Il supergruppo Bonafede/Leveratto/Bosso
e Gatto inaugura al Teatro Garibaldi di Modica la rassegna "Il Teatro per la Musica"
Modica, Teatro Garibaldi - 1 febbraio 2010
di Giuseppe Mavilla
Sono stati quattro musicisti, tra i più rappresentativi della scena jazzistica
italiana, ad inaugurare lunedì 1° febbraio, la rassegna "Il Teatro per la Musica"
nell'ambito della stagione teatrale 2010 messa
su dalla neonata Fondazione Teatro Garibaldi di Modica diretta dal sovrintendente
Giorgio Pace. Quattro personalità eterogenee - quattro modi diversi di interpretare
il jazz - riunite per la prima volta insieme esclusivamente per una serata pensata
per offrire un evento che testimoniasse una particolare attenzione, della stessa
fondazione, verso questa disciplina musicale. Sul palco un autentico supergruppo
formato Salvatore
Bonafede al pianoforte,
Fabrizio Bosso
alla tromba,
Piero Leveratto
al contrabbasso e
Roberto Gatto
alla batteria. Molte le attese del pubblico, accorso numeroso, in buona parte soddisfatte
da una performance all'insegna di un gradevolissimo mainstream arricchito dalla
classe e dalla professionalità dei quattro protagonisti.
Salvatore
Bonafede ha una volta di più dimostrato la profondità e la completezza della
sua arte pianistica plasmata e delineata nel tempo attraverso una proposta variegata.
La sua identità musicale ingloba, accanto alle notevoli doti di strumentista, la
capacità di sintetizzare magnificamente, nel suo lessico jazzistico, elementi propri
della storia musicale afroamericana ed aspetti della tradizione culturale della
sua Sicilia. Sei dei nove brani eseguiti sono di sua composizione, cinque gli inediti,
alcuni dei quali fanno parte di un nuovo cd, in uscita in questi giorni per l'etichetta
palermitana "Jazzeyes", inciso da Bonafede in trio con due musicisti siciliani
residenti da molti anni a New York: Marcello Pellitteri, batterista e
Marco Panascia,
contrabbassista.
Su questi sei brani, su due standard, "81" di Ron Carter e "What
is this thing called love?" di Cole Porter e su una composizione di
Fabrizio Bosso
"Dizzy's blues", chiaramente dedicata al grande Gillespie, si è dispiegata
l'esibizione del quartetto che ha evidenziato un discreto interplay non sufficiente,
però, a celare la natura occasionale e inedita dell' incontro. Nonostante questo
si sono comunque apprezzati le singolarità di ognuno dei quattro con
Piero Leveratto
che ha svolto il suo ruolo con grande sensibilità e generosità accanto ad un
Fabrizio Bosso
un po' costretto sulle dinamiche dettate da Bonafede; lui che è solito operare su
versanti più fluidi e contaminati.
Roberto Gatto
è svettato spesso in primo piano per via di certe sue esuberanze percussive bilanciate,
ad onor del vero, da raffinate delicatezze ritmiche e in qualche caso ha sopperito,
grazie alle sue peculiarità stilistiche, a occasionali impacci d'interazione.
Il quartetto ha esordito con un rifacimento di un classico di Cole Porter "What
is this thing called love?", reso in chiave moderna e in perfetta sintonia con
la cifra stilistica di Bosso, ma ad alzare il tono della performance è stata l'esecuzione
di "More Coverage" un inedito blues di Bonafede in prima assoluta, ispirato
alla famosa "Blue Monk" di Thelonious Monk. Il terzo brano "Planetarium"
ci ha introdotto alla scrittura lirica del pianista palermitano che ha emanato un'espressività
toccante resa ancora più magica dalle pennellature della tromba di Bosso e quando,
come è accaduto frequentemente nei successivi brani, è stato tutto il trio ad abbandonarsi
alla leadership di Bonafede allora si è realizzata un'invidiabile coesione di tutto
il quartetto. Pubblico entusiasta che ha chiesto il bis e il quartetto ha regalato
ancora un inedito del musicista siciliano "Freeway" anche questo in prima
esecuzione assoluta, brano che ha chiuso una serata tutto sommato riuscita con pieno
merito di chi tanto si è prodigato per la realizzazione della rassegna che porterà,
tra gli altri, sullo stesso palcoscenico del Teatro Garibaldi di Modica, il quintetto
dell'emergente Maria Neckam il prossimo 28 marzo, il trio di
Eddie Gomez
il 13 aprile e quello di Kurt Rosenwinkel il 7 maggio.
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
|
Inserisci un commento
© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.
|
Questa pagina è stata visitata 3.787 volte
Data pubblicazione: 20/02/2010
|
|