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Dino Plasmati Open Jazz Quartet
A Day Will Come
FareLive Records - FL 012 - 2012
1. 59th Street (D. Plasmati)
2. A Speciale Day (D. Plasmati)
3. A Day Will Come (D. Plasmati)
4. Inside (D. Plasmati)
5. Here's That Rainy Day 8 (L. Van Heusen/J. Burke)
6. Borderlines (M. Jacobsen)
7. Sugar's (M. Nisi)
8. Killer Wine (D. Plasmati)
9. The Nearness Of You (H. Carmicael/N. Washington)
Dino Plasmati
- chitarra
Martin Jacobsen - sax tenore
Luca Alemanno - contrabbasso
Marcello Nisi
- batteria
Un curriculum ragguardevole, decine di dischi incisi, collaborazioni illustri
(Steve Grossman, Evan Parker, Randy Brecker
e Paolo
Fresu tra gli altri), e infine meritatissimi risultati ottenuti
sul campo appartengono di diritto al prestigioso carnet costruito negli anni da
Dino Plasmati.
Mai pago dei propri obbiettivi il quarantenne chitarrista di Matera raggruppa a
sé un Open Jazz Quartet decisamente all'altezza della sua già indiscussa
visibiltà di performer.
In questo "A Day Will Come" registrato insieme a Martin Jacobsen,
validissimo sassofonista franco-danese dalla straordinaria caratura narrativa e
ad una ritmica generosissima completata da Luca Alemanno e
Marcello Nisi,
Plasmati firma la maggior parte del repertorio presente, caratterizzato da un "animo"
speziato, intrigante, cospicuo di colorazioni dalla splendente lettura dei contenuti.
Il coinvolgente incedere di "59th Street" dimostra immediata tutta la carica
emotiva che esplode nel turnaround ritmico del tema, esposto con rara limpidezza
da un partner come Jacobsen che ben conosce "la materia urbana" del comunicare.
Dal piglio latin ma con una carica swing assai istintiva è la successiva
"A Special Day" dove Jacobsen emerge in fluidità discorsiva e fraseggio invidiabile.
Ma qui lo scettro è in continuo divenire, quasi fosse un passaggio di testimone
in una staffetta velocissima tra il sassofonista e gli affascinanti expolit chitarristici
di Plasmati.
Occhio poi a "Inside", moderno bop che si svincola in un mood muscolare e
imprendibile mentre "Killer Wine", tra divertenti "stop & go" come del resto
alcuni momenti che si ravvisano equamente nel disco, richiamano Soul e Rhythm &
Blues in maniera del tutto naturale e spontanea dentro una girandola di inarrestabile
simbiosi dell'intero collettivo.
Da segnalare infine due deliziose ballad ovvero quella che da il nome al lavoro
(delicatissima a firma del leader) e l'altra intitolata "Sugar's" a composta
dall'ineccepibile drummer della formazione.
Gli standard "Here's That Rainy Day" e "The Nearness Of You"
suggellano infine due episodi tributati alla doverosa tradizione del Real Book
- seppur incastonati dentro una lettura forse calligrafica ma sempre impeccabile
e mai sopra le righe - per un disco caratterizzato dalla classe diamantina di un
chitarrista meritevole, capace ed esperto come Plasmati.
Gianmichele Taormina per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 17/02/2013
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