Jazzitalia - Articoli: Intervista a Fabrizio Savino
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�

Intervista a Fabrizio Savino
aprile 2016
di Nina Molica Franco

Fabrizio SavinoFabrizio Savino
click sulle foto per ingrandire

Chitarrista raffinato e di grande talento, Fabrizio Savino ha da poco pubblicato per l'etichetta A.MA Records, con il sostegno di Puglia Sounds Record, il suo terzo album da leader, "Gemini". Incuriositi dalla sua musica, proviamo a conoscerlo un po' meglio...

Musicista, compositore, chi è Fabrizio Savino?
Fabrizio Savino è un essere umano innamorato della ricerca, del pensiero, della passione, delle emozioni, delle vibrazioni, di ciò che è vita, che circa vent'anni fa ha deciso di accompagnare la sua vita con la musica

Il titolo dell'album, Gemini, cosa rappresenta?
"Gemini" è una sorta di viaggio nella centralità delle emozioni. Viene dopo un mio percorso di maturazione e di ricerca interiore che mi ha portato a confrontarmi con gli opposti in ogni forma.



Come nasce questo trio?

Il trio nasce da un rapporto di amicizia e collaborativo con i musicisti che lo compongono (Luca Alemanno al contrabbasso e Gianlivio Liberti alla batteria). Con loro ho avuto l'opportunità di suonare molto dal 2014 al 2015 e ciò a fatto si che si affinasse il suono d'insieme e naturalmente siamo arrivati a realizzare "Gemini" insieme.

Cosa significa per te "fare musica"?
Domanda molto bella e anche molto complessa per dare una risposta esaustiva. Diciamo che quando ho conosciuto "la musica" all'età di quattordici anni ne sono stato totalmente travolto. Da lì ho iniziato a suonare la chitarra e, per fortuna, la suono ancora. "Il fare musica" è sempre in constante evoluzione, varia a seconda del periodo. Il comune denominatore sta nella maturazione e crescita come uomo in relazione alla natura che ci ospita e alla società in cui ognuno di noi vive e di cui fa parte. Una sorta di guida alla vita.

Come nascono le tue composizioni?
Nascono dopo un percorso di emozioni ed esperienze di vita. Ogni brano è un quadro che descrive me stesso e, come l'arte della pittura in genere, lascia anche libera interpretazione emozionale ad ogni osservatore o ascoltatore.

Come definiresti la tua musica?
Passionale, elegante, descrittiva e sincera (o almeno ci provo)

Quando e come sei approdato al jazz?
Mi sono avvicinato e poi innamorato del jazz durante i miei anni di studi a Roma. Entrando sempre di più nello studio della musica ho iniziato, per esigenza dei corsi che seguivo, ad ascoltare e studiare il jazz. Ed è stato con Miles Davis con il brano So What (precisamente il primo brano e assolo jazz trascritto e studiato) a capire che volevo cercare di esprimermi con un linguaggio capace di non fermarsi solamente nell'estetica della musica, ma capace di scavare in maniera profonda nelle emozioni.

Quali sono i tuoi riferimenti stilistici?
Ce ne sono tantissimi. Diciamo che Miles Davis, Jimi Hendrix, John Scofield, Kurt Rosenwinkel, Igor Stravinsky sono ancora oggi dei punti di riferimento per ciò che riguarda la visione del suono d'insieme.

Qualcuno con cui ti piacerebbe suonare
Joshua Redman, Jeff Ballard, Aaron Golberg, Enrico Pieranunzi, Ali Jackson, Emmanuel Bex, Terence Blanchard e tantissimi altri per quanto riguarda le star del jazz mondiale. Inoltre con tanti artisti giovani del panorama jazzistico italiano come Alessandro Lanzoni, Claudio Filippini, Enrico Morello e tanti altri ancora.

Cosa c'è scritto nel tuo futuro più immediato?
Sicuramente continuare a suonare Gemini in giro per il mondo. Ho intenzione di vivere per brevi periodi in più capitali europee per conoscere nuovi musicisti ed assorbire nuove energie che mi possano portare alla realizzazione di un nuovo progetto. Inoltre sto lavorando ad un progetto in guitar solo che spero un giorno di poter registrare.







Articoli correlati:
29/03/2020

Multi-style Exploration of a Jazz Thing (Gaetano Partipilo Boom Collective)- Alceste Ayroldi

28/03/2020

I Can See Home From Here (Luca Alemanno)- Alceste Ayroldi

21/02/2016

Roccella Jazz Festival - II Edizione Jazzy Christmas: L'evento più importante del festival calabrese è stato il concerto del trio di Ches Smith con Mat Maneri e Craig Taborn...composizioni di intensa bellezza, complesse e articolate, che nelle mani di questo trio danno risultati eccelsi..." (Vincenzo Fugaldi)

08/11/2015

Unconditioned (Alessandro Campobasso)- Alceste Ayroldi

28/12/2014

Fabrizio Bosso Quartet & Paolo Silvestri Ensemble - Swinging Duke: "Se l'obiettivo era mandare in visibilio il pubblico, ecco che la combinazione dei tre elementi ha assolutamente raggiunto il suo scopo." (Nina Molica Franco)

25/05/2013

Quattro chiacchiere con...Fabrizio Savino: "Ciò che desidero dalla musica, e di riflesso anche dalla vita, è una serenità espressiva." (Alceste Ayroldi)

23/02/2013

Aram (Fabrizio Savino)- Alceste Ayroldi

17/02/2013

A Day Will Come (Dino Plasmati Open Jazz Quartet)- Giammichele Taormina

20/01/2013

Suggestions From Space (Rino Arbore Quartet)- Alceste Ayroldi

28/10/2012

Quattro chiacchiere con...Davide di Chio: "Bellezza è semplicità, ricerca dell'essenza del suono, sintesi del linguaggio musicale..." (Alceste Ayroldi)

01/05/2012

Sweet Wind (Rino Arbore Quintet)- Enzo Fugaldi

20/11/2011

Room Of Mirrors (Kekko Fornarelli Kube)- Alessandro Carabelli

06/11/2011

Living in a movie (Eugenio Macchia) - Enzo Fugaldi

06/03/2011

Plays Metheny (Decorato, Liberti, Roverato meet Emanuele Cisi)- Rossella Del Grande

27/11/2010

Kenny Barron, uno dei tanti fenomeni della grande rassegna di Todd Barkan, ha fatto il pieno al Dizzy's Club di New York: musica intensa, trascinante ed eccitante. Per l'After Hours, si esibisce il pianista italiano Eugenio Macchia con il suo trio: una nuova possibilità per il Songbook Americano: i brani sono stati eseguiti con una intensità mozzafiato, in perfetto tono e senza orpelli. (Roberta E. Zlokower)

08/11/2009

Metropolitan Prints (Fabrizio Savino Quintet) - Alceste Ayroldi

16/03/2008

Way Out (Europe Connection)







Inserisci un commento


© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.


Questa pagina è stata visitata 1.697 volte
Data pubblicazione: 04/06/2016

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti