È piacevole e solare come il suo sorriso in copertina l'atmosfera che
percorre il cd di
Elisabetta
Guido Quello che c'è
in te, pop d'autore con influenze jazzy, funk e latin. Il disco nasce
per così dire a "sei mani", dalla collaborazione tra la vocalist pugliese, il pianista
jazz Paolo
Di Sabatino e il dj abruzzese Paolo De Iuliis.
Sempre da soli, una
sorta di «diario di un narcisista», è stato scelto dall'Associazione Fonografici
Italiani per essere inserito nella compilation "Midem 2005",
a rappresentare produzioni italiane al Mercato Internazionale del Disco di Cannes.
Nove le tracce del cd, per sette canzoni diverse, due delle quali,
Quello che c'è in te e
Sempre da soli, sono
presenti in due versioni (quest'ultima funky, ma la versione swing della title-track
avrebbe potuto essere più swingante davvero, forse è stata una scelta per dare compattezza
al disco quella di non renderla ancora più jazzy... magari dal vivo ci giocheranno
di più!). Entrambi i brani si avvalgono di due assoli della star
Fabrizio Bosso,
che s'inserisce con pertinenza stilistica sulla ritmica compatta e affiatata composta,
oltre che dal co-leader
Paolo Di Sabatino,
da Mauro De Federicis alle chitarre, al basso elettrico e contrabbasso
Marco Siniscalco e alla batteria Glauco Di Sabatino.
Il sound è quello delle produzioni acid jazz della metà degli anni
'90, in particolare Dirotta Su Cuba e Marina
Rei, per fare due esempi. Il che rivela però che i punti di riferimento originari
sono comunque black, soulful e d'Oltreoceano o d'Oltremanica (Incognito),
direi.
In Vita Senza Te
il sapore è più latino, con tocchi di chitarra flamenca e dell'evocativo suono del
Fender Rhodes. Dall'incipit parrebbe sulla stessa linea anche
La Mia Anima, che quasi
cita riffs à la Santana, per poi cambiare registro in un ritornello disco
‘70.
Elisabetta
Guido, bella e grintosa, una voce ambrata e piena da mezzosoprano, ha
una laurea in Giurisprudenza e un diploma in pianoforte, ed ha vinto la scorsa edizione
di "Lecce Art Festival" come solista, è direttrice del coro gospel A.M. Family e
collabora come vocalist e direttrice di coro con le produzioni di Rai1.
E l'amore per il gospel e la vocalità nera, smerigliata qua e là da lucenti
abbellimenti mediterraneeggianti (Pino Daniele docet!), si evince fin dalle prime
battute, specie nel brano Un Nuovo
Sole, a mio parere la traccia più riuscita insieme alla ballad
Senza Via D'Uscita, dove
Elisabetta dà prova di virtuosismi (il brano non sfigurerebbe su un disco di Giorgia,
anzi…), sebbene per il resto delle tracce il genere (pop) e la lingua (l'italiano)
in cui il lavoro è composto non siano sempre molto indicate per sottolineare le
potenzialità di
Elisabetta, che comunque si manifestano (bella estensione e intonazione,
forse qua e là indugia su una qualità vocale che intuba un po' il timbro, o sul
falsetto, come in Ama Più Che Mai)
e fanno venir voglia di ascoltarla anche su cd – visto che dal vivo
Elisabetta
vi si cimenta con sì buoni risultati – in contesti jazzistici (mentre in ambito
gospel ha già più d'un disco all'attivo), o magari proprio più sulla linea delle
sopracitate dolci ballads.
Michela Lombardi per Jazzitalia