio come avviene negli spettacoli dei grandi
trasformisti, da un repertorio orecchiabile ed estremamente familiare a tutto il
pubblico e sapientemente rivisitato in chiave jazzistica, ecco improvvisamente fare
capolino la spigolosità delle dissonanze di Thelonious Monk. Si riconoscono
frammenti dei suoi brani più noti, finchè dalle dita di
Rea,
Monk finalmente esce dichiaratamente allo scoperto, con una
Well You Needn't. Standing ovation del pubblico
ed un lunghissimo applauso per un bis che pare quasi... cronometrato…Termina il
brano ed iniziano a cadere grossi e radi goccioloni di pioggia. Lo staff si precipita
sul palco e tutto viene smontato in pochissimi minuti. Un attimo dopo si scatena
un nubifragio violentissimo che tuttavia sembra aver avuto rispetto per questa grande
musica, tanto da non aver osato interrompere anticipatamente una serata così entusiasmante.
Durante il weekend successivo gli ultimi concerti:
Sabato 5 luglio Ada Montellanico in "Omaggio
a Billie Holiday" e i Quintorigo, domenica 6 luglio
chiusura con gli Elisir, featuring Walter Calloni e Ivan Segreto.
Suoni Naviganti ha debuttato molto bene, in una sede molto gradevole e
raccolta, che ha permesso di seguire gli eventi con la dovuta concentrazione. Il
festival ci ha presentato artisti prestigiosi ed un repertorio molto vario, tale
da soddisfare il pubblico più vasto. Non resta che complimentarci con chi è riuscito
a realizzare questo ambizioso progetto, e... non dimentichiamoci di segnare un appunto
sulla nostra agenda per la prossima estate: Suoni Naviganti, Anno Due!!
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
24/10/2006 | Stefano Bollani, Rita Marcotulli, Andy Sheppard, Bobo Stenson tra i protagonisti del Brugge Jazz 2006 (Thomas Van Der Aa e Nadia Guida) |
|
Invia un commento
© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.
|
Questa pagina è stata visitata 6.660 volte
Data pubblicazione: 12/08/2008
|
|