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           Luigi Cinque Hypertext Orchestra 
           Luna Reverse 
  
             
           My Favorite Records 2010 – 8034135080080 Distrib. EMI
  
           
           1. Masaba / Bahia   
           2. Phrygian Train Berlin 
           3. Luna Reverse  
           4. Improversus  
           5. Im Bizet    
           6. Sicilian Blue 
           7. Luna Reverse Reprise 
           8. African Time    
           
            
           Luigi Cinque - sax soprano, clarinetto 
contralto, clarinetto alto, pianoforte, tastiere, electronics, direzione, voce 
Fabiana Aleluia - voce 
Andrea Biondi - batteria, vibrafono, percussioni 
Mauro Di Domenico - chitarra 
Orlando Costa - pandeiro, quica, ganza, peneira, tambor dagua, 
caxixao 
Mauro Palmas - mandola, mandoloncello 
Salvatore Bonafede 
- pianoforte 
Armandinho - cavaquinho 
Alex Balanescu - violino 
Luizinho Do Gege - pandeiro, quica, ganza, peneira, tambor 
dagua, caxixao 
Gabriele Lazzartotti - contrabbasso 
Walter Rios - bandoneon 
Daniel Berardi - charango 
Eugenio Vatta - rhythmic samples 
Gianluca Ruggeri - marimba 
Paolo Damiani 
- violoncello 
Efren Lopez - rabab 
Laia Genc - pianoforte 
James Shenton - violino 
Katie Wilkinson - viola 
Nick Holland - violoncello 
Baba Sissoko - tama, talking drums 
 
 
 
A dirla tutta e subito, qui la Sicilia si respira a pieni polmoni e si ascolta a 
tutte orecchie, magari quella più orientale o quella più cosmopolita: la Sicilia 
"vera" custode del passato e attenta al futuro, quella zeppa di artisti maiuscoli 
e culla delle ibridazioni culturali d'eccellenza. Luigi Cinque è, per l'appunto 
siciliano. Non è un jazzista "puro" (tanto per utilizzare un termine, diciamo, da 
perbenisti), è un musicista che ha ben chiare le coordinate di ogni genere musicale 
che, in Luna Reverse, vengono masticate con particolare gusto per dare vita ad una 
fusione di sonorità organiche. Sin da Masaba/Bahia balza all'udito una costante: 
il vivo pulsare del basso che crea una linea ipnotica in crescendo, tanto da far 
vibrare vetri e suppellettili; e ciò mentre il cavaquinho, l'oud e la sorprendente 
voce di Fabiana Aleluia prendono la via dell'Islam che attraversa l'Africa magrebina 
per approdare in Brasile. Un biglietto da visita che ben spiega tutto il lavoro 
compositivo di Luigi Cinque. Ma le sorprese sono dietro l'angolo, come nelle 
venature ambient di Phrygian Train Berlin, giocata dal pianoforte di Sal 
Bonafede (anch'egli siciliano) che tesse le trame per il soprano del leader. 
Torna a occhieggiare al Maghreb che accarezza il Brasile non gigione con Luna 
Reverse e darbuka, caixa (Orlando Costa) rabab (Efren Lopez) in prima scena,con 
mandola e mandoloncello (Mauro Palmas).  
Si diceva che le sorprese non mancano e prova ne è Improversus con due 
pianoforti – di Bonafede e Laia Genc - e sax tesi a creare atmosfere 
notturne ben risvegliate dall'acuto violino di Alex Balanescu, maestro nel 
creare visioni e suggestioni senza pari. A riprova che la monotonia non alberga 
in questo disco è Im Bizet, variazioni sulla romanza "Il pescatore di perle" 
del grande compositore francese. Cinque riesce a creare un ponte spazio/temporale 
tra sonorità euro-africane e l'Argentina grazie ai ricami di Walter Rios 
al bandoneon. Un brano che si carica di tensione per mano delle percussive incursioni 
elettroniche incalzate dalla marimba di Gianluca Ruggieri. Vibrante ancora, 
torna il basso, contraltare per l'apertura del clarinetto alto suonato da Cinque 
in apertura di Sicilian Blue. Tira a lucido le note della title-track nella
Reprise, disegnando un corona di ambient-jazz-etno attorno ai tanti strumenti 
impegnati e ottimamente amalgamati. La chiosa finale spetta al Balanescu Quartet 
con African Time, sempre sotto il segno della naturale disposizione di scrittura 
di Cinque. Balanescu & Co. dimostrano, come sempre, l'assoluta padronanza delle 
metriche classiche ribaltandole, strapazzandole, liberando un crescendo parossistico 
che sembrerebbe sfociare nella migliore tradizione free, ma che resta solidamente 
ancorato a dei canoni di ordinaria, strepitosa, follia esecutiva. 
Luigi Cinque e l'Hypertext O'rchestra danno piena dimostrazione- ore rotundo 
- che è possibile creare proteiformi musiche, senza copiare e incollare straccetti 
qui e là, a casaccio, e dare vita ad un lavoro circolare, ben eseguito e capace 
di creare belle emozioni.  
 
Alceste Ayroldi per Jazzitalia 
 
 
 
 
 
 | 05/09/2010 |  Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio)  |  
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			Data pubblicazione: 26/02/2011
	  
 
 
 
	
  
	
		
		
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