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Cettina Donato e Ninni Bruschetta
I Siciliani
Alfa Music (2021)
1. I siciliani
2. Le siciliane
3. Alcol
4. Preludio N. 1
5. Amico fragile
6. Amore segreto
7. Preludio N. 2
8. Amuri miu
9. Ninna nanna
10. Vorrei nuotare
Ninni Bruschetta - voce Cettina Donato - piano, percussions, arrangements Dario Cecchini - bass clarinet, soprano sax, baritone sax Dario Rosciglione - double bass, electric bass Mimmo Campanale - drums, percussions
B.I.M. orchestra:
Marcello Sirignano - Mario Gentili: violino Andrea Domini - viola Giuseppe Tortora - violoncello
Celeste Gugliandolo - vocal on track 2
"I Siciliani" è un omaggio al poeta, scrittore, attore
e regista siracusano Antonio Caldarella, morto nel 2009 a soli cinquant'anni.
Nei versi del poliedrico artista, nativo di Avola, si mescolano ironia e disincanto,
romanticismo e critica sociale, magari stemperata da immagini caricate ad arte e
tratte da osservazioni specifiche sui comportamenti, sulle abitudini dei corregionali,
con una visione allo stesso tempo affettuosa e problematica. Autori di questo tributo
sono l'attore Ninni Bruschetta, noto al pubblico televisivo per la partecipazione
a "I bastardi di Pizzofalcone", "Distretto di polizia" e ad altre
fiction di successo e Cettina Donato, pianista e direttore d'orchestra, famosa
per le sue collaborazioni in campo nazionale ed internazionale. Per realizzare l'opera
si sono adoperati in tutto nove strumentisti + una. Ad un quartetto formato da un
personaggio estroso come il sassofonista Dario Cecchini, anima dei Funk off,
e da una coppia affidabile al basso e alla batteria, come quella composta da
Dario Rosciglione e
Mimmo Campanale,
oltre, ovviamente a Cettina Donato a pianoforte, direzione e arrangiamenti, è affiancata,
infatti, la B.I.M. orchestra con due violini, viola e violoncello, più una
cantante, Celeste Gugliandolo, ospite in un solo brano.
Il taglio scelto per realizzare questo disco, che proviene da uno spettacolo portato
in giro per i teatri dai due titolari dell'impresa, è quello di corredare i testi
poetici con il jazz e con altre sonorità di impronta mediterranea, in un riuscito
intreccio fra la parole e la musica. La voce di Bruschetta, ben caratterizzata nell'inflessione
dialettale, personale, inclinata verso i toni bassi, dotata di forte peso evocativo,
sussurra i versi, o li dispiega con maggiore enfasi, attraverso una recitazione
che va diritta dentro i testi, penetrando fra le loro pieghe per svelare le intenzionalità
di chi li ha scritti e in questo modo far conoscere e comprendere la statura artistica
di Caldarella. In qualche momento la recitazione diventa canto, sollecitata dalla
musicalità della metrica usata dal poeta siculo. E' un canto che nasce pure da una
urgenza espressiva, dalla necessità di sottolineare determinati sentimenti o sensazioni
in maniera marcata.
Cettina Donato guida con autorevolezza il nonetto, e si riserva due preludi, che
si intersecano fra i brani parlati-cantati, in cui riprende le pecurialità del messaggio
poetico, nella forma, nello stile, del suo jazz molto melodico e armonicamente prezioso.
In effetti questo tipo di operazione presenta sovente il rischio di una scollatura
fra le liriche e l'accompagnamento musicale. In questa circostanza, invece, tutto
fila per il verso giusto (è il caso di annotarlo). C'è una pregevole sincronia fra
la voce e la band, amalgamata a dovere di suo.
Va dato merito a Ninni Bruschetta, amico fraterno di Caldarella, di aver voluto
convintamente sostenere questo progetto, ottenendo l'adesione competente ed entusiasta
di Cettina Donato e di aver lavorato tutti insieme con una grande passione per presentare
le poesie unite a temi e a suoni pregevoli, certamente adatti al materiale letterario
scelto.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 14/11/2021
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