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Max Monno
Treni A Vapore
Four (2010)
1. Non Arrossire (Giorgio Gaber)
2. Crazy Boy (Samuele Bersani)
3. Lazzari Felici (Pino Daniele)
4. Grazie dei Fior (Seracini, Panzeri, Testoni)
5. Benvenuta (Massimiliano Monno)
6. Guido Piano (Fabio Concato)
7. Improvvisamente (Antonio Arruri, Gianni Ferrio)
8. Futura (Lucio Dalla)
9. I Got the Blues (Pino Daniele)
10. MMMMMM (Massimiliano Monno)
Max Monno - guitars, arrangements
Serena Fortebraccio - vocals
Massimo Moriconi - double bass
Massimo
Manzi - drums except track 2
Guests:
Gaetano Partipilo
- alto sax on tracks 3,5,9
Guido Di Leone
- electric guitar on track 7
Fabio Delle Foglie - drum on track 2
email: info@four-edition.com
web: http://www.four-edition.com
I Treni a Vapore trasportano le canzoni amate da Max Monno, durante
l'adolescenza, all'orecchio dell'ascoltatore. La loro scia è stata alimentata dal
"carbone dei live" fino a quando Monno non ha deciso di "scendere alla fermata"
che lo ha portato in sala di registrazione. Qui ha realizzato, insieme ai compagni
di viaggio, il suo primo album. Il rispetto reciproco dei viaggiatori crea un clima
in cui nessun musicista tende ad emergere sugli altri ma a suonare insieme, creando
armonia. Questo fa si che l'arrangiamento di Non arrossire metta di buon
umore. La canzone di Gaber si presta molto a esser jazzata. Ad un primo ascolto
potrebbe risultare easy, forse perché durante uno swing il nostro cervello
è impegnato a battere il piede e a schioccare le dita a tempo. Concentrandosi un
po' se ne riesce ad apprezzare la bellezza e tutto risulta meno facile di quanto
si crede. Ecco che nella strofa cominciano a emergere le sostituzioni di Max Monno
insieme al tocco morbido di Massimo Moriconi. Quest'ultimo, grazie all'uso del walkin'
bass, crea un crescendo delle dinamiche che sfocia nel solo vocale di Serena Fortebraccio.
Il suo scat, dai colori blues, risulta molto incisivo e per nulla timido. Segue
Monno, un po' troppo legato alla ricerca degli accordi, poi Moriconi, che riesce
a fondere l'intenzione blues della Fortebraccio con le triadi della chitarra, e
Massimo
Manzi. Durante il suo solo l'intero gruppo ricambia il supporto ricevuto
in precedenza e permette a Manzi di tirar fuori fills in terzinato. A questo punto
il brano sembra riavvolgersi su se stesso fino a ritornare all'intro di chitarra
e voce. In Crazy Boy, di Samuele Bersani, la veste è sensibilmente
brasiliana. Dietro la batteria siede Fabio Delle Foglie, che insieme agli efficaci
Moriconi e Monno riesce a far nascere una bossa nova sulla quale danza la dolce
e espressiva voce della carioca Fortebraccio.
Lazzari felici, di Pino
Daniele, inizia con un groove di Manzi che anticipa il samba che seguirà.
Ospite di questo brano è il sassofonista
Gaetano Partipilo.
Nel suo fraseggio molto out risalta l'interplaying con l'ispirato Manzi che in precedenza
aveva "staccato" insieme all'intera band. Grazie dei fior è uno tra i brani
più interessanti proposto da Monno. La cura dedicata alla scelta degli accordi,
per riarmonizzare questo classico, è davvero notevole e dà un senso nuovo al cantato
della Fortebraccio che scava l'animo e sottolinea l'importanza delle parole. La
chitarra di Monno risulta perfettamente integrata nel contesto e canta in modo profondo
richiamando i glissati di Moriconi. Quest'ultimo chiude il brano insieme alla "floydiana"
Fortebraccio. Benvenuta, scritta da Monno, è una bossa nova in cui i II-V-I
e i tritoni rendono la melodia stimolante e piacevole. In questo brano Manzi, con
tocco delicato e presente, si diverte dietro la sua batteria. Inoltre ritorna l'ospite
Partipilo e si aggiunge
Guido Di Leone.
Il loro contributo, inizialmente lieve, diventa poi ritmicamente interessante impreziosendo
questa bellissima canzone. La traccia che segue è un arrangiamento di Guido Piano.
L'intera band suona molto compatta. Lo strumming di Monno asfalta la strada a un
riff, all'unisono con Moriconi che ispira Manzi a suonare in sincopato sul ride
e a mantenere un tiro tra il progressive e il funk. Improvvisamente è una
versione strumentale caratterizzata da un'introduzione di chitarra classica, che
riarmonizza il brano, e dell'archtop che ne suona il tema. Seguono i solos di Monno.
Quello suonato con la classica risulta molto espressivo grazie all'uso di glissati,
e accenti, e al preciso Moriconi, sempre pronto a sottolineare i passaggi armonici.
Futura di Lucio Dalla viene rivisitata in modo superbo. L'attenzione prestata
da Monno nelle scelte armoniche rende questa bossa nova molto originale. In particolare
risulta geniale l'arpeggio di Monno sulla parola Futura, l'uso del rim da parte
di Manzi, in pieno stile drum and bass, e l'atmosfera frigia della parte musicale.
I got the blues è una versione fast swing del famoso brano di Pino Daniele.
La sezione ritmica, tramite il walkin' bass di Moricone e l'energico Manzi, conduce
l'ascoltatore in un jazz club dove ritrova l'ospite Partipilo. MMMMMM è il
brano che chiude l'album di Monno. Il suo tema, contenuto all'interno del disco
anche in forma di partitura, viene accarezzato dal vellutato Moriconi che raggiunge
il suo solo nota dopo nota per poi manifestarsi in modo molto sentito.
Il feeling che si crea tra i musicisti è evidente e il titolo di questo brano
rappresenta l'espressione di soddisfazione che ha chi ha ascoltato l'intero album.
Pierfrancesco Falbo per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 03/12/2011
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