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Mirko Signorile
Magnolia
AUAND (2012)
1. Viola
2. Come burattini
3. La rosa del deserto
4. Magnolia
5. E si aprirono le ali...
6. Il giro della testa
7. La danza del rivale
8. Racconti di fata
9. Autoritratto
10. Intorno a me
11. La villa bianca
musiche e arrangiamenti di Mirko Signorile
Mirko Signorile
- piano
Giovanna Buccarella - violoncello
Giorgio Vendola - contrabbasso
Fabio Accardi - batteria
Cesare Pastanella - percussioni
ospiti:
Marco Messina - elettronica su 1 e
4
Giovanna Carone - voce su 6
Auand Records di Marco Valente
via XXIV maggio, 40
70052 Bisceglie (Ba) Italy
tel&fax +39.080.3929215
mobile +39.347.6107026
e-mail:
feedback@auand.com
Mirko
Signorile, classe 1974, vista
la sua vasta esperienza in ambito nazionale ed internazionale, pur avendo superato
ormai da tempo il ruolo di "promessa", resta, ancor giovane, nel novero dei talenti
emergenti del jazz italiano.
A circa tre anni di distanza dal precedente "Clessidra", il pianista pugliese
arriva al traguardo del suo sesto album da leader, "Magnolia", alla guida
di una formazione singolare, con due strumenti ad arco - violoncello e contrabbasso
- ed il sostegno ritmico di batteria e percussioni.
Un ensemble atipico, ma funzionale alla ricerca espressiva perseguita da Signorile:
un lavoro non immediatamente etichettabile, nel quale la composizione e l'arrangiamento
– tutti i brani sono originali - prevalgono sull'improvvisazione, laddove il linguaggio
jazzistico rimane piuttosto sullo sfondo, denominatore comune – non troppo esibito
- tra i musicisti in campo.
Una musica spesso malinconica e sognante, dai toni intimisti, che nelle intenzioni
dell'autore rimanda ad un mondo di favola visto con lo stupore degli occhi di una
bimba; una ricerca melodica ed armonica più vicina alle suggestioni di una colonna
sonora che al jazz, con una dimensione evocativa e descrittiva, quasi "cinematografica"
dei brani musicali.
La reiterazione delle frasi musicali e l'ampia cantabilità di alcuni passaggi, spesso
vicini alla forma-canzone, sembrerebbe invocare - quasi pretendere - la presenza
di un testo e di una voce a completarne la struttura.
Nel suggestivo "Il giro della testa", vetta espressiva dell'album, compare
a sorpresa il fischio e la voce preziosa di Giovanna Carone che, valorizzando la
linea melodica, riesce a toccare le corde dell'emozione.
Il resto del lavoro si dipana in un serie di brani ben levigati, a tratti un po'
enfatici, che scorrono in maniera sin troppo fluida, ma che non riescono ad andare
oltre un gradevole ascolto senza troppi scossoni emotivi.
Roberto Biasco per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 16/06/2013
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