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Un incontro tra cinque musicisti italiani e un russo che tutti insieme
hanno voluto siglare come una Europe Connection e poi di seguito questo cd,
Way Out, per la
Dodicilune di Lecce,
il tutto racchiuso nell'elegante digipack di base bianca che di solito contraddistingue
le produzioni discografiche di questa etichetta. Sei musicisti che focalizzano il
loro esprimersi su un background musicale assolutamente accattivante perché impreziosito
da un gusto per l'estetica musicale che indubbiamente aiuta e invita all'ascolto
di quello che è il loro jazz, un percorso moderno ma ragionato attraverso ritmo,
interplay, suoni raffinati, improvvisazione e quant'altro si possa aggiungere. E
durante l'ascolto ci si rende effettivamente conto di come la cosiddetta connessione
sia realmente ben avvenuta e soprattutto ben riuscita in otto tracce di cui sette
originali e una, la traccia n.6, Ana Maria,
firmata da
Wayne Shorter.
Sei musicisti che rispondono ai nomi di
Alberto
Parmegiani, chitarra,
Gaetano Partipilo,
alto sax, Francesco Lomangino, flauto, sop/ten sax,
Luca Cacucciolo,
piano, Yuri Goloubev, bass e
Gianlivio
Liberti, batteria. Dialoghi fittissimi e varietà di atmosfere con frasi
musicali ora veloci ora delicate affidate a turno alla notevole espressività del
sax di
Partipilo che si contrappone al fascino instancabile delle sonorità
chitarristiche di
Parmegiani
indubbiamente simili a quelle dell'astro vivente della sei corde e di tutte le sue
derivate, tal Pat Metheny. Ma non finisce qui perché al buon risultato finale di
questa produzione concorrono anche il lirismo del flauto di Lomangino, il
pianismo di
Cacucciolo, che sa dare insieme peso ed estro e l'impeccabile sezione
ritmica con
Liberti e Goloubev.
E' un jazz quindi europeo in cui si intravede una comunque certa colorazione
mediterranea che viene a galla in vari punti ma risulta molto evidente nel tema
della traccia n.5, Lontano, e che si spinge
ancora più a sud con la riuscita interpretazione della composizione di
Shorter. I sei mostrano sfaccettature raffinate e ricercate nelle atmosfere
soft di brani come Parisien Episodi II e
Psicomagia a gò gò mentre risultano coinvolgenti
in altri in cui il ritmo si fa incalzante e sostenuto come nell'iniziale
Joy o in Eugenia's Steps
e chiudono con un brano di puro jazz, Luca's Mood.
Cos'altro chiedere o attendersi da questa connessione? Che abbia un seguito!
Per non sprecare quanto di buono l'esperienza ha già evidenziato.
Giuseppe Mavilla per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 16/03/2008
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