Jazzitalia - Articoli: Gli esiliati del jazz
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

Gli esiliati del jazz
Tratto dal libro di recente pubblicazione

Jazz! Appunti e Note del Secolo Breve
pp.69-71
Costa & Nolan
Via Boscovich 44 - 20124 Milano
Tel 02.29402156
Fax 02.2047922
email: info@costaenolan.it
web: www.costaenolan.it


di Franco Bergoglio

Scarsissima considerazione ha avuto il tema dell'esilio in rapporto al jazz. Eppure guardando il film di Betrand Tavernier 'Round Midnight (1986) dovremmo almeno una volta chiederci cosa ci facevano tutti quei musicisti americani a Parigi. Tra i molti intellettuali e artisti americani fuggiti all'epoca delle persecuzioni maccartiste e stabilitisi in Europa, molti sono i musicisti di colore. Qui hanno trovato un maggior rispetto per la loro dignità umana e artistica, ma quasi nessuno di loro può essere considerato un profugo "politico". La ribellione della gente del jazz è individuale e corre sempre sul filo di un possibile disimpegno: una scontentezza di tipo esistenziale che può essere soddisfatta con una tournée come ambasciatore culturale degli Usa, con l'invito a suonare per la Filarmonica di New York o con migliori guadagni.
Se è vero che non ci sono esuli politici dichiarati, decine di jazzisti di vaglia si sono volontariamente allontanati dalla loro terra, che non li accetta. Si potrebbero interpretare come tali le permanenze europee di Sidney Bechet, Coleman Hawkins, Dexter Gordon e la più drammatica, quella di Bud Powell, esiliato volontario anche da se stesso. Gli esempi di musicisti che hanno preferito vivere in Europa sono così numerosi da meritare un excursus. L'America ripudia il jazz come arte mentre l'Europa la accetta e la incoraggia. Ha detto l'esule illustre Johnny Griffin: "L'Europa sta salvando il jazz e ha certamente salvato la mia vita" (Moody, 1993, p. 170). Questa e altre dichiarazioni d'amore/odio per l'America e per l'Europa sono contenute nel lavoro di Bill Moody dedicato ai musicisti americani espatriati. In Europa non c'è discriminazione razziale, i musicisti sono trattati come artisti, viene loro concessa la dignità e uno status, mentre nel loro Paese vivono (o sopravvivono) ai bordi del business, semiemarginati. Moody, musicista egli stesso, ha vissuto per anni in Europa e da questa esperienza ha tratto l'idea di indagare i motivi che hanno spinto all'emigrazione i suoi colleghi. Al termine del volume presenta una lista degli espatriati eccellenti e ne esce un quadro con circa un centinaio dei più bei nomi di jazzisti americani, che per discriminazione o motivi politici o perché schiacciati dalla inesorabile logica del profitto, hanno cercato la fuga dall'America.



I
l trombettista Art Farmer ha scoperto in Austria una vita meno assillata dal profitto; il cantante Jon Hendricks ha affermato sul pubblico: "Gli europei non vedono gli artisti neri come i figli degli schiavi, anche inconsciamente" (ivi, p. 170).

Tutto il volume sembra una risposta alle tesi di un critico autorevole come James Lincoln Collier, il quale si è sempre dedicato a contrastare il maggior grado di accettazione da parte europea del jazz, come di un mito perpetuato dalla sinistra (ivi, p. XVIII). La smentita all'assunto di Collier è lasciata alle biografie dei molti musicisti, anche bianchi, come il contrabbassista Red Mitchell, che ha abbandonato l'America dopo l'assassinio di Robert Kennedy e dopo aver svolto attività politica con le principali associazioni antisegregazioniste, per la più civile ed egualitaria Svezia; o come Phil Woods, il grande alto sassofonista che perentoriamente afferma:

"Ho lavorato con tre amministrazioni diverse nelle tournée del dipartimento di Stato, ma c'è sempre stata una strana dicotomia tra l'aver compreso che è un bene inviare il jazz come ambasciatore nel mondo e il modo in cui è trattato nel suo Paese. Quello di cui l'America ha bisogno è di una Voice of America per gli americani. Con l'eccezione della nostra gente, noi abbiamo educato il mondo intero ad apprezzare il jazz" (ivi, p. 109). Non è chiaro? Un altro sassofonista, Eddie "Lockjaw" Davis, mette fuor di metafora il concetto: "L'unica cosa che vuole questo Paese è spezzare la schiena al comunismo. L'America sobbalza e invia armi e aiuti ogni qualvolta un Paese sembri trovarsi sul punto di abbandonare la democrazia. (…) Ma l'arte, non la si finanzia mai" (ivi, pp. 100-101).

Se il jazz ha vissuto con sofferenza la scarsa considerazione in patria, per la musica creativa gli spazi negli anni Sessanta si sono progressivamente ristretti, passate le rivolte razziali e con la repressione armata delle Pantere Nere, i ghetti si sono trasformati in un deserto sociale e culturale.

Significativa è la storia della Pan African People Arkestra. La racconta uno dei fondatori, il pianista e compositore Horace Tapscott. Durante la sommossa di Watts la Arkestra era impegnata in un centro comunitario d'arte. Cercavano di impostare una azione educativa per i giovani di Los Angeles avvicinandoli alla musica. Nei giorni della sommossa suonarono all'aperto per riportare un clima di pace mentre infuriavano gli scontri.
Furono oggetto di una irruzione della polizia durante le prove, armi in pugno. Venne ordinato di smettere e, al rifiuto di Tapscott, l'ufficiale incaricato tira indietro il cane del suo fucile e grida: "Ho detto di fermare questa dannata musica!", a questo punto Tapscott chiede al complesso di sospendere, mentre la polizia abbassa le armi e procede a mettere in fila un gruppo di ragazze che stavano esercitando altre attività nel centro. Quando la polizia inizia ad andarsene il bassista, in segno di sfida, riprende a suonare, presto seguito dal resto della band, un brano dal sapore fortemente allegorico. Le disavventure della Arkestra sono molteplici. Dopo aver partecipato a un concerto di raccolta fondi per le Pantere Nere, Tapscott ricorda che tutti i musicisti coinvolti si trovarono spiati dall'Fbi (Saul, 2003, pp. 302-319).

Il problema di trovare ingaggi e un pubblico ricettivo ha riguardato in maniera massiccia l'avanguardia postfree: Anthony Braxton, la Art Ensemble of Chicago, Leroy Jenkins e molti altri si sono stabiliti in Europa, chi per periodi più o meno lunghi chi in maniera stabile, come Steve Lacy. Altri come Randy Weston si sono sistemati in Africa (Marocco, nel suo caso) alla ricerca di un contatto più autentico con la cultura panafricana.

Bill Moody The jazz exiles. American musicians abroad, Reno, University of Nevada Press.
Scott Saul Freedom is, freedom ain't. Cambridge, Harvard University press.








Articoli correlati:
25/11/2017

E' morto Jon Hendricks: Il grande paroliere e cantante jazz noto per aver sviluppato e divulgato in tutto il mondo il vocalese, si è spendo mercoledì 22 novembre nella sua casa di New York. Aveva 96 anni.

26/04/2014

Nero, free, di sinistra: introduzione: Il legame tra la musica jazz e la politica negli anni Sessanta. Perchè il jazz, in particolare quello etichettato come free, libero, funziona da pietra di paragone estetica per analizzare tout court l'arte del periodo? Perchè diventa uno degli emblemi riconosciuti dell'arte rivoluzionaria? (Franco Bergoglio)

23/01/2011

Hot Jazz and Cool Media: The musical Persuaders. "La pubblicità plasma una profonda simbiosi tra i frutti del consumismo americano e il jazz, campione riconosciuto della cultura del Paese." (Franco Bergoglio)

24/10/2010

Hot Jazz and Cool Media, il jazz nella società della comunicazione di massa. Attracverso l'analitico: "...appena varcato l'Atlantico nasce quel processo di fascinazione reciproca che interessa gli intellettuali e il jazz...Il jazz confrontato con la musica europea appare iconoclasta, eretico e altro ancora." (Franco Bergoglio)

26/09/2010

Hot Jazz and Cool Media, Il jazz nella società della comunicazione di massa: "Il mondo stava per lasciarsi alle spalle gli anni Cinquanta quando il poeta Attilio Bertolucci, dalle pagine di un noto rotocalco, si pose una domanda capace di innescare una fitta serie di correlazioni tra il jazz e il Novecento..." (Franco Bergoglio)

26/09/2010

Hot Jazz and Cool Media, il jazz nella società della comunicazione di massa. Highbrow and lowbrow. Ovvero: l'elefante e la tigre: "Sarebbe stimolante indagare a fondo sul come hanno maneggiato il jazz, nei suoi primi faticosi anni, altri "tipi" di intellettuali, rispetto a quelli usualmente interpellati appartenenti alle categorie dei fan e dei critici; potremmo cercare il jazz nelle pagine di filosofi, sociologi, storici, romanzieri, giornalisti di costume e così via." (Franco Bergoglio)

20/09/2009

I poeti del vocalese (Giuppi Paone)- Franco Bergoglio

20/08/2009

Miles live e in studio (Richard Cook)- Franco Bergoglio

26/06/2009

Dove si annida il jazz (Jazz - Giorgio Gaslini - Pop, Rock e Jazz...) (C. Malatini, L. De domizio Durini, A. Bernardini) - Franco Bergoglio

28/03/2009

Il suono in figure - Pensare con la musica (Giorgio Rimondi )

04/02/2009

Il secolo del jazz (Filippo Bianchi)

05/07/2008

Jazz! Appunti e Note del Secolo Breve. (Franco Bergoglio )

24/02/2008

Intervista a Fulvio Albano, sassofonista, arrangiatore e direttore del Festival di Avigliana: "Sono un musicista prima di tutto, vivo di e per la musica. il jazz è la mia musica, la amo profondamente. per me ha un significato che va al di là di possibili spiegazioni razionali...Secondo me il jazz incarna perfettamente la sintesi tra istinto e razionalità; è una musica che ti lascia ampia libertà creativa pur soggiacendo a un insieme di regole che la rende fruibile e comprensibile." (Franco Bergoglio)

17/08/2007

LEZIONI (storia): Be bop: il suono dello sfollagente: "E' la polizia che picchia sulla testa dei neri che ha ispirato il bop. Ogniqualvolta uno sbirro colpisce un nero con il suo manganello, questo maledetto bastone fa: Bop Bop!…Be Bop!… Mop Bop!. E il nero urla: Uoool Ya koo! Ou-o-o! e il maledetto poliziotto ne approfitta per continuare a picchiare: Mop!Mop! Be Bop! Mop!. Tale è l'origine del bebop; il ritmo dei colpi sulla testa del nero è passato direttamente nell'interpretazione che danno del beBop trombe, chitarre e sassofoni" (Franco Bergoglio)

28/04/2007

Jazz e Politica: Una città...jazz! Pavese, Mila, Gramsci & Co: Intellettuali e Jazzofili a Torino. (Franco Bergoglio)

29/11/2006

Too close for comfort (Smell Quintet)

18/10/2006

Jazz e Politica: La buona società. Il jazz e i pregiudizi degli inizi: "I migliori musicisti neri, quelli che non imbastardiscono la loro arte per piacere ad un pubblico più numeroso sono confinati nel ghetto e non hanno le stesse possibilità di avere contratti radiofonici, o effettuare incisioni discografiche, rispetto ai bianchi, e quindi la loro arte non riesce a farsi sentire" (Franco Bergoglio)

22/09/2006

Continua con un articolo sul pubblico del jazz, l'analisi del rapporto tra Jazz e Politica: "Il pubblico del jazz è cambiato costantemente nel corso della sua vicenda: come del resto è cambiata rapidamente la musica. Non solo: il pubblico è anche una fonte di conoscenza importante..." (Franco Bergoglio)

10/08/2006

Jazz e Politica: "Attaccato di volta in volta da destra, da sinistra, dai custodi della morale, dalla cultura "ufficiale", il jazz è sempre stato sottoposto a pressioni. Questo accade perché il jazz è il nemico mortale di ogni conformismo sociale..." (Franco Bergoglio)

16/04/2006

Jazz e Politica, la semantica del jazz: "...la musica come tutte le arti è una espressione compiuta e consapevole, il suo significato autoreferenziale non necessita di ulteriori costruzioni a posteriori: né da parte dell'autore né da parte della critica...(Franco Bergoglio)

11/04/2006

Jazz e Politica: "Le storie del jazz non si contano, come sono molto numerosi romanzi e racconti che si occupano a vario titolo di jazz. In molti di questi lavori è presente una messe di argomenti, dati, fatti, che opportunamente legata potrebbe costruire una affascinante avventura intellettuale... (Franco Bergoglio)

04/03/2006

Musica e politica, oggi?! A colloquio con l'etnomusicologo e sassofonista Jerome Camal, assistente alla Washington University di Saint Louis (Franco Bergoglio)

04/03/2006

Il Metasassofono: Introduzione ad una estetica jazz. "Il jazz unisce e congiunge fin dalle radici etimologiche del suo nome, che rimandano a illecite fornicazioni. Mescola le razze, le culture e le idee dietro il meraviglioso concetto che l'imbastardimento produce il bello..." (Franco Bergoglio)

08/10/2005

Jon Hendricks al Blue Note di New York: "...guardando artisti come Hendricks, ho realizzato che la musica ci mantiene vivi e se continuiamo ad abbracciarla e a partecipare attivamente, non affonderemo facilmente o velocemente..." (Rodney A. Suarez)





Video:
Bill Saxton Quartet "Fifty Six" (Johnny Griffin) Ueffilo Jazz Club - Gioia del Colle (Ba) 2010
Bill Saxton Quartet in "Fifty Six" (Jonny Griffin) , Ueffilo Jazz Club di Gioia del Colle (Ba) 31/01/2010, , Bill Saxton tenor & soprano...
inserito il 31/01/2010  da nickingos - visualizzazioni: 4024
Johnny Griffin Quartet at Vienne
Johnny Griffin Quartet: Jazz at Vienne, , Johnny Griffin - ts, Herve Sellin - p, Ricardo Del Fra - db, Jean Pierre Arnaud - dr, *1998...
inserito il 11/06/2008  da mati377 - visualizzazioni: 3214
JOHNNY GRIFFIN QUARTET-KATOWICE-01.02.2008
JOHNNY GRIFFIN QUARTET - Johnny Griffin-saksofon,Kirk Lightsey-fortepian,Reggie Johnson-kontrabas,Douglas Sides-perkusja...
inserito il 02/02/2008  da 66kosmos - visualizzazioni: 2880
Johnny Griffin solo
Tenor saxophonist Johnny Griffin soloing over an up tempo blues. Johnny Griffin - tenor sax, Ronnie Matthews - piano, Ray Drummond - bass, Kenny Washi...
inserito il 10/03/2007  da jazzster123 - visualizzazioni: 3728


Invia un commento


© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.


Questa pagina è stata visitata 8.763 volte
Data pubblicazione: 01/05/2008

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti