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Nonostante l'abbia abbandonata da tempo, la sua anima sarda si sente tutta.
E non solo per l'inequivocabile argot che contraddistingue il titolo "Nasciri".
Vi è un lavoro di ricerca di gran peso, alimentato
dalla presenza di un altro grande studioso e ricercatore – oltre che ottimo musicista
e compositore – Stefano Battaglia. Il quartetto è completato da
Giulio Corini
al basso e Fabrizio Saiu alla batteria.
Un percorso intimista, unica la via di pensiero compositivo seppur tutti
e quattro hanno contribuito – in egual misura – nella realizzazione delle nove tavolozze
musicali che formano Nasciri.
L'overture spetta alle sollecitazioni ayurvediche di
Circles. Ipnotiche tessiture tramano
Francesco Saiu
e Corini
in Palindroma che libera le divagazioni melodiche
di Battaglia.
L'eloquio minimale caratterizza anche Sogno.
Ciò anche grazie alla rarefatta energia melodica di Fabrizio Saiu che sa
tendere e tenere le ricercate linee melodiche e le improvvise fughe di Battaglia
ben entro le giuste righe.
Istudiu: omen nomen. Il leader ed il pianista
milanese studiano e si studiano. Si affrontano con dolcezza, prima in solitudine
e poi con Corini
e Fabrizio Saiu.
I quattro ricercano il suono, i suoni. E ciò evidenzia quel radicale minimalismo
tormentato che caratterizza anche Nasciri, dall'ampio
spettro sonoro.
Le note smorzate, gli accenti poco evidenti e gli impercettibili movimenti
armonici, strutturano il ventaglio di sensazioni che anche il
Diciannovesimo Gradino trasmette.
Battaglia non è mai scontato. Lo spettro della
sua espressione è sempre ampio, anche nelle reiterazioni crepuscolari o negli ostinati
contrappuntati da
Corini e Fabrizio Saiu (Danza
Trasfigurata), ovvero nella scioltezza delle armonie evansiane di
Galana o nelle note impressionistiche di
Linas.
Nasciri sarebbe un'ideale colonna sonora per un film ambientato in una
campagna, sarda? Francese? Forse l'una e l'altra. Forse surreale. Stille di Satie
vi sono…
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 28/09/2008
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