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Vito Ottolino
Distanze
Digressione music (2016)
1. Celeste
2. Outstanding Journey
3. Distanze
4. Runnin' Home
5. Movie's Song
6. Finis Terrae
7. Brincadeira
8. Misunderstanding
9. Last Train Home
10. Lungo la strada
Vito Ottolino - chitarra classica, acustica, 12 corde Francesco Angiuli - contrabbasso Cesare Pastanella - percussioni
Ospiti:
Beppe Fortunato - tastiere (5) Felice Di Turi - batteria (8)
Non è facile mettere far entrare nello stesso crogiuolo la musica
della tradizione folclorica di mezzo mondo, la melodia italiana, il jazz calibrato
di marca europea.
Vito Ottolino mette al servizio le sue diverse corde alle sue stesse composizioni,
tutte ben architettate e appassionate. Dal fluire deciso, da songwriter d'antan
che si ascolta in "Celeste", in duo con le pastose e brunite corde di
Francesco
Angiuli, ai richiami all'Africa che risuonano nelle vibranti percussioni
di Cesare Pastanella in "Outstanding Journey", passando per il brano eponimo
che ci riporta a una fusion vellutata, ma non artefatta. Non v'è passaggio dove
non risuoni un epoca, una porzione di mondo: così anche in Runnin' Home, che ci
racconta mille storie con il suo up-tempo su strisce di arpeggi rinascimentali.
"Movie's Song" è slow, tanto quanto una carezza e si ascolta il decalage
di Ottolino, sempre impeccabile nel far risplendere ogni singola nota. "Finis
terrae" ci porta in quella terra di confine che è l'Andalusia: mischiando
il sostenuto e roboante ritmo spagnolo con le armonizzazioni arabe. Il viaggio di
Ottolino e sodali prosegue in America Latina con "Brincadeira" con il brillante
arpeggiare del leader corroborato dall'archetto di Angiuli. "Misunderstanding"
ci lascia riabbracciare la fusione di suoni con la melodia sempre svettante
tra gli assolo di Ottolino e il ritmo incalzato dalla batteria di Di Turi. L'unica
cover dell'album è affidata a
Pat Metheny
con l'immarcescibile "Last Train Home", padroneggiata solipsisticamente da
Ottolino. Segue lo stesso milieu "Lungo la strada" con un nuovo assolo di
Angiuli, che tiene a mente la melodia lasciando cantare le corde del suo contrabbasso.
Ottolino mette in mostra la sua esperienza, i suoi ascolti e rivela una penna abile,
arguta e storicamente attenta. E le sue chitarre sanno declamare perfettamente ogni
singolo verso.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 07/01/2017
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