Giorgio Gaslini The Complete Remastered Recordings on Dischi della Quercia
dischi della quercia (2013)
MURALES(1. Murales I 2. Murales II 3. Murales III 4. Murales IV) - 1976
Giorgio Gaslini Quaretto "live": Giorgio Gaslini, Gianni Bedori, Bruno Tommaso,
Andrea Centazzo
NEW ORLEANS SUITE(1. Appointment In New Orleans
2. Magnolias 3. Day Way 4. Ragazzine, vi prego ascoltare 5. Song For Diana 6. Crescent
City 7. Jazz At Lu Charlie's) – 1976
Giorgio Gaslini Quartet: Giorgio Gaslini, Gianni Bedori, Julius Farmer, John Vidacovich
FREE ACTIONS(1. I Movimento 2. II Movimento
3. III Movimento 4. IV Movimento 5. V Movimento) - 1977
Giorgio Gaslini, Gianni Bedori, Gianluigi Trovesi, Paolo Damiani, Gianni Cazzola,
Luis Agudo
GRAFFITI(1. Black Out 2. Soul Street 3. Ballo
Popolare Sui Navigli 4. Black Night Black Light 5. Tastiere 6. Mexico City Free
7. Alle Fonti Del Jazz 8. La Ballata Del Pover Luisin) – 1978
Giorgio Gaslini Sestetto Graffiti: Giorgio Gaslini, Gianni Bedori, Gianluigi Trovesi,
Paolo Damiani, Gianni Cazzola, Luis Agudo
SHARING(1. Simona 2. Four Lessons From The
Third World 3. Sharing 4. Ode To A Green Frisbee 5. Tango-Barcarola 6. Ow-Wah Blues)
– 1979
Giorgio Gaslini, Roswell Rudd
LIVE AT THE PUBLIC THEATER IN NEW YORK (1. Assalto
Al Castello 2. New York Song 3. Swing Low Sweet Charlie 4. Ballo Popolare Sui Navigli
5. Mediterranean Suite 6. Ricerca su "Free Actions" 7. Ricerca su "Mexico City Free")
- 1980
Giorgio Gaslini Quintet: Giorgio Gaslini, Gianluigi Trovesi, Gianni Bedori, Marco
Vaggi, Gianni Cazzola
ECSTASY (1. Ecstasy 2. Lonely Woman 3. Pensieri Del
Cuore, Avventure Della Mente 4. La Voce Del Mare) – 1981
Giorgio Gaslini, Eddie Gomez
FOUR PIECES (1. Composition N. 101 2. March 3. Love
Chant 4. Anbrax) – 1982
Giorgio Gaslini, Anthony Braxton
INDIAN SUITE (1. Indian Suite Parte I 2. Indian Suite
Parte II) – 1983
Giorgio Gaslini, Fabio Morgera, Claudio Allifranchini, Maurizio Caldura, Daniele
Di Gregorio, Giko Pavan, Paolo Pellegatti, Francesca Oliveri
MONODRAMA (1. Musica Verticale 2. Monodrama 3. Risposte
Senza Domande) – 1984
Giorgio Gaslini Octet: Giorgio Gaslini, Piero Leveratto, Fabio Morgera, Claudio
Allifranchini, Maurizio Caldura, Daniele Di Gregorio, Paolo Pellegatti, Francesca
Oliveri
SKIES OF CHINA (1. Skies Of China 2. Suite Lirica 3.
Esp 3) - 1985
Giorgio Gaslini New Quartet: Giorgio Gaslini, Claudio Allifranchini, Piero Leveratto,
Paolo Pellegatti
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L'opera di
Giorgio
Gaslini può senza dubbio considerarsi enciclopedica, non solo per numerosità
(circa cento album e migliaia di concerti in tutto il mondo) ma soprattutto per
importanza nel patrimonio culturale del jazz europeo. Il suo lavoro, mirato alla
fusione tra musica jazz e musica classica, ha offerto vere e proprie pietre miliari
che ascoltate oggi offrono ancora innumerevoli spunti verso un approccio contemporaneo
praticamente immortale. La CAM Records, attuale proprietaria della produzione dei
"Dischi della Quercia", label ceduta da Gaslini stesso nei primi anni Novanta alla
Soul Note del compianto Bonandrini, ha effettuato un notevole lavoro di rimasterizzazione
donando ulteriore lucentezza alle opere. Nel cofanetto qui presentato, vi sono undici
album che coprono i lavori di Gaslini pubblicati nel periodo che va dal
1974 al 1985,
ed è un prosieguo dell'opera integrale, già pubblicata, che invece copre gli anni
dal 1948 al 1973.
Gli anni trattati in questo cofanetto sono tra i più rappresentativi,
poiché è proprio durante gli anni Settanta che Gaslini si afferma unanimemente come
uno dei maggiori rappresentanti del jazz europeo oltre che come baluardo del jazz
in Italia dato che è stato il primo docente di jazz ad essere ammesso nei luoghi
"sacri" della musica colta (ndr. Conservatorio di S. Cecilia, 1972). In molti casi
l'opera di Gaslini può connotarsi anche per alcuni aspetti prettamente politici
(qui più lontani rispetto ad altri lavori precedenti) e questo anche perché hanno
nello stile, forse, quel senso di ribellione che naturalmente si presta a rappresentare
una contestazione politica la quale, a sua volta, assume a proprio emblema quella
musica. Una coincidenza probabilmente fortuita ma che ha naturalmente avuto il suo
corso anche considerando alcuni dei luoghi in cui Gaslini si esibiva. Come nel caso
dell'"Italian Jazz New Trends Festival", organizzato dai movimenti studenteschi
e dove, peraltro, sono stati eseguiti per la prima volta i primi tre movimenti di
"Murales" (1976). La suite per intero
è stata invece eseguita per la prima volta al teatro della Arti di Roma, il 5 gennaio
1976, sede quindi della registrazione contenuta nell'album. Questa stessa suite
è poi il passaporto per un festival jazz internazionale, quello prestigioso di New
Orleans dove Gaslini, accompagnato dal fido Gianni Bedori al sax e con l'innesto
di Julius Farmer alla batteria e John Vidacovich al contrabbasso propone "Murales"
e compone la "New Orleans Suite" (1976).
Altro risultato derivante dall'esperienza americana è "Free Actions" (1977):
l'inserimento di Trovesi che con Bedori duetta spesso in soli che nulla hanno da
invidiare a quelli dei colleghi americani, le percussioni di
Luis Agudo,
il contrabbasso di Paolo Damiani e il batterismo di matrice artblakeyana di
Gianni Cazzola,
consentono di spaziare tra una moltitudine di diverse dinamiche e cromatismi mantenendo
sempre saldo il continuum esecutivo. Stesso sestetto per il live, definito storico,
al Lirico di Milano e fissato nell'album "Graffiti" (1978)
in cui Gaslini ripercorre diverse esperienze avendo brani che richiamano l'America,
la poesia ed episodi del territorio milanese.
L'attività live offre ai musicisti la possibilità di incontrare molti colleghi ed
è così che l'incontro di Gaslini con il trombonista Roswell Rudd si consolida nell'album
"Sharing" (1979) dove i due suonano insieme
per la prima volta e dove, di conseguenza, si eseguono brani che rappresentano gli
aspetti comuni dei percorsi dei due artisti passando quindi dal blues, al jazz,
al free, al folk ed alla musica contemporanea. Il tutto diventa una base per entrambi
i musicisti che hanno così sperimentato ulteriori elementi creativi visibili nel
seguito della loro carriera artistica. Gaslini ripeterà successivamente l'esperimento
del duo anche con
Anthony
Braxton, "Four Pieces" (1982),
e con Eddie Gomez
"Ecstasy" (1981): forza espressiva, composizione
istantanea, lirismo, confronto senza barriere, per una ricerca che forse oggi potrebbe
sembrare esasperata ma che, di fatto, è da sempre l'unico modo per definire nuovi
confini.
Gli Stati Uniti hanno da subito accolto la musica di Gaslini in modo molto positivo
e prova ne è il "Live at the Public Theatre in New York" (1980)
che suscitò commenti di encomio sulle principali testate americane come il New York
Times e Downbeat in cui si sottolineava la notevole capacità solistica dei singoli
da un lato e la convergenza verso una coesione da band di primo livello dall'altro.
Ancora da esperienze live e dalla capacità di osservazione di luoghi e paesi di
cultura lontana dalla nostra nascono "Indian Suite" (1982)
e "Skies of China" (1985). Nel primo
caso si tratta della partecipazione allo Yatra Jazz Festival di Bombay e
del tour indiano proseguito poi a Nuova Delhi e Calcutta, nel secondo caso si tratta
invece di una registrazione della suite realizzata in studio con il quartetto dopo
la prima avvenuta al Teatro del Conservatorio di Pechino insieme a percussionisti
cinesi. Come consuetudine di Gaslini, l'approccio in forma di suite vede i musicisti
ampiamente liberi ma sempre mirando a suoni che definiscano in modo marcato l'identità
dell'autore come effettiva centralità dell'opera. Stesso ottetto di "Indian Suite"
è in "Monodrama" (1984) lasciato volutamente
per ultimo poiché dedicato da Gaslini alla memoria di Arrigo Polillo e perché la
composizione richiama in modo più esplicito quella fusion con la musica classica
ricollegandosi alla forma del melodramma, dall'overture al concertato finale.
Questa rilasciata dalla CAM è senza dubbio la migliore selezione che l'Italia (e
non solo) ha saputo produrre in quegli anni attraverso il genio di un musicista
totale, proprio come la musica da egli stesso così definita. E' altresì rilevante
come questa musica la si percepisca aderente al tempo in un modo simbiotico, si
avvertono quei tempi e l'evoluzione degli stessi tanto da rimanere, col senno di
poi, persino nel dubbio se la stessa musica sia stata un co-propulsore dei cambiamenti
sociali dell'epoca.
Altro elemento che emerge, scorrendo i nomi dei musicisti di quegli ensemble, ascoltandoli
e vedendo il loro status che ne è seguito, è come Gaslini non solo ha segnato un'intera
epoca del jazz di casa nostra ma ha anche assunto quel ruolo, esattamente come è
riconosciuto a Miles, di vero incubatore dei talenti nostrani. Unica pecca di questo
cofanetto è la dimensione ridotta delle copertine originarie (nate per LP) che non
consentono la lettura di molti testi.