It's Time To Make A Change è il secondo
album a proprio nome del contrabbassista Maurizio Quintavalle, uscito nel
2008 per la Jazz Engine, a distanza di quasi
quattordici anni dal precedente Out Of Perspective. Dal classico packaging
e dalla grafica sempre accattivante che caratterizzano i lavori della label emerge
che Quintavalle è qui a capo di una formazione tutta pugliese, arricchita in due
brani dal soprano di Ottaviano e il piano di Lenoci, mentre il quartetto
base è formato dai sassofoni di Partipilo, dal piano di Signorile
e dalla batteria di Campanale, con il quale forma una ritmica di valore da
diversi anni.
A discapito del titolo, quasi di Colemaniana matrice, non c'è nulla di
particolarmente nuovo o ardito, ma Quintavalle, autore tra l'altro di tutti
i sette brani originali e anche produttore, dà vita ad un lavoro comunque moderno
e vivace che suona bene e si fa apprezzare.
L'inizio è subito fresco e brillante con il brano che dà il titolo all'album
in cui il quartetto dimostra di essere ben amalgamato: Partipilo e Signorile
duettano in fraseggi veloci e rutilanti, supportati perfettamente dall'incedere
sicuro del contrabbasso possente di Quintavalle e dalle dinamiche ritmiche
di Campanale. Anche nei momenti più lenti i brani non faticano a crescere
garantendo varietà e offrendo spunti interessanti sia negli interventi dei vari
solisti che nei contesti d'insieme, con una ritmica ben assortita e affiatata che
fornisce un tappeto sfruttato appieno.
Degni di nota sono anche i due brani in cui figurano i due ospiti: una
intensa Likely eseguita in trio, con il bel suono del soprano di Ottaviano
in primo piano, e una bella rivisitazione sempre in trio della Monkiana Bemsha
Swing, proprio in conclusione del disco, in quello che rimarrà il momento di
maggior sperimentazione e più riuscito dell'intero album.
Luca Labrini per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 09/01/2010
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