alfaprojects - 2009
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Angelo Schiavi
Piu' Nove
1. Overture 08
2. Sax Player Alone
3. Quel Sorriso
4. Cascade
5. Bisogno di Ritrovarti
6. Vera Libertà
7. By Tina
8. Bastian Contrario
9. My Saudade
Angelo Schiavi - Sax Alto e Soprano
Diana Torti - Voce
Andy Gravish - Tromba
Carlo Conti - Sax Tenore
Enzo De Rosa - Trombone
Nicola Stilo
- Flauto
Andrea
Beneventano - Piano
Pietro Ciancaglini
- Basso
Francesco Puglisi - Basso
Massimiliano De Lucia - Batteria
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ALFAMUSIC
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Angelo Schiavi, eccellente sassofonista contralto
e soprano, è noto soprattutto nella veste di direttore della storica e gloriosa
Orchestra Jazz della Scuola di Musica Popolare di Testaccio, e della Orchestra Nazionale
Italiana di Jazz oggi. Ed è proprio la sua cifra di compositore e direttore d'orchestra
che emerge prepotentemente in questo lavoro nel quale si possono ammirare le non
comuni qualità dei raffinati arrangiamenti mirabilmente eseguiti da un ensemble
di otto elementi - quasi un prototipo di big band – arricchiti dalla voce di
Diana Torti.
Proprio la vocalist è il perno del progetto, alquanto innovativo, di inserire
dei testi poetici, scritti dallo stesso compositore, all'interno di una partitura
musicale prettamente jazzistica, tentando di superare il clichè della "forma canzone"
tradizionale.
L'esperimento ad onor del vero non sempre decolla: si tratta di una fusione
tra parole e musica spesso difficilissima, che non può essere eseguita "a freddo":
le musiche sono belle, i testi interessanti, ma non sempre riescono a legare; sembra
quasi che la melodia distragga l'ascoltatore dalle parole o viceversa. La forma-canzone
tradizionale è un meccanismo ad orologeria con proprie regole ferree, che non è
facile riuscire a scardinare.
Peccato, perché dal punto di vista musicale ci troviamo di fronte ad un
lavoro eccellente, all'interno del quale, oltre all'alto livello dell'insieme, spiccano
le qualità di tutti i solisti, con una menzione particolare per la tromba di
Andy Gravish, che in "Overture 08" si produce in un fiammeggiante solo
degno di Lee Morgan, e per la bella voce del sax tenore di Carlo Conti, che
ripercorre con scioltezza le orme del primo Coltrane del periodo Prestige.
Insomma un esperimento coraggioso, un disco comunque godibile e di alto
profilo, anche se non perfettamente concluso.
Roberto Biasco per Jazzitalia
04/05/2008 | 1 marzo 1984: ricordo di Chet Baker al Naima Club di Forlì: "La sua voce sottile, delicata, sofferta, a volte infantile, mi è rimasta dentro il cuore per molto tempo, così come mi si sono rimaste impresse nella memoria le rughe del suo viso, profonde ed antiche, come se solcate da fiumi impetuosi di dolore, ma che nello stesso tempo mi sembravano rifugi, anse, porti, dove la sua anima poteva trovare pace e tranquillità. La pace del genio, la pace del mito, al riparo delle tragedie che incombevano sulla sua vita." (Michele Minisci) |
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Data pubblicazione: 01/11/2009
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