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Dove si annida il jazz
di Franco Bergoglio


Claudio Malatini
Jazz
Montedit, 2009
http://www.montedit.it

Lucrezia De domizio Durini et al.
Giorgio Gaslini
Lo sciamano del jazz

Silvana Editoriale, 2008
http://www.silvanaeditoriale.it

Andrea Bernardini
Pop, rock, jazz e…
Guida all'ascolto consapevole
Bastogi, 2008
http://www.bastogi.it

Sempre più spesso si ha la fortuna di sfogliare un libro e di imbattersi nel jazz. Citato, raccontato, utilizzato per suggerire atmosfere: la musica nera costituisce sempre più un ingrediente della nostra vita culturale. Alcune recenti uscite editoriali confermano questa tendenza: la raccolta di poesie Jazz di Claudio Malatini mostra già dal titolo quale rapporto di ispirazione l'autore tragga da questo genere musicale. Vorrei essere musica/per defilarmi sotto i ponti/ e scivolare sino al mare,/ come un samba/ che agita le vesti/ e illumina i boccaporti/ prima di disperdersi nel cielo/assieme agli aquiloni. Ecco l'incipit della poesia che apre l'intera raccolta. Gli strumenti del jazz in particolare sembrano sollecitare alla fantasia dell'autore le metafore più riuscite: il suono sincopato/ di una fisarmonica/sul finir della domenica/è destabilizzante…mentre la tromba in sordina spegne l'aria di festa e il poeticamente magnetico sassofono ispira il verso forse più forte, quella canzone triste/ di un sax che suona in sordina/senza uno straccio di vita accanto.



A
nche il pianista, compositore e Direttore d'orchestra Giorgio Gaslini è stato oggetto di numerosi libri. Autore a sua volta di svariati volumi (il più importante Musica Totale, edito da Feltrinelli nel 1975 ha generato un certo rumore introducendo alcune novità programmatiche nel pensiero musicale) è una figura talmente ricca e variegata dal punto di vista artistico da prestarsi bene all'analisi approfondita di un libro-intervista o di una biografia ragionata. Questo libro però racconta un Gaslini diverso, dipingendo un ritratto più complesso e raffinato: lo si incontra nell'intreccio di questo fitto dialogo (più di una semplice intervista) con Lucrezia De Domizio Durini, vulcanico personaggio della arte contemporanea italiana, con un'attività sterminata nell'ambito della critica, della promozione, dell'editoria specializzata sia in Italia che in ambito internazionale. Durini porta avanti da anni la missione di continuare la diffusione del pensiero e delle opere di Joseph Beuys e dopo aver dedicato numerosi lavori all'artista tedesco ora la sua attenzione si volge a Giorgio Gaslini. Dall'intreccio tra queste personalità sono nati alcuni frutti: in primis una composizione di Gaslini, Il bosco di Beuys e successivamente questo libro intervista, dalla raffinata veste editoriale. Nel lavoro Lucrezia De Domizio Durini assembla, sul filo dei ricordi del musicista, un magazzino di attrezzi vari utili a capire il soggetto: immagini, ricordi, fotografie, brani di dialogo in presa diretta, anche una selezione di acquerelli che Gaslini dipinge da molti anni, quando torna dalle esibizioni sui palchi di tutto il mondo. E ancora l'autrice propone tesi sull'arte e interessanti riflessioni su intellettuali e artisti, naturalmente dell'amato Beuys sopra tutti. Beuys e Gaslini si avvicinano e si allontanano nella ricerca delle risposte, si legge nel pensiero introduttivo. Due artisti che per impegno sociale e politico non è peregrino associare. Questa magica volontà di ricerca e l'energia che scaturisce dalla musica che ne deriva fa parlare a proposito di Gaslini di sciamano del jazz di una musica che si fa terapeutica.

Genere completamente diverso per Andrea Bernardini che con il volume Pop, rock, jazz e…tenta di comporre una agile guida all'ascolto consapevole, come puntualizza il sottotitolo. La suddivisione adottata non è per generi, come ci si potrebbe attendere, ma taglia la musica seguendo un percorso originale, attraverso alcune tipologie che trascendono e oltrepassano i generi, come la figura del songwriter, quella dello strumentista-compositore e del compositore puro; o ancora le band e le voci. Un paragrafo a parte analizza la musica made in Italy. Una catalogazione innovativa che consente all'autore delle scelte discografiche decisamente non conformiste: si prenda ad esempio la prima categoria, quella del songwriter. A fianco di Cole Porter o di Jobim, classici rappresentanti delle scuole della canzone leggera statunitense e brasiliana, si trovano compositori in puro pop come Bacharach, magari accostati ad artisti difficilmente classificabili come David Bowie o Tom Waits. La parte degli strumentisti e compositori è dedicata pressoché interamente al jazz: si parte con la triade Armostrong-Ellington-Hawkins passando per Lester Young e Django Reinhardt per terminare poi con Keith Jarrett, unico contemporaneo presente in questa selezione. Nelle band l'autore si concentra sul pop-rock, a partire dagli imprescindibili Beatles; ma il jazz torna a farsi preponderante quando si parla delle voci: Billie Holiday e la Fitzgerald, Fred Astaire e Frank Sinatra rappresentano il lato più squisitamente commerciale della scuola americana di vocalists e poi Chet Baker e Janis Joplin, vertici esemplari di interpretazione e introspezione.
Le recensioni di questo bazar musicale sono stringate ma efficaci. Consigliato per chi voglia accostarsi contemporaneamente al pop, al rock e al jazz partendo da zero. Ma bisognerebbe essere un marziano in visita, per non aver ascoltato nulla di tutto questo…

Franco Bergoglio per Jazzitalia







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Data pubblicazione: 26/06/2009

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