Intervista con Antonio Tosques
14 luglio 2007
Testo di. Eva
Simontacchi
Fotografie: di repertorio di Antonio Tosques
Chitarrista poliedrico ha suonato in diversi contesti musicali passando
dal rock al blues al funky al jazz alla musica leggera. Nel
'92 partecipa come finalista al Roma Jazz Fest
per giovani emergenti al Foroitalico con l'Antonio
Tosques Quartet. Dal 1994 al
2000 si esibisce nell'ambito della musica leggera
suonando con Francesca Alotta, Jo Squillo, Irene Fargo partecipando
anche a trasmissioni televisive come "Domenica in" nel maggio del
'95 con Francesca Alotta. Dopo questa
parentesi si dedica completamente al jazz e musica improvvisata suonando e collaborando
con: Bob Mover,
Robert Bonisolo,
Marco Sannini,
Massimo
Manzi,
Paolino
Dalla Porta,
Pierluigi Balducci,
Kile Gregory,
Paolo Birro,
Ernst Rijseger,
Luciano Biondini, Tom Kirkpatrick,
Rachel Gould,
Mia Cooper, Key Jay Forrest, Cristal White, Brian Horton,
Kelvin Sholar, Az Shi Osada.
E'
fondatore, insieme al pianista Marco Contardi, del gruppo ArtJazz
Quartet che è risultato, nel luglio del 1999,
fra i tre vincitori del concorso Nazionale di Musica Jazz comune di Baronissi
sezione professionisti, con la giuria presieduta da Giovanni Tommaso,
classificandosi al secondo posto. Nel giugno 2002
viene selezionato al concorso "Premio
Massimo Urbani"
e, sempre nello stesso anno, viene selezionato al 4' Concours International de
Soliste de Jazz di Montecarlo dove partecipa e si classifica 3° riscuotendo
gli elogi della giuria specializzata. Nell' estate del
2003 vince con l'Artjazz Quartet il prestigioso concorso internazionale
di Jazz "Barga Jazz" (Toscana). E' finalista nell'ottobre del
2006 al concorso internazionale di Jazz per gruppi
di Granada (Spagna). Collabora attivamente con il bassista
Pierluigi
Balducci sia per quanto riguarda l'Artjazz Quartet
che per il "Balducci Ensemble". Molto attivo nella didattica insegna
presso: l'Università
della Musica di Roma, Non solo Jazz scuola di musica di Foggia e Accademia
di musica "La Stravaganza" di Corato(Ba).
Eva Simontacchi:
Parliamo subito del tuo album "Synopsis",
un progetto portato avanti con il quartetto a tuo nome "Antonio
Tosquest Quartet", (Dodicilune
2007) con
Bob Bonisolo,
Pierluigi
Balducci e
Mimmo Campanale.
Si tratta del primo album a tuo nome, e personalmente lo trovo un album molto interessante,
con sonorità jazz moderne, e delle ottime proposte a livello compositivo. Ci racconti
la storia di questo primo album a tuo nome?
Antonio Tosques:
Era da un po' che pensavo di pubblicare un disco a mio nome. Ho sempre cercato di
comporre quotidianamente perché ritengo vada di pari passo con lo studio dell'improvvisazione.
E, nel momento in cui ho trovato la produzione grazie a Gabriele Rampino
della Dodicilune,
ho deciso di farlo. E' stato poi naturale per me scegliere i miei compagni di viaggio
perché oltre ad essere dei grandi musicisti, siamo legati da una profonda amicizia
soprattutto con
Pierluigi
Balducci con il quale collaboro da diverso tempo nei suoi progetti.
La musica da me composta ha potuto cosi trovare una via facile nell'esecuzione.
Nella ritmica rilassata e con il giusto groove di
Mimmo Campanale
e, Robert, per quanto riguarda l'esposizione dei temi e dei soli, ha capito
subito la direzione che si doveva prendere da grande musicista!
E.S.: Le liner notes nel tuo album sono di
Paolo Fresu,
che si è espresso con commenti molto positivi. Che effetto ti ha fatto leggerli?
A.T.: Beh quando si ricevono apprezzamenti da un
musicista di tale levatura non può che far piacere… Le sue belle parole mi hanno
dato davvero una grande carica.
E.S.: Qual è la tua ricerca nella musica?
(Cosa ricerchi principalmente?)
A.T.: Quel che cerco ? non saprei … so che è un
bisogno costante e quotidiano..cerco di entrare in contatto con la persona che sono,
di migliorarmi, di correggere le cose che non vanno e godere di quelle che al momento
mi fanno stare bene. Credo che sia quello che ogni essere umano che ha passione
per il suo lavoro, cerca di fare. Per me la musica fondamentalmente deve essere
basata sull'onestà, nel senso che essendo un riflesso di ciò che sei è auspicabile
che rifletta senza troppe elaborazioni la propria personalità. Faccio in modo che
ciò che voglio esprimere sia il più vicino possibile a me stesso.
E.S.:
Stai sicuramente lavorando su di un progetto nuovo…. Hai voglia di parlarcene?
A.T.: Sto pensando a qualcosa ma per adesso sto cercando di portare avanti
questo progetto. Ritengo sia doveroso dedicare tempo ad ogni singolo progetto piuttosto
che farne tanti con il rischio di non riuscire a seguirli.
E.S.: Un sogno nel cassetto…..
A.T.: Il mio sogno in un certo senso lo sto vivendo
perché vivo del lavoro di cui ho grande passione e rispetto cioè suonare e insegnare
anche se capitano periodi difficili.. spero di continuare a sognare in questo senso
cercando di impegnarmi e migliorarmi sempre di più
E.S.: Un tuo commento sulla cultura musicale
in Italia. Secondo te gli artisti emergenti che hanno veramente qualcosa da dire
e nuova linfa da aggiungere al panorama musicale italiano vengono aiutati o compresi?
Quanto può essere secondo te difficile riuscire anche solo a farsi ascoltare?
A.T.: La cultura musicale in Italia è molto cresciuta
questo è dovuto soprattutto alle tante scuole che sono nate negli ultimi anni ma
anche ai tanti Festival e rassegne che ci sono. Per quanto riguarda la possibilità
di farsi conoscere e farsi strada i canali sono anche qui migliorati grazie ai tanti
concorsi che ci sono per giovani musicisti e non. Il problema di fondo resta la
possibilità di poter lavorare poi in modo più o meno costante. Questo dipende da
tanti fattori. Promozionali, manageriali ecc.
E.S.: Che dischi stai ascoltando in questo
periodo (gli ultimi 3 mesi)?
A.T.: Sto ascoltanto "Earth
Tones" di Peter Bernstein, "Apparitions"
di Adam Rogers due chitarristi che, anche se molto diversi, mi piacciono
molto. Sto riascoltando per l'ennesima volta Giant steps-Coltrane
(il che non fa mai male)…. ma poi ascolto tanta altra musica. In effetti sto
ascoltando in questo periodo anche Fred Hersch bravissimo pianista..
E.S.: Ti occupi anche di docenza e sei
insegnante di strumento in tre diversi istituti. Ci vuoi parlare di questa tua attività?
A.T.: Sì. Insegno presso UM di Roma, l'accademia
di musica "La Stravaganza" di Corato e presso la scuola "Non Solo Jazz" di Foggia.
L'attività di insegnamento, oltre ad essere una grande passione per me, è anche
una fonte di crescita. L'essere a contatto con i ragazzi è davvero stimolante sia
sotto il profilo strettamente tecnico e musicale che sotto il profilo umano. La
cosa che però mi interessa di più, al di la del puro aspetto tecnico, è cercare
di far entrare in contatto ognuno di loro con il proprio mondo interiore e cercare
di capire ciò che si vuole realmente dalla musica. Lo studio della musica è importante,
l'aspetto tecnico favorisce l'acquisizione della padronanza necessaria sullo strumento
ma poi se non c'è altro si rischia di rendere il tutto sterile
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Data pubblicazione: 09/12/2007
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