|
Wolff/Angiuli/Fryland
Prelude
Your Favourite Jazz 2010 - Yjfcd 019
1. A Night To Forget
2. Luna di mezzogiorno
3. Wait A Minute
4. Casus belli
5. Prelude
6. Countdown
7. Acometano
8. Walt's Waltz
9. Neurotic Sunday
10. Lamma oss ej
Walter Wolff - pianoforte
Francesco
Angiuli - contrabbasso
Andreas Fryland - batteria
Quanto proviene dall'Europa jazzistica diventa sempre più interessante e smuove
quelle acque che, oramai, appaiono rese torbide dal modern mainstream, piuttosto
ripetitivo e creato più per un pubblico dal palato ingrassato che per amanti dell'improvvisazione.
La vena creativa nordeuropea, già da qualche tempo, ha intrapreso una strada del
tutto differente rispetto ad un certo jazz cristallizzato che parte dagli Stati
Uniti per ritagliarsi ampi spazi anche nel nostro Stivale. E per fortuna anche gli
italiani – solo alcuni, però – sono coinvolti in tale nouvelle vague con
produzioni, collaborazioni e composizioni di buon spessore. Ne è adamantina prova
il trio Wolff – Angiuli – Fryland che unisce le fredde terre del nord con
quelle assolate e marine della Puglia. Una sinergia più che proficua visti i risultati
di Prelude, album licenziato per la Your Favourite Jazz, anello della
Your Favourite Records, ottima etichetta danese fondata nel 2005 dal pianista
Lars Winther, dall'orecchio particolarmente attento e lungimirante.
Walter Wolff, tre decadi di vita non ancora compiute, pianista finlandese
sedente in Olanda che ha studiato privatamente nientedimeno che con
Brad Mehldau,
esperienza che ha notevolmente influenzato il suo tocco.
Francesco
Angiuli è un giovane contrabbassista di Monopoli, bella cittadina a
sud di Bari. Da sempre ha fatto della ricerca il suo "credo" ed ha studiato con
intensità, abnegazione e senso del dovere, intraprendendo tutte le strade e possibilità
e non per mettersi in mostra, ma per fare vere e sentite esperienze di vita musicale.
Dal 2006 studia e vive in Olanda, circostanza che gli ha consentito di suonare in
buona parte dell'Europa con crescente successo. Andreas Fryland, danese,
di anni ne ha ventisette e buona parte di questi passati con la batteria.
Prelude ruota intorno a composizioni di Wolff, che ne firma la metà, Fryland
una e Wait a minute invece è una prova di scrittura corale. A queste si aggiungono
Countdown di
John Coltrane
(dall'epocale album Giant Steps) saggiamente riscritta nel pieno rispetto della
cortina di suoni fast-tempo latori di un flusso continuo; Luna di mezzogiorno
di Bebo Ferra
(dall'album Mari Pintau, 2003), che ben si intona nel contesto lirico del lavoro
e dove traspare – forse per mano di Angiuli – una malcelata malinconia mediterranea.
Il trittico dei non originals si chiude (e chiosa anche il lavoro) con
Lamma oss ej di Carla Holmstrom, solipsistica esecuzione di Wolff di una dolce
nenia che sottolinea il fraseggio pesato del pianista finlandese.
La scrittura di Wolff è fresca, ben radicata nella tradizione, ma senza appoggiarvisi
sopra con stanchezza. A Night To Forget, brano d'apertura, descrive a chiare
lettere l'attaccamento per il trio standard, scevro da noiose ripetizioni, ben attento
ad alternare legato e staccato, senza pesare troppo sui muscoli. Gran senso delle
dinamiche, opportunamente cucite dal contrabbasso di Angiuli, brillante e rotondo,
moderno anche negli assoli, sostenuto a dovere da Fryland, puntuale e preciso, mai
invadente e che riesce a trasferire un suono corposo ed avvolgente, come nell'altalenante
metrica di Casus Belli, per esempio.
Venature di classicismo oscarpettersoniano, un virtuosismo – quello di Wolff
– elegantemente misurato, swingante calato in un palpabile interplay (Neurotic
Sunday, fra tutte) che rende ancora più bello questo interessante ed efficace
lavoro.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 2.420 volte
Data pubblicazione: 05/12/2010
|
|