Parco della Musica Records, MPR 002CD In coproduzione con Via Veneto Jazz Artistic consultancy: Alessandra Bottari Recorded by Massimo Simonetti Assistano: Simone Corelli Editino: Eugenio Vatta Mix & mastering: Eugenio Vatta for Studio Start Group, Rome Graphic design: Marco Sauro
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Danilo Rea
Solo Live at the Auditorium Parco della Musica
1. Il bel sogno di Doretta 6'36"
(Puccini, arr. Rea)
2. Medley: 10.20
a. Summertime 1.30 (Gershwin, arr. Rea)
b. I loves you Porgy 3.10 (Gershwin, arr. Rea)
c. Sì, mi chiamano Mimì 5.10 (Puccini, arr. Rea)
3. Dichterliebe: 6.40
a. Ich grolle nicht 5.08 (Shumann, arr. Rea)
b. Ich will meine Seele tauchen 1.32 (Shumann, arr. Rea)
4. Intermezzo da "La cavalleria rusticana" 5.03 (Mascagni, arr. Rea)
5. Medley: 8.55
a. America 1.35 (Bernstein, arr. Rea)
b. Envain pour eviter 7.20 (Bizet, arr. Rea)
6. Mon cœur s'ouvre a ta voix 6.37 (Saint-Saëns, arr. Rea)
7. Nessun dorma! 7.21 (Puccini, arr. Rea)
The encores
8. Medley: 10.08
a. E lucevan le stelle 2.30 (Puccini, arr. Rea)
b. Un bel dì vedremo 3.15 (Puccini, arr. Rea)
c. L'amour est un oiseau rebelle 5.23 (Bizet, arr. Rea)
9. Medley: 6.28
a. Resta cu'mme 1.08 (Modugno, arr. Rea)
b. Vissi d'arte 5.20 (Puccini, arr. Rea)
Rome, October 26, 2003
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Questo cd è la preziosa testimonianza discografica del primo concerto
jazz di piano solo tenuto presso la Sala S. Cecilia dell‘Auditorium Parco della
Musica di Roma, il 26 ottobre del 2003. L'arduo
compito è stato affidato a
Danilo
Rea, nello stesso anno di registrazione del suo ottimo cd Lirico
(Egea SCA 101). Il repertorio in buona parte coincide (nei brani
Il bel sogno di Doretta,
Mon cœur s'ouvre a ta voix,
Intermezzo da "La cavalleria
rusticana",
Envain pour eviter,
Un bel dì vedremo,
E lucevan le stelle,
L'amour est un oiseau rebelle),
e testimonia un approccio attento e sensibile al materiale tematico, evidenziato
dalla dedica al padre che il pianista ha inserito all'interno del cd: "Perché
Passione ed Emozione danzino sempre con noi". Passione ed emozione, dunque,
sono i mezzi con cui
Rea
si avvicina a queste arie immortali, e lo fa con profondo rispetto della bellezza
degli originali ma con intensa creatività, rileggendoli con un linguaggio jazzistico
ricco e purissimo, superando con grande abilità ogni rischio posto dalla musica.
Mentre in Lirico la produzione prevedeva l'esecuzione
dei brani uno per uno in concerto
Rea,
con grande libertà, gioca spesso a unirli creando delle medley, e si fa rapire dalla
struggente bellezza delle melodie, stemperando via via la tensione iniziale dovuta
all'imponenza del contesto.
Le arie operistiche di Giacomo Puccini hanno lo spazio maggiore:
Il bel sogno di Doretta
(La rondine), Sì, mi chiamano
Mimì (La bohème),
Nessun dorma!
(Turandot), E lucevan
le stelle e Vissi d'arte
(Tosca),
Un bel dì vedremo
(Madama Butterfly); seguono arie dalla Carmen di Georges Bizet (Envain
pour eviter,
L'amour est un oiseau rebelle),
da Porgy and Bess di George Gershwin (Summertime,
I loves you Porgy),
l'Intermezzo
da "La cavalleria rusticana"
di Pietro Mascagni, Mon
cœur s'ouvre a ta voix
da Samson et Dalila
di Camille Saint-Saëns,
e, al di fuori dalla lirica, due splendidi lieder di Robert Schumann da
Dichterliebe
(Ich grolle nicht e Ich
will meine Seele tauchen),
America
di Leonard Bernstein dal musical West Side Story, e una brevissima
Resta cu'mme
di Domenico Modugno.
Pianista a suo agio in ogni situazione musicale, dalle collaborazioni
con innumerevoli artisti italiani e stranieri, allo storico "Trio di Roma",
al "Doctor 3", al duo con
Roberto
Gatto, fino alle esperienze in solitudine iniziate nel
2000 con Lost in Europe (Via Veneto Jazz),
Danilo
Rea si conferma ancora una volta con questa prova all'Auditorium di
Roma interprete di primo piano, che avvince per la grande perizia tecnica posta
al servizio dell'espressività e mai ostentata in quanto tale, per la fervida fantasia,
per il profondo gusto nelle scelte musicali, per la capacità di condurre l'ascoltatore
all'interno della musica restituendogliene intatta tutta la magia e la poesia, ma
al contempo rendendola ogni volta nuova, e ardita, e stimolante.
Enzo Fugaldi per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 03/06/2006
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