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Onofrio Paciulli
Epoca
Four (2014)
1. Believe
2. You Go To My Head
3. Birth
4. My Happiness
5. Epoca
6. You and The Night and The Music
7. My Love and I
8. Enjoy
9. Old Devil Moon
Onofrio Paciulli - pianoforte Fabrizio Bosso - tromba (1, 4, 7) Rosario Giuliano - sax contralto (1, 4, 7) Guido Di Leone - chitarra Francesco Angiuli - contrabbasso Dario Di Lecce - contrabbasso Giovanni Scasciamacchia - batteria Fabio Delle Foglie - batteria
L'essere eccellente session-man, l'aver fatto parte di tanti combo e aver suonato
con opportuna dedizione il ventaglio sonoro del jazz in lungo e in largo, fa sì
che i risultati non possano che essere di pregevole fattura. Onofrio Paciulli
è un pianista che tiene ben a mente la lezione dei grandi, dei "Giganti" del jazz
e ne ha fatto tesoro, sia per la tecnica che anche per composizione e arrangiamento.
"Epoca" è il suo secondo album da leader e arriva a distanza di ben
(oggi come oggi si fanno dischi con intervalli parecchio più brevi) quattro anni
da "Musicopoli" e Paciulli ha voluto fare le cose curando anche i particolari,
praticamente allestendo due combo differenti con due ospiti di riguardo:
Fabrizio Bosso
e Rosario Giuliani.
Ma al di là degli ospiti, che contribuiscono con la loro professionalità e timbri
e colori personali, ciò che funziona è l'assoluto interplay che si crea tra gli
eccellenti professionisti pugliesi qui coinvolti.
Un disco che swinga dall'inizio alla fine. Paciulli guida i combos con magistrale
eleganza, con quell'occhio rivolto al miglior passato del jazz anche nelle composizioni
originali, come nel brano d'apertura "Believe" e in "My Happiness" (con
Giuliani che libera un assolo ardimentoso e veemente, ricco di cromatismi e slittamenti
melodico-armonici), che fanno venire a mente il sound delle grandi orchestre. Sonorità
che fanno capolino anche nella carezzevole ballad che dà il titolo all'album. Gioca
abilmente di rimpiatto con la chitarra di
Guido Di Leone,
dall'attacco incisivo, swing e drive fulminanti, precisione ineccepibile ed eccellente
padronanza degli accordi e uno straordinario gioco di linee melodiche ("You And The Night And The Music").
Le dita di Paciulli scorrono con autorevolezza – senza forzature - e altrettanta
delicatezza, capaci di creare una base ritmica ben elaborata, sempre melodica. La
sua nota è sottile più che appoggiata, con un tocco di grande scioltezza che rendono
ancor più godibile un lavoro dalla fresca eleganza.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 17/11/2014
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